Parco Regionale del Vulture, Gianni Leggieri, Consigliere regionale M5s: “Quanti danni fino ad oggi”. Di seguito la nota integrale.
L’ostinazione mostrata dai diretti interessati nella vicenda riguardante la nomina del presidente del Parco regionale del Vulture denota una cosa molto semplice: l’attaccamento alla poltrona.
Il Consiglio di Stato, dopo il TAR Basilicata, ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dalla Regione Basilicata, dopo che i giudici amministrativi già avevano definito in primo grado la vicenda, bocciando l’elezione del sindaco di San Fele alla guida di un Ente, che, mai come in questo momento, risulta fondamentale per rilanciare davvero l’area Nord della Basilicata.
Stiamo assistendo ad una delle pagine meno nobili della storia politica regionale, dove vengono mortificate le competenze e si impedisce al Parco Regionale del Vulture di avere un meritato spazio di visibilità. Non dimentichiamo, inoltre, le giornate importanti, grazie alle tappe di Melfi e di Venosa del Giro d’Italia dei prossimi 8 e 9 maggio, nelle quali il Vulture potrà ancora una volta farsi apprezzare.
Cosa sta bloccando il Parco del Vulture? L’ho detto e lo ripeto: la brama di poltrona da parte di qualcuno che non ha alcuna competenza, come già emerso, per guidare l’Ente Parco. Una situazione da me più volte rilevata sia in Prima Commissione (Affari Istituzionali) sia in Consiglio regionale.
Spero che con le pronunce del TAR Basilicata e del Consiglio di Stato possa finalmente essere resettato tutto per garantire, nonostante gli sconfortanti ritardi, una vera partenza del Parco Regionale. Le tante situazioni aperte (rilancio anche di Monticchio, gestione delle ingenti risorse del Pnrr, tutela dell’ecosistema messo a dura prova, si pensi alla presenza di un inceneritore a Barile e alle attività delle cave ai piedi del Monte Vulture) richiedono una governance capace, autorevole e in grado di operare con trasparenza ed imparzialità. Nel rispetto della legge. Lo scorrimento della graduatoria dei candidati idonei, a questo punto, rimane l’unica soluzione utile per accelerare l’iter per la nomina del presidente del Parco regionale del Vulture. Soluzioni cervellotiche o scorciatoie normative per “favorire” altri candidati sarebbero inopportune e deleterie, oltre che contrarie a quanto stabilito dalla Legge regionale.
Il Parco regionale del Vulture si presenta come la grande occasione di rilancio di un territorio affrontando adeguatamente problemi come lo spopolamento, la fuga di cervelli, garantendo nuove opportunità di lavoro.
Chi, fino a questo momento, ha bloccato il Parco del Vulture non ha a cuore il proprio territorio. Il sedicente “governo regionale del cambiamento” di centrodestra dovrebbe finalmente mostrare coraggio e riflettere seriamente sulla totale incapacità e incoerenza dimostrate nella gestione sconsiderata di questa vicenda.