La retorica sull’importanza dei Parchi naturali in Basilicata ha toccato il suo ennesimo e stucchevole apice, in quanto dinanzi all’evidente stato di dimenticanza nel quale sopravvivono, il Governo regionale, in un recente incontro, ha fatto sfoggio del suo tradizionale agire politico, improntato a una vana e artificiosa ricerca dell’effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni. E’ quanto afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli.
Infatti, dopo quattro anni di amministrazione Bardi, dinanzi alla presenza dei rappresentanti degli enti gestori dei Parchi nazionali (Parco nazionale del Pollino, Parco nazionale dell’Appennino lucano, Val d’Agri Lagonegrese) e dei Parchi regionali (Parco naturale regionale del Vulture, Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane), si è proceduto al rituale “cahiers de doleances” di fronte al quale l’Assessore Regionale all’Ambiente ha promesso impegno e soluzioni salvifiche.
Tra i presenti, – aggiunge l’esponente Dem – troviamo anche i rappresentanti del Parco naturale regionale del Vulture che da mesi si trova al centro di una intricata e pasticciata vicenda politico-giudiziaria, arricchita dall’ennesima bocciatura subìta dalla Regione Basilicata, allorquando il Consiglio di Stato, qualche giorno fa, ha di fatto, confermato la sentenza del TAR Basilicata che aveva annullato la nomina del Sindaco di San Fele a Presidente del Parco.
Pertanto, – puntualizza Cifarelli -da un lato ascoltiamo proclami e parole sulla Basilicata “terra dei Parchi” e dall’altro ci troviamo di fronte ad un sistema Parchi/Basilicata che si regge solo ed esclusivamente grazie all’impegno del personale tecnico/amministrativo e dirigenziale laddove presente e, nel caso del Parco Naturale del Vulture, l’ente viene considerato come merce di scambio a favore della carriera politica di qualcuno, con la naturale conseguenza che la comunità del Vulture non si vede riconosciuto il sacrosanto diritto alla piena operatività del Parco che potrebbe invece rappresentare un eccezionale vòlano di sviluppo per quell’area territoriale e per la Basilicata nel suo complesso. A questo proposito, aggiunge Cifarelli, ho scritto una nota al dormiente Presidente Cicala per sollecitare, alla luce dei pronunciamenti di Tar e Consiglio di Stato, una sua determinazione sulla vicenda.
Insomma, – conclude il Consigliere Cifarelli – ci troviamo al cospetto del più classico degli atteggiamenti del ” fai come dico io, ma non fare quello che faccio io ” con le relative ricette risolutive sullo spopolamento, le infrastrutture, le crisi e tutto il corredo di banalità propinate da un classe di governo evidentemente inconcludente.