“Il nuovo Piano regionale trasporti dedica particolare attenzione all’utenza pendolare tra cui i lavoratori che quotidianamente dalla propria residenza raggiungono il posto di lavoro. Tra questi, grande attenzione meritano i dipendenti della Fca di Melfi e delle altre aziende dell’indotto auto che sono i più numerosi utenti delle linee regionali di trasporto istituite appositamente con una spesa rilevante per la Regione di 10 milioni di euro l’anno”. A sottolinearlo è l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Nicola Benedetto, riferendo che “il Dipartimento da tempo, dopo una mia visita a Melfi, ha inviato ai dirigenti dello stabilimento lucano della Fca un questionario finalizzato a raccogliere tutte le informazioni utili e quindi a compiere una mappatura sulle provenienze dei suoi dipendenti, per realizzare un vero e proprio censimento della domanda di trasporto. L’ obiettivo – precisa – è di razionalizzare e riorganizzare il sistema di trasporti per i lavoratori di Melfi per facilitare il loro arrivo in fabbrica, anche nell’interesse della Fca che ha un proprio sistema rigido di turnazione della produzione e al tempo stesso per rivedere gli orari dei servizi dei bus, riducendo i percorsi e di fatto i disagi e favorendo un risparmio per la Regione”.
“Devo purtroppo registrare da parte della direzione dello stabilimento di Melfi – aggiunge l’assessore – un atteggiamento di indisponibilità a dare corso alla mia richiesta: proprio ieri l’altro il responsabile dell’Ufficio personale della Sata ci ha comunicato la non volontà alla collaborazione. Un atteggiamento ancor più incomprensibile tenuto conto che la Fca, al pari di tutte le altre aziende metalmeccaniche, in attuazione del contratto nazionale dei lavoratori del settore, dovrebbe riconoscere un contributo aggiuntivo trasporti agli operai direttamente in busta paga. Rilevo invece che non c’è la disponibilità neanche a mettere in campo azioni, di intesa con i nostri Uffici, per ottimizzare le linee di trasporto. Se poi a ciò si aggiunge che per andare a lavorare nell’area industriale di Melfi, come ha denunciato Monsignor Todisco, c’è chi sarebbe stato costretto a pagare “mazzette”, proprio a quanti dovrebbero tutelare i diritti principali dei lavoratori, si impone la necessità di modificare la visione di chi opera nel nostro territorio e quindi rispetto al territorio stesso”.
Benedetto ha annunciato che chiederà al responsabile dell’Ufficio Personale della Sata di rivedere la posizione assunta e in caso contrario che scriverà all’amministratore delegato Fca Sergio Marchionne per interessarlo personalmente del caso.