Parco della Murgia, Verdi di Matera: “Un luogo che i materani non sono stati in grado di difendere, un’area protetta che nessuno ha protetto”. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo appreso con vivo interesse che il Parco della Murgia sarebbe un eccellente esempio di restauro a tal punto che “Assorestauro farà tappa anche a Matera per mostrare le migliori esperienze del Sud”.
Non avendola mai sentita nominare prima – per nostra ignoranza – abbiamo scoperto, visitando il sito internet, che Assorestauro è una “associazione italiana tra i produttori di materiali, attrezzature e tecnologie e i fornitori di servizi e imprese specializzate nata per rappresentare il comparto del restauro e della conservazione del patrimonio materiale sia a livello nazionale sia a livello internazionale”.
Senza nulla togliere alla qualità del giudizio di Assorestauro, viene da considerare che le opere di “restauro” nel Parco della Storia dell’Uomo sono davvero residuali rispetto alla “riqualificazione ambientale” – largamente dominante – eseguita da un’impresa edile il cui codice ateco risulterebbe riferito a “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali”.
Ciò che in realtà i Verdi materani davvero non apprezzano è che la valutazione entusiastica delle opere di restauro eseguite sembra volersi estendere sull’intero progetto articolato nelle sezioni “Preistoria” e “Civiltà Rupestre”.
Viene da considerare, in una Città che è sede dell’Istituto Centrale per il Restauro, con la Scuola di Alta Formazione “Michele D’Elia”, in una Città che è fatta di saperi qualificati, al tempo autorevoli ed umili e che vivono da sempre un rapporto “intimo” con il territorio di cui si sentono parte integrante, che il parere – legittimo – di Assorestauro riesce a dare la stessa sensazione che si percepisce incontrando un turista che pretende di indicarci, nella nostra Città, la strada di casa.
Per i Verdi materani e di Basilicata non può esserci un giudizio positivo su un progetto che ha cambiato i connotati a Murgia Timone. Un luogo che i materani non sono stati in grado di difendere, un’area protetta che nessuno ha protetto.
Chiediamo ad un bambino se il paesaggio è cambiato, saprà risponderci senza esitazione. La Legge quadro sulle aree protette (L.394/91) ha funzionato? Chiediamolo ad un bambino. Ci dirà la verità.
Il bambino dirà di si perchè ha studiato: la Legge 6 dicembre 1991, n. 394 -Legge quadro sulle aree protette ed il D.P.R. 8-9-1997 n. 357 che è il Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche
A mio parere non tutto quello che è stato fatto va condannato come uno scempio e/o distruzione epocale al paesaggio del parco. Certo alcuni materiali utilizzati lasciano parecchio a desiderare ma sono convinto che in brevissimo periodo la natura li integrerà. Una “regimentazione” dei flussi ciclo/pedonali non può che far bene al paesaggio visto quanto verificatosi sull’altopiano sopra la chiesa di sant’agnese. Una “risposta” all’aumento iperbolico dei frequentatori andava dato. I parchi non possono essere aree “chiuse” ai soli “eletti”; bisogna che vengano “vissuti” (con tutte le regole del caso) affinchè diventino vero patrimonio dell’umanità. Ho sempre frequentato il Parco e quello che più mi adirava e mi adira ancora è il completo abbandono di alcune strutture che presto porteranno al loro completo crollo. Che diranno i bambini diventati adulti?
Un luogo che i materani non sono stati in grado di difendere, un’area protetta che nessuno ha protetto… direi che è la storia della murgia delle ultime decine di anni. ma quando suonerà la sveglia???? abbiamo una miniera d’oro, si sta recuperando e cercando di darle un valore… la murgia era distrutta, violata, abbandonata a se stessa, crollava tutto!! e ora? vogliamo dare contro allo straniero? siamo ancora così gretti e provinciali e chiusi da non poter accogliere le opinioni dello straniero???!! questa è la capitale europea della cultura?? davvero?? beh.. mio figlio crescerà vedendo qualcosa, non le macerie. viva lo straniero, viva De Ruggieri che certo provinciale e gretto non lo è mai stato. la nostra cultura sarebbe che a Matera dobbiamo vivere ed operare solo con il nostro tanto prezioso sapere? beh allora siamo morti…. e la storia dell’uomo non è mai esistita.