Il materano Enzo Di Pede riapre il dibattito politico sul PD lucano e invia una lettera aperta sulla situazione post primarie. Di seguito la nota integrale.
Di Pede: “qui lo dico e qui non lo nego”.
LETTERA APERTA SU SITUAZIONE POST PRIMARIE DEL PD
Torno sulle valutazioni, di questa pagina, a proposito dei risultati e dei commenti sulle primarie del 22 settembre, per comunicare lo stupore mio e di alcuni miei amici nel venire a sapere proprio da coloro che postano i commenti più severi sui quotidiani-web locali, la ragione del perché mai si nascondessero dietro l’anonimato.
La risposta univoca di questi critici è stata che il doversi nascondere era una scelta obbligata per sopravvivere. Essi infatti avevano paura di essere riconosciuti e di venire collocati nella lista nera da alcuni potenti della politica.
Cari amici vedete io ho sempre affrontato le critiche a viso aperto perché ho in odio il motto: ”Qui lo dico e qui lo nego” essendo la negazione della democrazia.
Per questa ragione dedico a voi questa lettera aperta e la dedico proprio a coloro che hanno bisogno di nuovo coraggio per sottoscrivere le proprie idee. Vi invito anche, se non l’avete già fatto, a leggere il programma con cui Marcello Pittella è sceso in campo ed ha vinto le primarie del centro sinistra.
Un conforto per chi come me ha scelto di entrare nel PD perché ho visto convivere al suo interno tante anime, a volte perfino taluni personalismi, ma, mai abbrutita da atteggiamenti illiberali tipici dell’ex impero sovietico. Uno dei progetti vincenti del PD, doveva essere lo stabilire relazioni di fiducia ed il coinvolgimento diretto dei cittadini di questa nostra regione.
E’ quello che è accaduto e che ha consentito a Marcello Pittella di lanciare un New Deal lucano in grado di superare pericolose fratture tra generi e generazioni, tra tutelati e precari tra occupati e disoccupati.
A questo fenomeno invito tutti ad essere più attenti perché in questa vittoria non c’è solo organizzazione, ma, c’è un poderoso aspetto di comunicazione, diventata risorsa che genera relazione umana, declina emozioni, stabilisce e mantiene reciproca attenzione. Fa comunità. Una comunità in cui la libera dialettica non solo ha titolo ad essere, ma, è il risultato imperante della nostra costituzione nata dalla lotta di liberazione al nazi-fascismo.
Questa certezza è la base su cui può rigenerarsi la società. In particolare quella lucana che presenta ancora un capitale sociale importante fatto di fiducia e di libertà. La stessa società che ha affidato a Marcello Pittella il mandato per vincere le prossime elezioni e condurre l’auspicato rinnovamento e l’auspicata rinascita di questa regione.
Lo rammenti, anche l’On. Folino, di cui ho tanta stima. Stacchi la spina al frullatore. Egli da oltre 15 anni sta al comando della politica e che sino a marzo scorso era Presidente del Consiglio Regionale. Lo rammentino anche tutti coloro che come lui teorizzano, dopo averlo costruito e determinato, il fallimento del modello lucano e la fine di questa “fase politica”. Se veramente sono convinti di quel che dicono loro per primi devono avere il coraggio di dimettersi immediatamente dai rispettivi incarichi, come ha fatto il presidente De Filippo, senza se e senza ma. E se vogliono recuperare credibilità presso l’opinione pubblica ed i cittadini che hanno scelto con le primarie Marcello, gli stessi cittadini che come me oggi, esterefatti, leggono sulla stampa, l’utilizzo di uno strumento che sa di vecchio e di marcio. “Hai vinto tu però le condizioni le detto io”. Ritirino quel documento approvato in direzione. No a moralismi improbabili ed imperfetti, la gente vuole giudicare persone e programmi, vuole condividere percorsi e proposte, vuole scegliere liberamente a chi affidare il governo della regione, provando a fidarsi delle persone per quello che sono, per la personalità che esprimono, per le capacità ed il coraggio che hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno nell’azione politica, che non è solo quella che si svolge nei partiti o nelle istituzioni, nella società civile e nella quotidianità. Concludo con un richiamo a Papa Francesco capace di cogliere il nuovo che viene dalla società proponendo ai giovani, alle donne, agli umili una nuova storia ed una nuova chiesa. Invito amici e compagni a sentire l’orgoglio di appartenere ad un nuovo PD inclusivo ed amichevole se non fraterno.
Enzo Di Pede – cittadino orgoglioso di essere lucano
Bravo Enzo. Speriamo che chi di dovere innanzitutto la legga e dopo che ne prenda atto. Il fatto che certi dirigenti si comportino in un certo modo è veramente squallido,diciamo che “l’onore delle armi” non è per tutti, ma dovrebbe esserlo per chi si fa portavoce di un elettorato e per i rappresentanti dei cittadini nelle varie sedi Istituzionale. Ma a quanto pare questo non sta succedendo. Certo, perdere brucia, ma non dimostrarsi ragazzini è il minimo comportamento che si richiede a certa gente. Comunque, spero che tutto rientri nei ranghi di un confronto democratico (caratteristica tra l’altro di non tutti i partiti e movimenti vari) e costruttivo, così da portare avanti un idea comune e forte, per il bene di tutti.
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Elezioni, Scelta Civica Basilicata incontra il PD
Politica02 ottobre 2013
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Elezioni, Scelta Civica Basilicata incontra il PD
Alla luce dell’incontro avvenuto martedì 1 ottobre 2013 tra il Segretario Regionale del PD, Vito De Filippo e il coordinatore di Scelta Civica Basilicata, Mimmo Bronzino, Scelta Civica ritiene di dover sottolineare e ribadire, in modo inequivocabile, le ragioni fondamentali dell’incontro, tutte verbalizzate nel documento approvato dalla Direzione regionale del PD in cui si parla a chiare note di: discontinuità e di liste rinnovate, prive di candidati indagati.
E MO? prescindendo da Scelta Civica la direzione regionale del PD ha votato, a maggioranza,per la discontinutà ,per liste rinnovate prive di candidati indagati. A prescindere da come sono andate le primarie- alla fine senza regole e dai positivi segnali sottesi qui a Matera- voi che siete nel PD non ne potete tenere conto di quanto votato in Direzione.