Dina Sileo, Coordinatore regionale “vicario” di Forza Italia: “Piano Regionale Sanità, bugie ed incongruenze”. Di seguito la nota integrale.
Il Piano regionale della salute e dei servizi alla persona, come ben si sa, è stato redatto da un gruppo di lavoro formato dal Dipartimento Regionale Politiche della Persona e dalla Sda Bocconi School of Management. In esso sono state individuate le strategie, gli indirizzi e le modalità operative per una efficace integrazione sociosanitaria e la costruzione e l’attuazione della rete regionale integrata dei servizi.Il Governatore Pittella dichiara”Non c’è nessun disegno di chiusura dei nostri presidi sanitari né di depotenziamento di quelli ritenuti strategici”.
Affermazioni da campagna elettorale! Di fatto vi è stato un accentramento ed accorpamento di competenze sanitarie ed amministrative in capo al S.Carlo di Potenza con conseguente depotenziamento delle strutture della Val D’Agri, del Vulture Melfese e del Lagonegrese. Sui “cd” Presidi strategici di Rionero, Chiaromonte, Lagonegro, Villa D’Agri e del materano, Pittella, nel tour elettorale, offre rassicurazioni a destra e a manca ma non chiarisce quali siano gli strumenti di programmazione e come intende adottare la tecnica del giusto ovunque e come intende perseguire la maggiore integrazione fra ospedali e territorio. Una nebulosa di dichiarazioni e bugie.
“Chiaromonte non si tocca”, il “Crob di Rionero rimarrà eccellenza”, “Villa D’Agri un gioiellino”. Quali sono le basi finanziarie di tali affermazioni? Qual’è la qualità dei servizi che realmente il piano sanitario garantisce a tutti ed in tutto il territorio lucano? Questa confusa distribuzione garantisce davvero la richiesta del cittadino anche sotto il profilo della medicina specialistica?
L’analisi sociodemografica, attentamente studiata, forse avrebbe dovuto indurre il Presidente Pittella ad elaborare un piano sanitario con soluzioni assolutamente diverse, un piano che garantisse a tutti il diritto alla salute e che favorisse soprattutto servizi attrattivi dall’esterno verso le strutture lucane, anziché un’annunciata e più che probabile emigrazione sanitaria che come si sa comporterà la sottrazione di risorse al bilancio regionale già fortemente minato da altri errori.