Perché per il supporto al Dipartimento Ambiente la Regione Basilicata preferisce l’università di Perugia all’Unibas? Interrogazione consigliere regionale Cifarelli (PD). Di seguito la nota integrale.
E’ un dato acclarato che a causa della carenza di organico la Regione ha accumulato grandi ritardi per l’istruttoria ed il rilascio dei pareri sulle tante richieste giacenti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ di questi giorni la notizia che l’Assessore all’ambiente ha deciso di attivare rapporti con una serie di personalità del mondo accademico e ministeriale al fine di “costruire una rete di collaborazioni esterne per supportare le istruttorie in attesa di provvedimenti strutturali sia sugli organici che sulle normative per semplificarle”. Dalle notizie diffuse dallo stesso Assessore Latronico si apprende del coinvolgimento del MESA, dell’Università degli Studi di Perugia, della SSTAM (Scuola Superiore Territorio, Ambiente, Management dell’Università degli Studi di Perugia), di consulenti SOGESID e del MESA e, in un ragionamento più ampio, dell’Università di Basilicata e del Politecnico di Bari. Nel ritenere apprezzabile lo sforzo della Regione nel venire incontro alle esigenze dei privati per accelerare le procedure, ritengo quantomeno curiosa la marginalità in questo contesto del ruolo dell’Università della Basilicata. Lo sforzo che dovrebbe compiere la Regione dovrebbe essere quello di valorizzare al massimo le competenze presenti sul territorio al fine, anche, di contenere la cosiddetta “fuga dei cervelli”. E’ evidente che, in caso contrario, dovremmo chiederci per quali ragioni le competenze lucane dovrebbero continuare a rimanere in Basilicata.
Il tema delle competenze locali non può essere utilizzato in modo retorico per poi essere sconfessato alla prima circostanza utile. Proprio sulle tematiche ambientali l’Unibas è universalmente riconosciuta e non si capirebbe per quale motivo non si debba partire da essa, prima ancora che da altri soggetti, per avere supporto e smaltire le pratiche accumulate.
Per queste ragioni ho presentato una interrogazione consiliare per chiedere all’assessore all’ambiente ed al Presidente Bardi la conferenza o le giuste precisazioni a riguardo.