Riportiamo di seguito la nota inviata dal Consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini che contiene un nuovo attacco all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Adduce.
Dalla cava del sole all’impianto di calcestruzzo nel cuore del Parco archeologico, non solo le condizioni rimangono statiche e nulla si fa ma addirittura si cancella quello che di buono si era fatto. Di seguito la nota integrale.
Il 31 agosto 2008 con uno spettacolare concerto del maestro Nicola Piovani venne inaugurata la Cava del Sole di contrada La Vaglia. Un recupero del quale non si pretendevano consensi unanimi, ma almeno ebbe il merito di animare una contrada ed avviò le condizioni per iniziare a parlare della rivalorizzazione di un’area fortemente attrattiva ed indiscutibilmente, sino ad allora, trascurata. Difatti, accanto a tale iniziativa si associavano altri contenuti di valore che avrebbero concorso a riqualificare l’area di maggior accesso alla città, quella prospiciente al versante pugliese che, in primo luogo doveva veder eliminare quell’orribile scempio che rappresenta, ancor oggi, l’impianto di calcestruzzo all’ingresso della città che si candida a capitale europea della cultura; patrimonio dell’umanità e principale grande attrattore turistico della Basilicata. È legittimo dire che da quell’inaugurazione ad oggi, molti passi indietro sono stati fatti. Si è ritornati a parlare e discutere senza risultati pratici, se non il fatto che una stagione di spettacoli e suggestive notti nelle cave di tufo non saranno più proponibili. Persino l’impianto di calcestruzzi è ancora lì, nonostante gli annunciati immediati trasferimenti, perché sulla questione in commissione urbanistica si aggrovigliano le lingue e non si trovano soluzioni, nonostante gli accodi siano stati tracciati. Non si percepisce che non può tollerarsi ulteriormente la presenza di un impianto di calcestruzzi al centro di un parco archeologico, credo che non vi siano condizioni simili in nessuna altra realtà e, spetta a questa maggioranza trovare le soluzioni e farlo con sollecitudine. La città non può aspettare oltre, perché l’ingresso nord, sulla via Appia, quello che maggiormente rappresenta il primo contatto con la città, l’area dove sono presenti bellissime scenografiche e decine di cave, poste all’interno del parco Archeologico delle Chiese Rupestri, è ripiombata nel disinteresse generale, sporca, dimenticata e tralasciata, priva di alcun programma di interveto, né minimi investimenti che riguardano questa strategica zona. Eppure non è difficile pensare al rilievo che il bello, l’estetica di un ingresso rivolge all’immagine di una città. Ironia della sorte l’esempio positivo viene proprio dalla splendida contraddizione presente lì negli stessi luoghi, a poca distanza dal calcestruzzo, all’interno di una cava dove il contrasto di alcune sculture crea uno scenario universalmente conosciuto e che oggi rappresenta una icona monumentale della città. Il parco scultura la Palomba, nato per caso, associa bene il contesto naturale ed artistico nel quale la multiforme fantasia dell’uomo si integra bene nell’ambiente. Sono questi gli esempi che vanno seguiti soprattutto quando la stagione turistica è alle porte e la programmazione deve fare i conti con risicate risorse economiche che non coprono l’intero arco di presenza turistica, allora può rivolgersi a quello che c’è, alla natura benevola che concede in altri luoghi, anche meno dotati della nostra bella città, un valore aggiunto per uomini che hanno semplici idee per generare economia e creare occupazione.
Adriano Pedicini Consigliere comunale PDL