Consigliere comunale Michele Paterino affronta in nota la questione del riclassamento degli immobili del centro storico. Di seguito la nota integrale.
La delibera (n.77/2014 del 18.3.2014) approvata dalla Giunta Comunale di Matera di riclassamento degli immobili ubicati nel centro storico metterà nelle condizioni l’Agenzia delle Entrate di procedere al riclassamento degli immobili “ incongrui” nel centro storico. Le attuali rendite sono state in tutti questi anni fonte di grandi disequilibri e iniquità fiscali. A sostenerlo è il consigliere comunale di Matera Michele Paterino che aggiunge: va dato atto al Sindaco e alla Giunta, , di aver compreso, con un po’ di ritardo, l’importanza del provvedimento adottato. L’importante è iniziare. Sicuramente i lavori non potranno concludersi prima dei 18-24 mesi. Devo pubblicamente ringraziare – continua Paterino – l’assessore Scarola e il Segretario Generale che hanno avuto un ruolo decisivo nel predisporre la delibera, altrimenti anche questa amministrazione avrebbe rinviato il problema la prossima. Anche l’attuale governo si è reso conto della necessità non più rinviabile di una riforma più complessiva del catasto, su cui concordo pienamente, si passerà dai vani ai metri quadrati, la rendita catastale verrà attribuita sui valori medi di mercato partendo da ambiti territoriali omogenei che saranno aggiornati periodicamente. I lavori richiederanno sicuramente qualche anno.
Paterino ricorda che si tratta di una battaglia iniziata 18 anni fa. Infatti, la prima richiesta di procedere ( indirizzata tra l’altro al sindaco e all’assessore al Bilancio dell’epoca ) ad una rideterminazione delle rendite catastali palesemente incongrue ad iniziare dal centro storico, è stata presentata il 13 ottobre 1998, e successivamente reiterata a tutti gli amministratori che si sono succeduti sino alla attuale amministrazione. Nella nota veniva evidenziata non solo la necessità di mettere ordine alle evidenti incongruenze e disparità esistenti tra le rendite catastali degli immobili tra il centro e la periferia e molto spesso anche all’interno delle stesse lottizzazioni. Particolarmente scandalosa – evidenzia il consigliere comunale – risultava la situazione degli immobili ubicati nel centro storico, ove risultano immobili che pur essendo stati ristrutturati anche con l’erogazione di soldi pubblici a fondo perduto, diversi hanno conservato le rendite catastali originarie, ovviamente del tutto inadeguate rispetto al valore patrimoniale dell’immobile.
Infatti, nel centro storico tuttora ci sono immobili classificati in categorie catastali e rendite a dir poco scandalose (Zona Duomo 100 mq. Cat. A4- abitazione di tipo popolare con rendita catastale di 197 euro; Zona Duomo 175 mq. Cat. A5 (abitazione di tipo ultrapopolare, di norma non dotate di servizi igienico sanitari) con rendita catastale di euro 32,38). Non ho mai compreso – continua Paterino – le motivazioni per cui gli amministratori e i dirigenti comunali che si sono succeduti in questi anni, pur consapevoli che le rendite catastali sono state utilizzate da sempre come gli indicatori sui quali sono state calcolate le principali imposte sulla casa ICI, IMU ed ora TASI, non hanno mai dato corso a quanto legittimamente richiesto dal sottoscritto. A proposito della TASI, che verrà applicata nel 2014, di fatto è una tassa patrimoniale e non una tassa sui servizi indivisibili. Infatti, la base imponibile è il valore catastale dell’immobile (molto simile all’IMU) , mi auguro che si possano individuare soluzioni che evitino il permanere di una non più tollerabile sperequazione fiscale derivante dalla tassazione degli immobili con rendite fortemente sperequate. Inoltre, va sottolineato che le rendite catastali degli immobili contribuiscono a determinare l’ISEE, quindi a verificare se si ha o meno diritto a eventuali agevolazioni per l’accesso ad alcuni servizi (Tasse universitarie, asili nido, mensa scolastica, ecc.ecc.). Quindi, la mancata rideterminazione di rendite catastali incongrue in tutti questi anni ha consentito probabilmente a diversi cittadini di godere di agevolazioni che probabilmente non ne avevano diritto. La serietà di un’azione di un governo locale – conclude Paterino – è altresì misurata dalla capacità di garantire equità fiscale e certezza del diritto. Regole, rigore, equità devono diventare i pilastri nella gestione della cosa pubblica.
Consigliere comunale Michele Paterino