Antonio Melfi, responsabile del movimento politico Cristianamente riprendiamo a dialogare, interviene sul Piano Operativo Territoriale della Sanità in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Tricarico è stato sradicato e privato di ogni speranza di futuro, nonostante i roboanti proclami delle menti pensanti del movimento “Radici e Futuro”. Dobbiamo constatare con amarezza che il piano operativo territoriale predisposto dal Dipartimento Sanità della regione Basilicata non comprende Tricarico per nessuna delle strutturazioni previste: né distretto sanitario, né ospedale di comunità, né casa di comunità di primo livello (HUB), né casa di comunità di secondo livello (Spoke), In una parola Niente di niente.
Tricarico è come Carneade per don Abbondio. Ci domandiamo, ormai sempre più spesso e per ogni occasione, anche la più semplice (esempio luminarie di Natale!): “Tricarico, chi era costui?” Eppure ci era sembrato di capire che era “tutto a posto” che andava tutto bene Madama la Marchesa. Che il laboratorio di analisi era stato tinteggiato di nuovo e reso accessibile anche alle persone in carrozzina. Addirittura l’ex assessore alla Sanità tuonava minacciando querele perché ci si era permessi di fare notare che nulla era a posto, che nulla era stato posto in essere, che nulla era stato fatto per implementare e qualificare i servizi offerti dall’ormai ex-ospedale di Tricarico.
Ancora una volta non si può non riconoscere che l’amministrazione “Radici e Futuro” non ha prodotto un millimetro di avanzamento di Tricarico e dei Tricaricesi verso una qualità di vita dignitosa e corrispondente alla storia del paese, che i “futuristi” hanno voluto scientemente cristallizzare e relegare in un passato di arretratezza, sofferenza e marginalità.
Che dire poi del “Comitato per il diritto alla salute pubblica”: meno di una settimana fa si è incontrato con il vertici dell’Asm del Distretto sanitario Bradanica-Medio Basento, alcuni Sindaci del comprensorio per parlare “del presente e del futuro dell’ospedale distrettuale di Tricarico e della “sua rilevante importanza di presidio sanitario territoriale”: si sono accorti che stavano parlando del nulla, di qualcosa ormai inesistente nel piano regionale? Possibile che non fossero informati, i rappresentanti di tal comitato, che le decisioni regionali avevano preso altre direzioni?
E con questo bel regalo di Natale, non resta che augurarci di ritrovare la forza e la speranza di spazzare via i frantumi di questo paesetto e farlo rinascere a nuova e più gioiosa vita.