“Il polo materano – spiega il senatore – era stato riconosciuto dalla stessa Regione come ‘DEA di I livello’, e dunque presidio sanitario fondamentale per garantire l’assistenza al territorio della provincia di Matera e dei Comuni pugliesi limitrofi. Per di più, per lo stesso ospedale erano stati previsti lavori di potenziamento per adeguarlo all’emergenza pandemica. Quanto alle strutture mobili, dobbiamo rilevare, come già fatto da alcuni organi di stampa, che se un terzo ospedale da campo, quello destinato a Padova, sarebbe già in funzione, quelle lucane risultano essere solo tende vuote, con tutti i dispositivi, come ventilatori, mascherine ecc., chiusi e ammassati da una parte”.
“Al Ministro Speranza – conclude De Bonis – chiedo dunque, in merito all’ospedale ‘Madonna delle Grazie’, se non ritenga che sia stata attuata un’autentica spoliazione della sanità materana con scelte dissennate, operate già dalla precedente giunta, senza avere prima adottato un documento di programmazione sanitaria, e se non sia del parere, soprattutto in piena pandemia e alla luce delle durissime lezioni impartite dall’emergenza epidemiologica, che vadano adottate misure inverse a quelle che la Regione Basilicata sta mettendo in atto. Quanto alle due strutture da campo, oltre alla forte perplessità sulla scelta di montare tende in un luogo come Potenza, continuamente soggetto a raffiche di vento e neve, domando al Ministro come mai, a distanza di mesi, non siano state fatte le dovute verifiche di fattibilità ed effettiva operatività delle strutture per cui il Governo ha stanziato soldi. Infatti, gli ospedali da campo dovevano essere pronti per la seconda ondata prevista di pandemia, per decongestionare le strutture ospedaliere non solo della Basilicata ma anche delle regioni limitrofe. E gli domando anche come mai sia stata individuata come localizzazione strategica per il Sud Italia la Basilicata, salvo poi venire a mancare i controlli e tutte le operazioni per garantire dispositivi e personale medico e infermieristico alle due strutture da campo”.