Mentre in Parlamento i nostri rappresentanti istituzionali hanno provato negli ultimi mesi ad incalzare il Governo per trovare i fondi con i quali completare il tratto ferroviario Ferrandina-Matera la doccia fredda arriva dal piano del Gruppo Ferrovie dello Stato. Nemmeno un centesimo per garantire il collegamento con la città di Matera, che dovrà rassegnarsi a restare a lungo senza la ferrovia. In proposito si registra l’intervento del Consigliere regionale Paolo Castelluccio.
“Non possiamo certo accontentarci del Freccialink: è il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) al piano industriale del Gruppo Ferrovie dello Stato per i futuri dieci anni. “Nonostante gli impegni solenni assunti anche di recente dal Premier Renzi e dal Ministro alle Infrastrutture Delrio per superare lo storico isolamento di Matera e velocizzare i collegamenti ferroviari lungo la linea Potenza-Ferrandina-Metaponto nel documento – continua Castelluccio – non c’è traccia di investimenti per la nostra regione mentre continua ad essere accantonata la questione del collegamento Matera-Ferrandina. Francamente definirla, come fanno i manager di Trenitalia, una “scelta strategica” perché i servizi Freccialink collegherebbero le linee e i servizi lucani con le grandi direttrici di traffico ferroviario nazionale ha il tono della beffa rispetto alle tante aspettative accese con spot politici governativi”.
Per Castelluccio “c’è innanzitutto da mettere la parola fine al progetto di collegamento della città di Matera con Ferrovie Italiane nel senso che il Governo deve far sentire la sua voce sul Gruppo e costringerlo ad assumere una posizione netta rispetto alla quale l’audizione che il Presidente Pittella ha tenuto nelle scorse settimane in Parlamento non aiuta ad emergere tenuto conto dell’ambiguità delle dichiarazioni fatte in Parlamento dallo stesso Pittella”.
“ Il gap infrastrutturale – dice ancora il vice presidente del Consiglio Regionale – è diventato ormai da decenni il primo ostacolo insormontabile che si oppone ad ogni progetto per lo sviluppo di Matera e del Materano oltre che nel comparto turistico per i programmi di Matera 2019 in quelli produttivi, dall’agro-alimentare, al manufatturiero, all’artigianato. Un ostacolo che nell’area commerciale e industriale di Matera si scarica sulle piccole e medie imprese, che resistono alla crisi, proiettate verso la Puglia e che continuano a sperare nel raddoppio della strada statale per Bari.
Per l’utenza lucana dei servizi ferroviari – conclude Castelluccio – la beffa è ancora più cocente se si considera che per Renzi il ponte sullo stretto Reggio Calabria-Messina è diventato una priorità”.
Set 29
Bene, no! Anzi, male,malissimo. Siamo in un teatrino assurdo e sarcastico che ci proietta in Europa con questo triste primato di deficit infrastrutturale inconcepibile al giorno d’oggi per una Città Capoluogo di Provincia ed eletta Capitale Europea della Cultura 2019 (a.C. ???), quello di essere non collegata con le Ferrovie dello Stato, malgrado già siano stati spesi oltre 700 MILIARDI di lire e realizzando le opere all’80% con una galleria di 8 Km due super ponti ed una stazione già fatta; manca solo il binario e la volontà di alcuni politici che non vogliono perdere l’opportunità di tenere questa posta come un appetitoso boccone da mettere sul banco delle prossime campagne elettorali. Ma il Governo Centrale, Renzi e Del Rio come pensano di rispondere alle esigenze di un Italia tutta che vorrebbe poter venire a Matera solo schermandosi dietro la riluttanza di un Governatore -tiranno Marcello Pittella che si limita a dire che , non essendoci fondi nella Regione, se il Governo li vuole mettere , li mettesse e allora sì che si faccia questa maledetta Ferrovia . Il problema è proprio in questa visione distorta e miope dell’utenza della linea: se tutto il popolo lucano volesse questa Ferrovia, ebbene, sarebbe meno di mezzo milione il numero di utenza richiedente. E’ un errore macroscopico perchè non è l’utenza dei Lucani che vogliono andare al Nord, ma E’ l’utenza dell’Italia del Nord (Milano, Torino. Genova, Venezia, Bologna con tutte le loro Province) che vuole venire in Lucania ed è un “INTERESSE NAZIONALE” questa linea da completare. Non è un capriccio materano, ma una esigenza della Nazione e chi ha il potere, lo usi e senza perdere tempo.