“Alla presenza del Sindaco della città di Matera, Domenico Bennardi, che ha coordinato l’operazione, e del Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, insieme ad altri trenta sindaci – afferma Domenico Albano – ho sottoscritto un accordo che formalizza l’intenzione di collaborare per migliorare il servizio sanitario locale.
Come si evince dal documento, gli standard del sistema sanitario regionale sono ben al di sotto della media nazionale, dato che, sempre più spesso, spinge i lucani ad emigrare in altre regioni per curarsi”.
“Dopo un’analisi tecnica dello stato dell’arte – continua Albano – anche alla luce dell’insegnamento indotto dalla pandemia, e in seguito agli interventi di diversi colleghi Sindaci, ho preso la parola per sottolineare l’importanza della visione comune (scevra da lotte di campanile) e del potenziamento dei presidi territoriali per migliorare l’assistenza ai pazienti.
Per questo, ho sottolineato l’importanza di rendere operativo il nosocomio di Tinchi ai fini di decongestionare la struttura di Policoro, consentendogli di operare con standard d’eccellenza, considerato che oramai rappresenta l’unico baluardo sanitario superstite in un’area vastissima. per un utenza di circa 120mila utenti, che non l’arrivo di turisti e vacanzieri diventano molti di più, e che da tempo è in affanno tanto da risultare oramai assolutamente insufficiente a rispondere alle sacrosante e legittime richieste di salute del territorio, intimamente connesse alla necessità di investire anche in risorse umane.
In particolare, nella interlocuzione dei giorni scorsi con i colleghi sindaci, ho proposto che nel documento fosse inserito un elenco di servizi che l’area del metapontino-collina materana è in grado di erogare, con un ruolo centrale per la struttura di Tinchi che così, manterrebbe le sue caratteristiche di ospedale territoriale, operando in simbiosi tecnica ed amministrativa con l’ospedale per acuti di Policoro”.
“Nello specifico, col documento approvato all’unanimità, viene richiesto – conclude Albano – che nel nostro ambito territoriale siano allocati:
1) Reparto di lungo degenza riabilitativa post acuzie per patologie internistiche (cardiovascolari, pneumologiche, neurologiche ecc.) e/o ortopediche.
2) Hospice oncologico con sezione dedicata alla terapia del dolore.
3) Unità operativa di Diabetologia ed endocrinologia con associato day service.
4) Unità operativa di chirurgia ambulatoriale e di one day surgery con posti letto dedicati alla di vulnologia e chirurgia del piede diabetico.
5) Ambulatori specialistici già in essere da ridefinire e potenziare (Dermatologia. Nefrologia, Cardiologia e Diagnostica vascolare, Medicina interna).
6) Ripristino della diagnostica radiologica, per altro con strumentazione già esistente e non utilizzata da anni (mi si permetta di ricordare che attualmente nella struttura di Policoro non è possibile eseguire una MOC o un ortopantomografia per mancanza di strumentazione o di device complementari, dispositivi invece presenti a Tinchi (ma inutilizzati da anni) che potrebbero essere implementati con una Tac di ultima generazione.
7) Laboratorio analisi.
Inoltre, la struttura potrebbe essere punto di riferimento per la medicina del territorio con la creazione di equipès multidisciplinari formate da medici di medicina generale, per esperienze di telemedicina rivolte alla assistenza domiciliare di pazienti cronicamente allettati e/o con problematiche di handicap neuro-motorio”.