Perdita di idrocarburi in Val d’Agri, Maurizio Bolognetti (segretario di Radicali Lucani): “Accettabile per chi?”. Di seguito la nota integrale.
Leggo la risposta che Eni ha dato in riscontro al “Tavolo tecnico” riunitosi in data 1° marzo 2022 sulla vicenda della perdita di idrocarburi e non posso fare a meno di chiedermi: accettabile per chi?
Scrive Eni in data 22 aprile 2022: «Le simulazioni effettuate – così come si evince dal documento di Analisi di Rischio trasmesso a Codesti Enti – hanno dimostrato la conformità del rischio per quanto concerne il percorso di volatilizzazione outdoor. Inoltre, in riferimento al percorso di lisciviazione, dal momento che i contaminanti presenti nel suolo non sono stati riscontrati nelle acque sotterranee dei piezometri a valle idrogeologico delle sorgenti riferite alla matrice suolo, tale percorso è da considerarsi non attivo. In aggiunta, in corrispondenza delle stesse aree di cui al punto in questione è presente una pavimentazione di recente realizzazione che costituisce una limitazione alla migrazione dei vapori e all’infiltrazione delle acque meteoriche. Di conseguenza, avendo verificato che i rischi associati alle suddette sorgenti risultano accettabili, e in virtù della pavimentazione recentemente realizzata presente in sito, non si ravvede la necessità di procedere con ulteriori azioni specifiche».
Ripeto: accettabili per chi?
A me sembra che la risposta dell’Eni, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese nel corso del sopra citato “Tavolo” dal sindaco di Grumento Nova, siano del tutto inaccettabili ed espresse in politichese.
Imperatrice sottolinea opportunamente che dalla relazione e dalle conclusioni dell’ISPRA emergono elementi di preoccupazione per i livelli di percolazione degli analiti Manganese e Ferro, che non possono essere attribuiti alla frazione litologica. Lo stesso sindaco chiarisce quel che Eni prova costantemente a smentire e cioè che le cause dei superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione, per ciò che concerne il Manganese e il Ferro, “sono strettamente correlabili allo sversamento”.
A chi sembra averlo dimenticato, gioverà ricordare che nell’area di Grumento Nova permangono in essere alcune ordinanze che vietano l’emungimento a fini irrigui dell’acqua dei pozzi
Lo stesso primo cittadino di Grumento, nel corso della riunione, non ha mancato di evidenziare che «quando aumentano le precipitazioni piovose, nonostante sia stato recuperato la maggior parte del petrolio versato, una parte degli inquinanti ritorna a galla, anche a quattro anni di distanza dall’evento, a causa delle caratteristiche pedologiche del terreno costituito da argille, capaci di trattenere parte dell’inquinante».
Nel verbale del “Tavolo tecnico”, si legge inoltre: «Quindi, in presenza di un sistema fragile, come definito da ISPRA, il Sindaco di Grumento Nova teme ci possa essere un pericolo per un territorio ricadente nel più grande bacino idrico ad uso potabile, che serve la Puglia e la bassa Val D’agri e che ricade anche in un Sito di Interesse Comunitario (SIC)».
E quindi, ancora e di nuovo, ripeto: accettabili per chi? Accettabile cosa? Io direi che a cinque anni da uno dei più gravi casi di inquinamento ambientale emersi in Basilicata, c’è da stare ancora attenti, molto attenti.
Agli smemorati e a coloro che provano a farci perdere memoria, ricordo che il sottoscritto aveva denunciato superamenti delle CSC circa dodici anni fa. Mi auguro che la Regione e il Dipartimento ambiente sappiano e vogliano mantenere alta l’attenzione.