La delibera sull’intitolazione del belvedere del Parco Montereale a Bonaventura Postiglione va ritirata: ecco il perché. Di seguito la nota inviata da partiti, associazioni e sindacati sotto indicati.
Il dibattito sull’intitolazione del belvedere del Parco Montereale all’editore potentino Bonaventura Postiglione è senza dubbio complesso e tocca corde profonde, sia sul piano storico che su quello emotivo. È evidente, per evitare polemiche che rischiano di oscurare il significato del tributo stesso, che ogni celebrazione dovrebbe nascere da un moto e da un riconoscimento diffusi. Crediamo che l’amministrazione tutta e il sindaco di Potenza debbano avere l’obbligo di appurare, in assenza di una unica verità storica, perlomeno la condivisione della cittadinanza, perciò occorrerebbe cautelativamente sospendere il procedimento. Non sta a noi fare una ponderata economia dei pregi e dei difetti delle singole persone e, pur riconoscendo l’aspetto pionieristico in Basilicata del sistema radiofonico, l’intitolazione di un luogo simbolo per la comunità potentina come il belvedere di Montereale, in prossimità del mausoleo dei caduti e in una zona significativa per la sua storia, a colui che è stato candidato alla Presidenza della Regione con i neo fascisti di Nuovo Progetto Nuova, come rivendicato dall’attuale segretario nazionale, non può essere vista solo come un atto formale, ma va chiaramente intesa come un atto politico. Non può, perciò, non creare frizioni e sollecitare le diverse sensibilità al riguardo, quelle di democratiche e democratici, antifasciste e antifascisti.
Insomma, prima di procedere all’intitolazione di vie per chicchessia, è opportuno che ci sia uno studio approfondito, avvalorato eventualmente da una apposita commissione e da una discussione pubblica anche in Consiglio Comunale.
Si rammenta che l’individuazione per le intitolazioni si dovrebbe basare sulla rilevanza per la comunità tutta, per lo sviluppo civile, sociale e culturale di questa collettività o per meriti nei confronti della nazione. Tanti esempi e tanti nomi – che hanno fatto la storia della nostra comunità, ascoltandola, servendola e aiutandola a rimettersi in piedi dopo la dittatura e la guerra o con azioni di merito – attendono ancora di essere adeguatamente ricordati. Il tema della toponomastica è politico e ha anche a che fare con il valore della memoria che necessita condivisione, per evitare che le fragilità della politica possano determinare un possibile terreno di scontro in termini di dissenso da parte della comunità.
Alla scelta paventata rende un cattivo servizio anche il rumoroso assenso dato, con risonanza nazionale, da Roberto Fiore, noto per la sua storia di militanza e vicinanza ad ambienti della estrema destra di ieri e di oggi fino all’assalto neofascista alla CGIL del 2021, cosa che non può che rendere ancora più complicata la scelta della intitolazione.
Le parole che si scelgono, i nomi che restano al di là del tempo, delle organizzazioni e dei venti della politica sono pietre e i simboli non sono mai neutri.
Pertanto chiediamo con forza all’amministrazione comunale di Potenza la revoca della delibera, di voler rivalutare e ritirare urgentemente la richiesta per l’iter dell’intitolazione proposta e di mettere in campo tutte le eventuali azioni che pongano al centro la collettività con le sue sensibilità e il rispetto per i valori che uniscono e formano una comunità.
CGIL Potenza
Movimento 5 Stelle Basilicata
Giovani Europeisti Verdi
AVS
PD Basilicata
Rifondazione Comunista di Basilicata
ANPI provinciale Potenza
ArciGay Basilicata
Cta-Acli Basilicata
Comitato contro ogni autonomia differenziata
Coop.Iskra
Rete degli Studenti Medi Basilicata
Unione degli Studenti
Federconsumatori
Legambiente
Libera Università delle Donne
WWF Potenza e Aree Interne
Epha Basilicata