All’attenzione dei lavori odierni della terza Commissione consiliare permanente (Attività produttive – territorio e ambiente), presieduta dal vicepresidente Roberto Cifarelli (Pd), il Piano di dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche. Sono stati auditiil dg del dipartimento Sviluppo economico, lavoro e servizi alla comunità,Canio Alfieri Sabiacoadiuvato dal dirigente Gerardo Travaglio e il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano.
“Il Piano di dimensionamento della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa regionale – ha spiegato Sabia – è lo strumento attraverso il quale, con cadenza annuale, la Regione approva l’istituzione, l’aggregazione o la fusione di istituzioni scolastiche affinché le stesse possano essere caratterizzate da una popolazione, definita dal legislatore, ottimale. I soggetti istituzionali che intervengono sono: i Comuni, che hanno competenza in materia di dimensionamento delle istituzioni scolastiche dell’infanzia, primarie e superiori di 1° grado; le Province, che hanno competenza in materia di dimensionamento delle istituzioni scolastiche superiori di 2° grado; la Regione, che annualmente approva il piano. Innegabile che il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche regionali riferito all’annualità 2024/2025 comporterà una rilevante operazione di accorpamento delle sedi dirigenziali causata dall’elevato spopolamento delle nostre realtà interne. Infatti con il Decreto Interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023 occorre ridurre le autonomie scolastiche ad 84. Il dover portare a 84 il numero delle dirigenze in organico comporta, però, un ulteriore accorpamento con la conseguente perdita di 26 sedi dirigenziali sul territorio regionale. Sul tema, tenendo conto che la pronuncia prima del Consiglio di Stato e successivamente della Corte costituzionale che legittimano il D.I. 127/23, è stato convocato il Tavolo Interistituzionale, in sede consultiva, riunitosi in data 03/11/2023 e in data 13/11/2023, al fine di acquisire il relativo parere in ordine ai criteri e agli indirizzi da fornire alle Province per la formulazione della proposta di dimensionamento della rete scolastica per l’a.s. 2024/2025 il quale, in estrema sintesi, si è espresso sfavorevolmente, a causa delle ripercussioni negative che la normativa introdotta con la L. n. 197 del 29/12/2022, art. 1, comma 557, nonché con il D.I. n. 127 del 30/06/2023, avrà sull’organizzazione scolastica di questa Regione. Pur prendendo atto delle preoccupazioni emerse in sede di riunione del suddetto tavolo – ha concluso Sabia -, si ritiene necessario, al fine di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025, procedere nella definizione di una proposta di organizzazione della rete scolastica secondo quanto disposto dal Decreto Interministeriale anche tenuto conto che i criteri proposti tendono, comunque, a salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani”.
Successivamente, è intervenuto il presidente della Provincia di Potenza Giordano che ha parlato anche a nome del presidente della Provincia di Matera Marrese. “Abbiamo scelto di non redigere il nuovo piano di dimensionamento scolastico e di chiedere alla Regione Basilicata di prendere atto del taglio di ben26 istituti. Non si tratta di un semplice accorpamento di istituti scolastici. I dirigenti hanno un ruolo strategico importante nell’animazione culturale dei territori e nei mantenimenti dei servizi. Il rischio cui andiamo incontro è di creare istituti con oltre 1000 studenti dove sarà complicato gestire tutti i servizi. C’è poi il tema del taglio dei posti lavoro di chi opera nelle segreterie. La Basilicata subisce le maggiori conseguenze dall’applicazione della norma ministeriale. La scelta è politica e chiedo al Consiglio regionale di volersi assumere questa responsabilità e di chiedere alla Giunta regionale di trattare il tema direttamente in Assemblea regionale, l’assise deputata a prendere decisioni in merito. Riteniamo che l’applicazione del decreto porterà conseguenze gravissime e noi non vogliamo essere i protagonisti di questo taglio che reputiamo non corretto. Chiedo ai consiglieri regionali di sganciarsi dalle indicazioni di partito a livello nazionale ma di schierarsi dalla parte dei lucani chiedendo una deroga o un trattamento differenziato per la Basilicata che si caratterizza per una forte presenza di aree interne e territori montani. Le Province di Potenza e Matera restano a disposizione della Regione per trovare soluzioni alternative. Sono qui per trasferirvi le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, del personale scolastico e degli studenti tutti”.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Braia, Aliandro, Coviello e Perrino che hanno espresso le loro preoccupazioni e chiesto soluzioni alternative. Il consigliere Braia (Iv-RE) ha parlato della “possibilità di produrre un provvedimento difforme da quello richiesto dal ministero, una sorta di disobbedienza civile avvallata dal Consiglio regionale”. Dello stesso avviso il consigliere Aliandro (Lega) che ha sottolineato il suo “no al dimensionamento scolastico, un atto scellerato per la nostra regione. La Basilicata paga lo scotto di essere una piccola regione”. Per l’esponente di FdI Coviello “la contrazione dei dirigenti del 23% è un unicum su tutto il territorio nazionale, per cui occorre fare un approfondimento per evitare scelte che possano pregiudicare i territori”. Il dirigente Travaglio, rispetto alla proposta di “disobbedienza civile” ha sottolineato che “l’atto di disobbedienza civile non può essere eseguita dagli uffici perché si tratterebbe di atto di omissione. Noi abbiamo necessità di presentare una ipotesi tecnica al 30 dicembre altrimenti ci sarà una decisione nazionale tra il 3 e il 4 gennaio per consentire gli adempimenti necessari”.
Il vicepresidente dell’organismo consiliare Cifarelli nell’annunciare la convocazione della Commissione sul tema per la prossima settimana ha sintetizzato le tre ipotesi di carattere politico da mettere in campo, emerse durante il dibattito: “Non procedere al dimensionamento scolastico; procedere al dimensionamento secondo le linee guida e il dettato del decreto interministeriale sapendo che passeremo da 100 a 84 dirigenze con effetti negativi soprattutto per le aree interne; fare un Piano di dimensionamento scolastico a misura della Basilicata che tenga conto delle esigenze del territorio sapendo che così facendo si derogherebbe alle norme nazionali. E’ un tema politico che affiderei all’assessore Casino. Siamo tutti dalla stessa parte – ha concluso Cifarelli – come lucani e come regione a rischio spopolamento”.