Giovanni Petruzzi, già Sindaco di Anzi, Presidente Associazione “L’Alternativa”: “Le inqualificabili cadute di stile di De Luca e Cosma danneggiano le istituzioni”.
Sono sempre meno le persone che adempiono alle funzioni pubbliche con disciplina ed onore, come prescrive l’articolo 54 della Costituzione.
Persino un uomo di governo di eccellenti qualità, come Vincenzo De Luca, per esprimere concetti avverte l’irrefrenabile necessità di dileggiare ed offendere il prossimo o intere comunità.
L’ultima sua cabarettistica battuta ha riguardato l’accogliente città di Pistoia, a me particolarmente cara e che più volte ho visitato perché da oltre mezzo secolo vi risiedono centinaia di persone originarie di Anzi, tra cui alcuni miei parenti.
Il Presidente della Campania, per caldeggiare l’assegnazione della direzione di Hitachi One alla sua regione invece che alla cittadina toscana, ha sostenuto che “a Pistoia più che una ribollita non possono fare”.
Analoga caduta di stile ha visto protagonista il Sindaco di Tursi che, in una diretta Facebook, rivolgendosi al Ministro Speranza, ha testualmente affermato: “se lo vedo gli devo fare un vaccino nel cervello, glielo devo far diventare come quello della gallina”.
Chi rappresenta le istituzioni edintere comunità, avendo solennemente giurato di osservare “lealmente la Costituzione Italiana”, ha una responsabilità maggiore rispetto ad un qualsiasi cittadino arrabbiato, deve adottare comportamenti e linguaggi consoni al ruolo che ricopre e non deve farsi assalire dalla smania di suscitare clamore mediatico, spettacolarizzando le proprie azioni al mero scopo di ricevere qualche likein più o di salire alla ribalta televisiva.
Chi assolve ad un mandato elettivo dovrebbe formulare opinioni e critiche in maniera costruttiva e pacata, altrimenti finisce per alimentare il clima di malevolenza, minando le basi della convivenza civile ed acuendo la distanza fra i cittadini e le istituzioni.
Il rilancio produttivo di un territorio o il contrasto della pandemia vanno effettuati in un clima di unità e cooperazione, senza strumentalizzazioni né incitamenti all’odio sociale o territoriale ma attraverso una proficua collaborazione fra i diversi livelli istituzionali, Tutti devono fare la loro parte, dal governo nazionale a quelli regionali, sino ai Sindaci ed ai cittadini.
Stiamo attraversando una fase molto delicata in cui chi opera nelle trincee istituzionali deve fornire esempi virtuosi, tenere i nervi saldi e rispettare il prossimo, senza farsi assalire dalla rabbia né fomentare animi già provati dalla perdurante emergenza sanitaria.
Si recuperi, dunque, il senso della misura, si accantonino le polemiche e si profonda ogni energia per debellare la pandemia e creare durature occasioni di sviluppo ed occupazione.