“Per garantire una pesca sostenibile nonché diversificare le attività economiche nelle zone vocate, tra le quali principalmente la costa metapontina, sostenendo il potenziamento connesso all’evoluzione del settore promuovendo il protagonismo e l’associazionismo dei pescatori, ci vuole ben altro di 500mila euro destinati al finanziamento di “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca”, ripartiti in 250mila euro per gli enti pubblici e 250mila euro per i privati”. E’ il commento del consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio aggiungendo che il provvedimento “enfatizzato” dall’Assessore all’Agricoltura Ottati è finanziato dal Fondo europeo pesca (Fep) 2007/2013 che è giunto alla conclusione. In proposito è utile che dal Dipartimento Agricoltura prima di pensare alla programmazione del prossimo sessennio inserendo una specifica misura anche nel Programma Operativo Basilicata dei fondi Ue per il 2014-2020 si faccia un bilancio su come è stata spesa la somma di 6,226 milioni di euro assegnata alla Basilicata dallo stesso Fed.
Pur riconoscendo che il comparto della pesca nella nostra regione ha numeri molto ridotti – circa 100 tonnellate l’anno di pescato (in grande maggioranza “pesce azzurro”, spigole, polipi, seppie e crostacei), 15 natanti (tutte piccole imbarcazioni che sono in attività nelle acque antistanti le coste lucane nei Golfi di Policastro e Taranto), una cinquantina di unità impiegate, 7 milioni di euro di fatturato l’anno – afferma Castelluccio – lungo la costa del Metapontino la realizzazione di approdi-punti di sbarco è un’esigenza prioritaria. Contestualmente si deve sostenere l’associazionismo dei pescatori e con esso la realizzazione di un mercato ittico del Metapontino. Altri provvedimenti attesi dagli addetti del settore sono l’attivazione di Misure per l’adeguamento della flotta da pesca comunitaria, per l’acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.