Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino in una nota contesta “il Reddito minimo di propaganda targato Marcello Pittella”.
Lo avevamo sottolineato parlando di referendum abrogativi: l’atmosfera natalizia, in Basilicata, fa brutti scherzi e nasconde pessime sorprese per i lucani. Forse ancora ebbro delle intense emozioni dell’ennesimo ‘successo’ ottenuto dalle trattative-farsa con il playboy fiorentino Renzi, Pittella ha lanciato una offensiva mediatica soffiando nelle trombe propagandistiche sulla questione del cd. ‘Reddito Minimo di Inserimento’ che altro non è che un misero rimborso spese vincolato al solito inutile corso di formazione. Pittella ha scelto addirittura il Corriere della Sera per annunciare la misura miracolosa. La disinformazione pittelliana è stata addirittura amplificata dal Fatto Quotidiano e dalla trasmissione televisiva ‘Agorà’ di Rai 3.
La verità è che Pittella in data 16 dicembre 2015 avrebbe dovuto rispondere ad una interrogazione del M5S Basilicata proprio sui ritardi nella erogazione del rimborso spese a disoccupati e fuoriusciti dalla platea dei beneficiari della mobilità in deroga, ma non si è presentato in aula. Abbiamo dovuto sorbirci il solito spot pubblicitario ad uso e consumo dei media, questa volta a diffusione nazionale e con l’apparizione di Vito Marsico, Direttore Generale del Dipartimento Presidenza della Giunta che, solo qualche giorno fa, ci aveva aggiornato per le vie brevi sui ritardi nell’approvazione delle graduatorie.
È il noioso teatrino che si ripete da qualche mese fatto di annunci roboanti da parte di una stampa compiacente e superficiale. Fatti concreti, non pervenuti. E le famiglie lucane in difficoltà restano senza aiuti.
Ma alla propaganda selvaggia dei giorni scorsi non interessa la verità. Quanti giornalisti hanno riportato che le istanze pervenute per la categoria A (ex soggetti in mobilità in deroga) sono 797 mentre quelle per la categoria B (cittadini non categorizzati con ISEE al di sotto di 9000 €) sono 11.213? E che le risorse disponibili ammontano a € 2.700.000 per la categoria A e € 5.000.000 per la categoria B. Le risorse stanziate e disponibili per il Programma basterebbero per tutte le 797 domande pervenute appartenenti alla categoria A (ex mobilità in deroga) per circa 6-7 mesi, mentre per la categoria B, ipotizzando l’ammissibilità di meno della metà delle domande pervenute (5000 sulle 11.213), i beneficiari potrebbero essere impiegati nel Programma per non più di 2-3 mesi al massimo.
Quindi, senza troppi giri di parole siamo davanti all’ennesimo bluff, una misura miserrima che lascia senza una seria e strutturale politica di inclusione i tantissimi poveri della nostra regione. Il M5S è da tanti mesi che propone una misura che favorisca veramente una ripresa dei consumi dei beni primari e, quindi, influisca direttamente sulle piccole e medie imprese facendo innescare un circolo virtuoso per lavoratori e imprese. È questa la direzione della proposta di legge del M5S Basilicata e di quello nazionale sul reddito di cittadinanza. Pittella le chiacchiere stanno a zero. Come la pazienza degli ultimi, penultimi e pure terzultimi di questa nostra regione.