Nella giornata di domenica 25 marzo il Senatore della Lega Pasquale Pepe si è recato presso il Centro di Permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, dopo che gli erano pervenute diverse segnalazioni di disagio e di apprensioni.
“Ho preferito andare direttamente sul posto – dichiara Pepe – per verificare la situazione del Cpr. Trattasi di un primo sopralluogo, cui seguiranno altri: ora effettuerò, prima di farvi ritorno, degli approfondimenti in merito alla disciplina della struttura nel rispetto della normativa di settore. Ovviamente, non trascurerò di interloquire con chi di competenza per avere una conoscenza compiuta di tutta la vicenda”.
“L’obiettivo della visita è stato quello di raccogliere e farmi carico – continua Pepe – delle numerose preoccupazioni che mi sono state trasferite, nel tempo, da gente del posto e non solo. Dopodiché, credo sia doveroso che un rappresentante istituzionale sia a conoscenza direttamente e non per interposta persona, delle situazioni “sensibili” del suo territorio.
Di certo ho constatato, ad un primo impatto, una realtà tutt’altro che felice, a cominciare dalla incompletezza delle opere, passando per alcuni servizi carenti e per finire al numero esiguo delle Forze dell’Ordine che sono dislocate su questo servizio, a cui è andato il mio plauso ed il mio ringraziamento per il nobile lavoro che svolgono. Pur non condividendo questo sistema di accoglienza, che agevola affari e genera incremento dei fenomeni delinquenziali nelle Città, penso sia doveroso garantire il massimo rispetto ed il giusto decoro per gli ospiti, i quali devono essere rimpatriati il prima possibile nei loro Paesi di origine, nell’attesa che cambi radicalmente l’approccio con il fenomeno migratorio, e l’assoluta considerazione delle Forze dell’Ordine, che devono poter espletare il loro compito in sicurezza e nella più debita considerazione delle Istituzioni”.
“Per verificare puntualmente gli aspetti rilevati – conclude Pepe – approfondirò la questione e ritornerò a visitare la struttura, non esitando, all’occorrenza, di espletare l’attività ispettiva che il mio ruolo mi consente e mi impone di svolgere.”