Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia, esprime in una nota le valutazioni politiche sul bilancio pluriennale 2014-2015 predisposto dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Adduce.
Quella giunta monogenere, quella rimasta seduta qualche giorno, quella che tutti avevano considerato non conforme ha posto le condizioni per la programmazione economica del bilancio pluriennale 2014/16. Questa è nella sostanza il bilancio, arruffato e confuso, senza un centesimo per le classi deboli, senza sostegno per i servizi sociali, che stipa i privilegi di sempre; settori in assoluto declino, spesa pubblica che non rispetta gli indirizzi dati.
Uno scippo alla democrazia, è quello a cui assistiamo dal palazzo di città, il tutto nell’indifferenza della politica incapace di reagire a questo insolente e consolidato potere della sinistra che ancor prima di presentare la giunta la sottopone a spietate critiche. Il 12 giugno con una giunta monogenere discussa ed impugnata non si desiste dall’approvare il bilancio di previsione 2014. Dopo alcuni giorni quella stessa giunta si tratteggia con valori e contorni diversi: tre nuovi assessori subentrano, ma nulla cambia. Quell’atto fondamentale per la città non viene rivisto nella visione delle nuove deleghe; quegli assessori negati, contestati ed “abusivi” quelli che per qualche giorno hanno occupato gli scranni del governo cittadino, hanno avuto il tempo di redigere ed approvare il bilancio 2014. Quella giunta che tutti avevano considerato non conforme ha posto le condizioni per la programmazione economica del bilancio pluriennale 2014/16. Questa è nella sostanza il bilancio, arruffato e confuso, senza un centesimo per le classi deboli, senza sostegno per i servizi sociali; che stipa i privilegi di sempre: settori in assoluto declino, spesa pubblica che non rispetta gli indirizzi dati; lo sport ancora gestito in proroga da oltre sette anni e che distribuisce ancora il contributo comunale nonostante la quasi totalità dei suoi impianti sia ancora chiuso o mal funzionante; parcheggi, strade, bandi pubblici, Sassi, asili nido, canoni non riscossi, trasporti pubblici che deprimono la spesa per 4,5 milioni; tasse in continuo e costante aumento, mentre la spesa corrente galoppa di anno in anno; questo è contenuto nel documento programmatico catapultato in consiglio. Non c’è un solo centesimo per le famiglie numerose e bisognose, alcun contributo ai canoni d’affitto insostenibili per queste famiglie; alcuna tutela per le classi fragili in questo bilancio preconfezionato. È questo il bilancio che il governo di città del sindaco Adduce e del presidente del Consiglio Massenzio, decidono di portare in consiglio comunale; un bilancio di previsione che verrà votato dalla maggioranza il 30 giugno, senza che questo possa essere partecipato, discusso o corretto. Si è aperto un precedente: scavalcare le commissioni consiliari lasciando all’esecutivo la decisione di definire una pratica anche quando questa sia di esclusiva competenza dell’assemblea. È evidente che le turbolenze politiche di questa maggioranza spaccata nel suo interno e riparata con pezze d’emergenza, senta il fiato sul collo. Si chiede al consiglio comunale di approvare questo documento mentre il sindaco ha scelto di negare ogni principio di dialogo e confronto politico, ha scelto di sbarrare la condivisione e partecipazione, preferendo come modalità l’arroccamento con il suo manipolo di consiglieri e la sua giunta. Il gruppo consiliare di PDL-FI chiede con fermezza, ancora una volta, di riflettere sulle conseguenze di tali azioni; tutto ciò segna un pessimo inizio per una giunta mai presentata al consiglio e che giunge con un documento di programmazione economica non suo, che può solo produrre tensioni e spaccature tra consiglio e giunta di cui ciascuno si assumerà responsabilità, rimanendo evidente che queste, prima di tutto, vanno ricercate nelle decisioni assunte dal primo cittadino.
Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia