Piattaforma rifiuti al borgo La Martella, Europa Verde Matera: “Sì all’impianto a biogas ma non a La Martella”. Di seguito la nota integrale inviata da Lucia Summa e Mario Montemurro, Co-portavoce Europa Verde Matera e Marina Bianchi, Giovani Europeisti Verdi Basilicata.
Il dibattito sulla sostenibilità di alcune scelte politiche, viziato da posizioni ideologiche e non scientifiche, rischia di generare occasioni di sviluppo mancate e immotivate contrapposizioni dialettiche. Da anni Europa Verde, infatti, esprime posizioni in favore della sostenibilità con approccio oggettivo ai temi, rinunciando a rincorrere il consenso a tutti i costi. La popolarità delle nostre scelte non è mai dettata da circostanze favorevoli, ma da visioni green e da prospettive di economia circolare. Sarebbe utile conoscere le ragioni scientifiche a supporto delle esternazioni di alcuni consiglieri comunali in merito al futuro della Piattaforma La Martella, per non derubricarle come ricerca di facili consensi elettorali.
Prendendo parte alla discussione sul futuro della Piattaforma comunale di Rifiuti Urbani La Martella, già nel gennaio 2023, il coordinamento cittadino di Europa Verde, in accordo con l’Esecutivo Regionale EV, esprimeva parere negativo in merito all’individuazione da parte della Regione Basilicata nella predetta piattaforma quale luogo per la realizzazione di un Impianto di biodigestione della frazione organica. Oggi, Europa Verde Matera, rimane dello stesso avviso, ritenendo che la zona industriale di La Martella con il vicino borgo residenziale non sia il sito opportuno per l’installazione di tale impianto.
Europa Verde ritiene, altresì, che l’area, già oggetto diverse pressioni industriali e ambientali per la presenza di diversi impianti, tra cui alcuni destinati trattamento e recupero di rifiuti, non debba essere il sito di autorizzazioni ambientali di produzione di biometano siano esse pubbliche che private. Inoltre, nel nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, pubblicato il 01.12.2023, non si ravvede l’esigenza di quel luogo specifico per la realizzazione di tale impianto di produzione.
Restiamo ugualmente convinti che il biometano resti una eccellente fonte energetica rinnovabile utile in ordine al recupero della frazione organica. Di fatti, la contrapposizione nel dibattito cittadino emersa in queste ore, per noi di Europa Verde, non può riguardare la sostenibilità del biometano, né la sua sicurezza per l’ambiente e per la salute perché – su questi due elementi -le Associazioni Ambientaliste e la Comunità Scientifica, hanno da tempo espresso parere positivo unanime.
Come già espressamente dichiarato nei tanti tavoli di confronto, per noi, in coerenza con il progetto di eco borgo già finanziato con fondi regionali per la compensazione ambientale, presentato dall’ex assessore all’ambiente, Giuseppe Digilio, sostenuto dal sindaco Bennardi e dall’Amministrazione Comunale, l’Impianto di La Martella, viceversa, dovrebbe trasformarsi un luogo di connessione verde con il territorio. È bene inoltre ricordare che nel 2022, il Governo Bardi, con una visione miope di sostenibilità ambientale, respinse i progetti “Fertiam” (lombricoltura) e “Compostiere di Comunità”, presentati dall’ex assessore Lucia Summa, a valere sui fondi PNRR, perché in contrasto con l’idea regionale di realizzare a La Martella un impianto di biometano. Progetti che dovrebbero essere riconsiderati nell’ottica di riduzione della Tari mediante gestione diretta del recupero dei rifiuti provenienti della raccolta differenzia cittadina, ad oggi demandato solo alla ditta incaricata.
A seguito della recente rimozione della procedura d’infrazione UE, che ha consentito di riqualificare e mettere in sicurezza i settori esausti della discarica e di dare l’avvio al trattamento in sito del percolato per tutti i bacini, incluso quello potenzialmente ancora attivo (V settore), l’impianto non può che assolvere a tutti gli adempimenti previsti dalle norme ambientali. E’ facile prevedere come, al contempo, la piattaforma possa, prestarsi naturalmente alla realizzazione, da subito, di un impianto fotovoltaico, considerate le vaste superfici di cui dispone, incluse quelle dei quattro settori chiusi, in grado di soddisfare la domanda energetica di comunità. Restiamo distanti dalle populistiche esternazioni di facciata di alcuni consiglieri a cui ricordiamo che solo grazie ad un emendamento di Europa Verde è stata eliminata dall’ultima finanziaria la tassa sui pannelli fotovoltaici che la premier Meloni, silentemente, aveva fatto inserire. Il bene comune e la gestione sostenibile del territorio sono i pilastri della nostra azione politica che mira esclusivamente al raggiungimento di soluzioni percorribili ecologicamente a vantaggio – e nel rispetto -delle comunità.
E continueremo a farlo, con l’Amministrazione Bennardi, affrontendo questioni spinose, specie in materia di rifiuti e ambiente, ignorate dalle precedenti Amministrazioni