Pasquale Doria, portavoce dell’associazione Amici della Biblioteca: “Biblioteca Stigliani nuovamente dimenticata dalla Regione Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
Zero, mestamente zero. Non c’è neppure un centesimo per la Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”. Il prosciugato “Fondo unico autonomie locali” (Fual), gestito dalla Regione, ancora una volta delude le speranze dei numerosi enti ormai da tempo in fiduciosa attesa di una corroborante erogazione e di una soluzione economica meno desolante. Esito rinviato, che ora non in vista, e rimarrà tale fino a quando non sarà chiara l’entità delle poste in bilancio. Senza risorse certe le intenzioni come le parole, anche le più alate, finiscono per rincorrere vanamente la concreta realtà.
Eppure, sembrava essersi aperto uno spiraglio nel corso dell’audizione avvenuta nei giorni scorsi a Potenza, nell’ambito della Commissione regionale che si occupa anche del destino della Biblioteca Tommaso Stigliani. Il clima cordiale, riservato in particolare agli “Amici della Biblioteca”, non si è tradotto nell’auspicabile trasferimento in grado di assicurare finanche la spesa ordinaria. Rimaniamo in alto mare e a nulla, quindi, è valsa l’approvazione della mozione avvenuta nei mesi scorsi all’unanimità in Consiglio regionale riguardante la valorizzazione, la riorganizzazione e il potenziamento della risorsa Biblioteca. Insomma, dalle parti del Consiglio si è levata una nuova fumata nera, nel senso che nell’assestamento di bilancio non era prevista neppure all’ordine del giorno la questione disponibilità per la Biblioteca. Manovra che, in ogni caso, non si risolve solamente con il problema della spesa ordinaria e, tuttavia, allontana la soluzione di un assetto che superi lo stato di precarietà a cadenza ormai annuale.
Tutto è iniziato nel 2014, praticamente da quando le competenze riguardanti un presidio in grado di assicurare l’elementare diritto allo studio, così come sancisce la Carta costituzionale, sono passate di colpo dall’ente Provincia alla Regione.
Rimane forse un’ultima speranza, una variazione di bilancio da proporre e possibilmente approvare in aula prima dell’interruzione delle attività istituzionali previste ad agosto. Magari ricorrendo all’anticipazione mensile di somme (in dodicesimi) per evitare il peggio. Ma, poi, bisogna onestamente chiederselo: esiste realmente questa volontà?