Francesco Mancini, presidente della Provincia di Matera ed esponente del Partito Democratico in una nota replica a Nicoletta Gentile, dirigente del PD della provincia di Matera. Di seguito la nota integrale.
La politica deve essere un mezzo nobile per servire la collettività.
Nel leggere alcune dichiarazioni di chi dovrebbe essere una “dirigente” di partito, si comprende perché tante persone si allontanino dalla politica. Infatti, l’infelice affermazione di questa “dirigente”, secondo cui la politica deve entrare nel merito di dinamiche puramente gestionali, come l’affidamento di incarichi professionali, alimenta la convinzione che i rappresentanti istituzionali siano solo politicanti dediti al clientelismo e che la politica sia solo strumento per fini personali.
Non credo che la “dirigente” Nicoletta Gentile ignori la separazione tra la funzione di indirizzo politico e l’attività di gestione amministrativa negli Enti Locali, che trova fondamento nell’art. 97 della Costituzione, e che perciò non sappia che nell’affidamento degli incarichi professionali, come nel caso sollevato, attività tipicamente gestionale, né gli amministratori né la politica possano (e soprattutto debbano) interferire. Gli amministratori hanno solo l’obbligo di verificare che gli uffici rispettino la legge, nella fattispecie, il codice degli appalti pubblici, e non altro.
Se, però, la “dirigente” Nicoletta Gentile ha una concezione diversa della pubblica amministrazione e conosca norme che legittimamente consentano alla politica di entrare nelle dinamiche degli affidamenti degli incarichi, farebbe bene a rivelarle ai tanti amministratori che si adoperano ogni giorno a rispettare e applicare la Costituzione, il Testo Unico degli Enti Locali e la normativa in materia di appalti di servizi.
Se invece, come credo, si tratta di un errore o, peggio, di una strumentalizzazione politica, tanto grave quanto maldestra, ad opera di un dirigente di un partito che fa della tutela della legalità la sua bandiera, farebbe bene lei personalmente, in primo luogo, a interrogarsi sulle affermazioni rese e sarebbe opportuno, se non necessario, che gli organismi dirigenti direttamente valutassero la compatibilità fra dette dichiarazioni e la conservazione del ruolo ricoperto da chi le ha fatte.
Ne va della dignità e credibilità del partito stesso.
La politica dovrebbe essere un mezzo nobile per servire la collettività, non un mezzo per piegare a interessi di parte la funzione esercitata, minando ulteriormente la fiducia nel partito che si dirige e mettendo a rischio il prestigio e il buon funzionamento delle istituzioni.
Nicoletta Gentile, dirigente del PD della provincia di Matera in una nota replica a Francesco Mancini, presidente della Provincia di Matera ed esponente del Partito Democratico.
Mi hanno molto meravigliata le parole usate dal Presidente della Provincia di Matera per replicare ad una mia richiesta di chiarimento sulle modalità utilizzate dall’Ente per l’affidamento degli incarichi. Conosco bene la distinzione tra “poteri” all’interno di una pubblica amministrazione, tra indirizzo e gestione. E mi spiace che il Presidente nella sua stizzita replica non sia riuscito a spiegare con quale criterio i suoi uffici abbiano affidato legittimamente un incarico ad una stimata professionista appartenente ad un foro di fuori regione. La trasparenza, e l’etica pubblica, dovrebbero guidare le azioni di chi ci amministra come è stato sottolineato, seppure con parole diverse, dal P.G. D’Alterio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. In queste ore mi sono giunti molti messaggi da parte di dirigenti del Partito Democratico, di invito a “lavare i panni sporchi in famiglia”. Non ci sono panni sporchi da lavare, perché sono certa della correttezza amministrativa della Provincia di Matera ed io non ho accusato nessuno. Penso, però, che una amministrazione guidata dal centrosinistra, tra l’altro di secondo livello, cioè non eletta direttamente dal popolo, debba essere realmente una casa di vetro e pertanto non vedo dove sia la difficoltà a spiegare quale atto di indirizzo sia stato impartito nei confronti dei propri uffici affinché ogni cittadino sia sicuro che i vetri siano tersi. Penso che il proprio ruolo all’interno di un partito politico, a maggior ragione se democratico, vada esplicato senza reticenze e senza compiacenze, perché è proprio l’idea di appartenere ad un clan che allontana i cittadini dalla politica e dal voto. Chiaramente non ho la pretesa di convincere tutte e tutti delle mie idee e sono pronta ad assumermene tutte le conseguenze.