“Nel Patto con il Governo Renzi a cui sta lavorando, con energia ed intelligenza, il Presidente Pittella mancano due questioni, altrettanto rilevanti come il petrolio e il regionalismo: la difesa della famiglia e il contrasto alla povertà”. Lo afferma il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza precisando che “la Regione almeno sul terreno della lotta alla povertà ha una sua strategia ma con le proprie risorse finanziarie, magari a breve-medio termine si spera anche maggiori per effetto di un aggiornamento dell’aliquota royalties petrolio, non può farcela senza l’intervento dello Stato. L’altissimo numero di domande per l’ Avviso Pubblico di Selezione dei beneficiari del Programma per un Reddito minimo di inserimento (11.213 per la categoria A, a cui aggiungere 797 per quanti sono in mobilità in deroga) e l’ennesimo ed aggiornato rapporto della Caritas – continua – non ammettono sottovalutazioni e distrazioni. L’Italia, come sottolinea Caritas, è l’unico paese europeo, insieme alla Grecia, privo di una misura nazionale contro la povertà. Gli interventi decisi dal governo Renzi – bonus di 80 euro, bonus bebè, bonus per le famiglie numerose e l’Asdi – si traducono in un complessivo incremento medio di reddito pari al 5,7%, risultato migliore rispetto ai precedenti Governi. Si tratta, però, di un avanzamento marginale e non privo di controindicazioni e pertanto la valutazione d’insieme è che in materia di sostegno al reddito l’attuale esecutivo, ad oggi, non si è discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori e ha confermato la tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli. Condividiamo e sosteniamo la richiesta della Caritas italiana per l’introduzione di uno strumento più efficace a livello nazionale che è il Reddito di inclusione sociale (Reis) proposto da un cartello di realtà della società civile denominato Alleanza contro la povertà. Quanto alla famiglia oggi duramente colpita nel potere di acquisto – dice ancora Potenza – risollecitiamo un impegno, innanzitutto, in direzione della difesa dell’identità sociale e culturale. Ci sono proposte ed idee in proposito di semplice attuazione e in buona parte a costo zero come ad esempio l’approvazione di una normativa organica per la famiglia, che superi la frammentazione di leggi e provvedimenti in gran parte datati e perciò inadeguati in quanto solo di mero assistenzialismo, l’istituzione di un assessorato apposito o comunque di un Ufficio a livello di Dipartimento Politiche Sociali e della Persona , l’introduzione della valutazione di impatto familiare, politiche tariffarie o sulla casa che superino le pesanti penalizzazioni provocate dall’introduzione del nuovo Isee, il contrasto alla povertà. Scelte concrete per difendere e promuovere la quotidiana esperienza di vita delle famiglie. Le difficoltà delle famiglie in tempi di crisi – afferma ancora Potenza – devono incidere significativamente sulle priorità delle politiche regionali in materia di welfare, senza trincerarsi dietro l’alibi dei fondi insufficienti. Per i cattolici impegnati in politica – conclude il segretario DC – il “family day” e come qualcuno ricorderà la nostra iniziativa storica della partecipazione con un nastrino di lutto sulla giacca alla Messa della Parrocchia Santa Croce di Potenza, in una “simbolica” manifestazione popolare, sono sicuramente manifestazioni da ripetere”.