PD Matera: “Salvare i servizi essenziali che l’Ospedale di Matera offre ai cittadini è solo questione di volontà politica”. Di seguito la nota integrale.
Nulla è perso fino al 31 dicembre di quest’anno, nulla è perso se l’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone e la Giunta regionale si assumeranno la responsabilità politica di deliberare una nuova proroga per la Delibera di Giunta Regionale (DGR) n. 494 dell’8 giugno 2018.
Ad affermarlo è il Circolo di Matera del Partito Democratico, che ha improntato la sua azione politica degli ultimi mesi alla salvaguardia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Partito Democratico che ha presentato al Consiglio Comunale di Matera – nella seduta di venerdì 27 novembre 2020 – un ordine del giorno, a firma del consigliere comunale del PD Carmine Alba. Votato all’unanimità, l’ordine del giorno impegna Sindaco e Giunta di Matera:
•a convocare urgentemente la conferenza dei Sindaci dell’ASM;
•ad intervenire nei confronti del Presidente della Giunta Regionale affinchè venga revocata la Delibera dell’Asm e venga prorogata la deroga relativa al D.M. 70;
•mettere in atto ogni azione per evitare lo smantellamento dei servizi e dei reparti dell’Ospedale Madonna delle Grazie;
•rendersi promotore di una richiesta di potenziamento dei servizi sanitari utili a consentire che l’attività ordinaria oltre il Covid sia garantita;
•convocare consiglio comunale aperto alle istituzioni competenti
Il 31 dicembre 2020 è la data ultima per evitare che l’Ospedale di Matera perda servizi essenziali come la chirurgia vascolare, la chirurgia plastica, la geriatria e molte altre strutture semplici dipartimentali che saranno declassate. E’ la data ultima per evitare di perdere alcune posizioni organizzative, gli attuali incarichi di funzione del comparto, e di coordinamento, figure insostituibili per la continuità delle prestazioni sanitarie.
Il 31 dicembre 2020 scade la deroga prevista dalla DGR n. 494 dell’8 giugno 2018, che stabiliva tre anni di tempo dal 2018 al 2020 per portare a regime un percorso di adeguamento attraverso il riordino sanitario avvenuto con la legge regionale n. 2 del 2017. Legge che recepiva il Decreto Ministeriale n. 70 del 2015 “Regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. Un Decreto nato per tutelare la qualità dei servizi ospedalieri e che ha obbligato tutte le Regioni adeguare la propria rete ospedaliera, pena il commissariamento della sanità da parte del governo nazionale. In virtù della legge regionale n. 2 del 2017 e della proroga concessa dalla successiva DGR n. 494 del 2018, l’Assessore Leone avrebbe dovuto analizzare i dati economici e prestazionali dei nostri ospedali. Avrebbe dovuto lavorare a un nuovo piano sanitario regionale. Nulla di tutto questo ha fatto Leone, che ha solo fatto circolare una bozza di un ulteriore riordino sanitario, che prevedeva l’accentramento della regia di tutti gli ospedali della regione, sotto il San Carlo di Potenza.
Ora urge che la giunta regionale, sin qui distratta, approvi una nuova delibera di proroga della DGR n. 494 del 2018, proroga che si può ampiamente motivare sia per la pandemia in corso (che obiettivamente ha fatto perdere tutto il 2020) e sia perché, anche a causa della pandemia, il Decreto Ministeriale 70 andrebbe rivisto.
Al di la degli schieramenti, la politica lucana è oggi chiamata a pensare all’esclusivo interesse della salute della comunità. In questi ultimi 30 giorni dell’anno, vedremo se saprà assumersene la responsabilità politica.