Nuove assunzioni nella pubblica amministrazione con la previsione, entro il 2024, di 300.000 dipendenti nelle amministrazioni centrali e negli enti territoriali, con l’immissione, fino al 2029, di almeno 120.000 nuovi dipendenti all’anno; spesa in sanità al 7% del Pil entro il 2027, con un piano straordinario per tutto il personale sanitario per garantire più assunzioni, a partire dai Medici di Medicina Generale; insediare nel Mezzogiorno una rete di grandi poli di formazione su rinnovabili e transizione verde, prorogare, potenziare e razionalizzare i meccanismi di incentivazione per l’occupazione nel Mezzogiorno.
Sono questi alcuni dei punti principali contenuti ne “La Carta di Taranto. Manifesto per il Sud e per le isole” illustrato questa mattina a Potenza nella sede regionale del Pd di Basilicata. A spiegare come risollevare le sorti del Mezzogiorno i candidati in Basilicata al Parlamento, l’on.Vito De Filippo (capolista al Senato), il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Enzo Amendola (capolista alla Camera) ed Ignazio Petrone (candidato per l’uninominale al Senato) insieme alla vicesegretaria del Pd lucano Maura Locantore ed al segretario regionale di Articolo Uno Carlo Rutigliano.
“La Carta di Taranto è l’ultimo tassello -ha spiegato Locantore- che il Pd propone avendo consapevolezza delle risorse del Pnnr e conoscendo il territorio. Il documento che presentiamo oggi sarà per noi un faro. A differenza del centrodestra che fa populismo noi sul tema del Mezzogiorno abbiamo lottato affinchè fosse rispettato il parametro del 40 per cento delle risorse al Sud; peraltro nel lungo percorso di confronto delle agorà democratiche il tema del divario Nord Sud è stato centrale”.
Nel corso della conferenza stampa è stata annunciata, per domenica, una mobilitazione in diversi comuni lucani dal titolo “Scegli la piazza democratica e progressista”.
De Filippo, spiegando le proposte per la sanità, ha sottolineato come nella Carta di Taranto sia previsto un rafforzamento del comparto che ha già visto negli ultimi anni l’aumento straordinario del fondo sanitario nazionale e, in particolare, l’investimento di ingenti risorse nel Mezzogiorno. “È stato superato -ha evidenziato- anche il numero di iscrizioni alla facoltà di medicina. Sono tutti numeri importanti che fanno gridare allo scandalo perché, mentre ci sono questi numeri, in Basilicata la sanità vive il suo momento peggiore come stiamo segnalando anche nelle piazze”.
“Non dobbiamo perdere di vista- ha, poi, sottolineato Petrone – il tema della transizione ecologica che è centrale. La nostra regione è piccola ma può essere avanzata sotto questo punto di vista. Si può avanzare sempre di più sul ciclo dei rifiuti e così sul tema delle acque. La crisi idrica che viviamo anche al Sud ci impone una razionalizzazione del servizio integrato. Il PD, i Democratici e Progressisti, sono molto avanzati su questo tema. Siamo in grado anche in Basilicata di mettere in campo un sistema integrato di rifiuti e delle acque. La questione del gas è un punto di transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili su cui dobbiamo puntare convintamente.”
Amendola ha, poi, aggiunto che l’impegno è di negoziare “con la Commissione Europea una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno legata a investimenti in transizione ecologica e digitale. Vogliamo, soprattutto, che si proceda nella pubblica amministrazione all’assunzione di 300 mila dipendenti per rendere forte lo Stato, ma vogliamo anche costruire, in questa regione come in tutto il Sud, una politica industriale regionale che significa innanzitutto crediti d’imposta per investimenti, incentivi su ricerca e sviluppo, un fondo per la crescita dimensionale. Occorre investire poi in due grandi filoni: l’ecosistema dell’agricoltura, della greentech, e l’ecosistema dell’energia. È tema di questa campagna elettorale la legge sul gas e continua la regione a fare propaganda mentre tante imprese hanno problemi seri per l’aumento dei costi dell’energia”.
Per Rutigliano “i giovani lucani meritano di avere il diritto di rimanere qui, nella loro terra. Sono in troppi a vivere questa difficoltà: passare una parte importante della vita a studiare e costruire aspettative che, invece, difficilmente potranno essere realizzate in Basilicata. Questa nostra bellissima terra merita di crescere con la nostra spinta e non di non essere solo il luogo delle nostre vacanze. Dobbiamo essere consapevoli che la questione generazionale e la questione meridionale si tengono assieme ed assieme segneranno il futuro del Paese. L’Italia avrà futuro solo se Nord e Sud saranno capaci di camminare con lo stesso passo. Per questo i Democratici e Progressisti hanno approvato la “Carta di Taranto”. Metterla in pratica non è solo un imperativo morale, ma l’unica strada per garantire un futuro alla nostra Basilicata”.