Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Enzo di Pede inviata al segretario regionale del PD Antonio Luongo.
Egregio segretario regionale,
l’altra sera leggevo un manifesto nella sede del Circolo Cittadino di Matera che pubblicizzava la campagna del tesseramento 2015: il futuro ci unisce.
Leggendo ho sorriso per quello che mi stava accadendo e mi ritornavano in mente le parole dette in quella stessa stanza durante l’assemblea cittadina da te convocata e presieduta dopo le dimissioni del segretario cittadino. Il tuo era un intervento di mediazione per recuperare la pax interna nel PD materano, io personalmente non ho mai creduto nel buon esito però per disciplina di partito mi sono, ahimè, adeguato alle indicazioni da te pronunciate.
Vorrei ricordare ancora a me stesso, (visto che il segretario cittadino mi ha accusato, anche su un famoso social network, di avere una mente poco lucida), il tuo documento che era dettato dall’entusiasmo della nomina per il 2019 e indicavi la ricandidatura del sindaco uscente senza il passaggio dalle primarie, prendendo atto della gestione non inclusiva del PD materano, elencando le azioni da prendere contestualmente in seguito alle dimissioni del segretario cittadino e promuovendo l’immediato insediamento di un comitato paritetico per la gestione del partito al fine di rendere trasparente, dati i precedenti, la nuova fase del tesseramento 2015 ed arrivare al congresso a gennaio 2016.
Il risultato della tua azione garantista pronunciata in quella famosa serata nella sede di Largo Passarelli, come è noto, è stato la debacle del partito a Matera.
Io speravo che dopo la triste sconfitta si poteva promuovere e cementare una nuova necessità condivisa con nuovo corso politico nel PD Materano, ripartendo immediatamente da una nuova gestione politica plurale e paritetica del partito cittadino, per superare le contrapposizioni e le chiusure del passato, aprendo ai migliori apporti della società materana. Invece mi sono sbagliato.
Dopo la sconfitta ci siamo ritrovati ad avere lo stesso segretario cittadino e gli stessi soggetti che ci hanno portato al triste epilogo elettorale.
Pensavo che il senso di umiltà prendesse il sopravvento, ma invece siamo ancora “legati” alle fisime mentali di un nervoso segretario cittadino.
Dopo questa premessa politica doverosa, passo alla cronaca di martedì (tocca raccontare anche la favoletta dato il livello infantile in cui siamo costretti a vivere) che mi ha lasciato di stucco, per non dire altro. Insieme ad un altro compagno, ci siamo recati in Largo Passarelli per ritirare la tessera avendo già versato il contributo di adesione online, erano presenti alcuni componenti del comitato di adesione: Luigi Gravela, Antonello Capodiferro e Giuseppe Montemurro. Ho esibito la copia della mia tessera stampata dal sito nazionale del PD ed il sig. Gravela mi ha comunicato che la mia tessera era stata annullata dal segretario cittadino.
Ho chiesto la motivazione e lui ha solo alzato le spalle. Voglio, altresì, evidenziare che io sono dirigente cittadino e credo di essere stato depennato dalla mailing list non essendo stato convocato alle ultime assemblee senza motivo. Nei giorni scorsi in tono scherzoso ho chiesto al componente della commissione di garanzia Francesco Bianchi di informarsi del perché la mancata convocazione nella assemblea, ma mi ha risposto agitatamente pensando ad una provocazione, a quanto pare si respira un’aria pesante, non si è sereni, come notoriamente il nostro segretario nazionale auspica a chi è nervoso come il (dimissionario) segretario cittadino del PD di Matera. Ancora una volta voglio dimostrare in che mani è la gestione del partito a Matera, abbandonato al proprio destino.
Sono andato via dalla sede del partito con un senso di sconforto e di amarezza, prendendo atto che non è cambiato nulla. In altri mondi se uno fallisce si dimette, o pardon si era già dimesso!?!? a Matera, invece, vige il divieto di criticare anche con fini propositivi l’operato gestionale del segretario cittadino.
Caro Antonio ti chiedo di valutare con molta attenzione il preoccupante quadro in cui vive il partito a Matera che da partito di maggioranza relativa ha perso la città e si è ricaduti nello stesso errore fatto a Potenza. Abbiamo perso la faccia consentendo al centro destra di vincere le elezioni quindi ti invito anche se in ritardo a tener fede a quanto concordato nell’ultima assemblea cittadina da te convocata e presieduta.
Ti invito, inoltre, ad intervenire affinché vengano osservate le regole dettate dal regolamento vigente sul tesseramento, dove è previsto che sia l’organo competente ( non un nervoso e perdente segretario) sulla scorta di serie e provate motivazioni, a non accettare, nel mio caso, il rinnovo dell’adesione al Partito Democratico e non essendo decaduta la funzione dell’assemblea cittadina, di ripristinare il mio ruolo partecipativo di dirigente. Mi piace ricordare che nelle amministrative scorse io ho rinunciato all’ insistente invito a candidarmi nella lista del partito e ne l’ho fatto in altri schieramenti, nonostante sia stato invitato, io ho sostenuto il PD tanto da aver contribuito alla elezione di due Consiglieri Comunali della nostra lista.
Grazie dell’attenzione e scusa dell’amaro sfogo, ma mentre scrivevo questa nota la mente andava a questi ultimi anni e alla voglia di condividere le tante esperienze amare di militante cresciute in me. Spero di non avere urtato nessuna sensibilità e di aver dato un contributo al futuro e all’unità del nostro partito.
Enzo Di Pede, dirigente cittadino del PD di Matera
ah!ah!ah! mi vien da ridere.
Anche per questo il PD ha perso le elezioni. Altro che Cavolo! Mo si aspetta il nuovo segretario regionale così Longo può andare a passeggiare tranquillo per via Pretoria, poi si aspetta il nuovo segretario cittadino se il dimissionario decide di andarsene e poi si aspetta…………. Commissariare il tutto, no è?
Dovrebbe dare le dimissioni anche Luongo oltre che Muscaridola!!!