“La Giunta Regionale e il centrosinistra hanno perso l’occasione per mettere una parola chiara e definitiva sul presente e sul futuro dell’Ospedale Tinchi, come avevo chiesto attraverso un emendamento votato in aula oltre che dai tre consiglieri Idv anche da Navazio e Mollica e bocciato dalla maggioranza. Nonostante la nottata di lavoro, l’ordine del giorno finale che, pure contiene le proposte che ho fatto per Tinchi, non mi soddisfa (per questo mi sono astenuto nel voto finale) tenuto conto della lunga esperienza dei tanti odg approvati in Consiglio e rimasti negli uffici della Presidenza della Giunta e di qualche Dipartimento”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Nicola Benedetto (IdV) sottolineando “l’impegno di rappresentanti del Comitato a difesa dell’Ospedale di Tinchi che insieme al sindaco di P isticci hanno seguito per intero, giorno e notte, i lavori del Consiglio. Eppure è stato proprio l’assessore Martorano, in apertura della sua relazione, ad affermare che l’inizio della lotta da parte dei cittadini per contrastare lo svilimento dei servizi dell’Ospedale di Tinchi è stato uno dei motivi per mettere mano, con urgenza, ad un nuovo Piano per la salute. Per questa ragione confidavo nella possibilità di chiudere il “conto” sospeso con i cittadini di Pisticci e del Metapontino”.
Secondo il consigliere di IdV “il punto di riferimento di ogni azione che quindi va al di là della “vicenda Tinchi” è che il ruolo dei piccoli ospedali diventi strategico nell’erogazione dell’offerta assistenziale nei percorsi della fragilità, della cronicità, della prevenzione, della continuità assistenziale, dell’integrazione ospedale-territorio e del sistema dell’emergenza-urgenza.
Si tratta, in sostanza di tradurre in atti concreti il principio in base al quale, nel processo di rimodulazione dell’offerta di prestazioni assistenziali avviato dalla Asm, l’ospedale di Tinchi è destinato a rivestire una valenza strategica in risposta ai bisogni specifici della salute, in considerazione della posizione geografia nel territorio provinciale. Altrimenti la parola d’ordine “ammalarmi meno, curarsi meglio” non avrà alcun effetto specie se riferita alla medica territoriale.
Il silenzio che è invece calato sul cronoprogramma di interventi annunciati per Tinchi dall’assessore e che ha determinato, dalla metà del mese di gennaio scorso, la sospensione della mobilitazione e delle proteste ad opera del Comitato per la Difesa Ospedale Tinchi, con il presidio in atto ininterrottamente dal 1° luglio 2010 sul tetto più alto dell’Ospedale, rischia di creare nuove tensioni e quindi di favorire la ripresa delle azioni di protesta.
La responsabilità politica ed istituzionale avrebbe dovuto prevalere invece – dice Benedetto – ha prevalso un atteggiamento di prevenzione e gelosia politiche nei miei confronti.
Voglio in proposito ricordare le parole di Martorano:“l’ospedale di Tinchi deve trovare una sua specificità considerando che ci sono posti letto e attività ambulatoriali e in quella struttura si potranno svolgere attività riconducibili agli ospedali distrettuali territoriali, giacché ci sono spazi disponibili ed una piscina riabilitativa mai entrata in funzione”
Il mio emendamento aveva pertanto questo obiettivo, rafforzando le attività specialiste di riabilitazione-fisioterapia – a partire proprio dalla piscina di cui fa riferimento l’Assessore e dalle capacità professionali e specialistiche del personale tutto (medico e non) insieme a quelle del Centro Dialisi, in aggiunta a quelle previste per tutti gli Ospedali Distrettuali.
Per Tinchi inoltre si deve tenere in debita considerazione la presenza turistica che nell’area del Metapontino tocca le 300mila persone. Di qui la necessità di farlo diventare un Centro Estivo per dializzati che hanno in questo modo la possibilità di non rinunciare alla vacanza. Principi per i quali i comitati popolari che si sono battuti per tanto tempo in difesa di Tinchi e con essi le comunità locali. Infine non va sottovalutata una considerazione di natura economica: la riabilitazione e fisioterapia se avviata nell’Ospedale di Tinchi permetterebbe di risparmiare diversi milioni di euro, tenuto conto che gran parte dell’utenza dal Materano va fuori regione”.