Il materano Pierluigi Diso (Associazione Zes Lucana) spiega le ragioni per cui voterà no al referendum per il taglio dei parlamentari. Di seguito la nota integrale.
Quali sono effettivamente le argomentazioni che stanno dietro questa riforma costituzionale? Nulla, solo suggestioni dei costi della politica che si traduce in una enorme distanza tra territorio e rappresentanza nazionale, modificando drasticamente proprio il senso della nostra democrazia costituzionale. Rispetto al bilancio dello Stato, il costo di pochi parlamentari è davvero così rilevante? Assolutamente no! Il costo della politica è una goccia nello stagno. Se i nostri padri costituenti, e non posso non citare il nostro Emilio Colombo, hanno voluto dare alla nostra repubblica parlamentare una rappresentanza così ampia un motivo ci sarà. Oggi si parla di tagli, ma abbiamo ancora le liste bloccate, norma che viola il diritto di scelta del rappresentante in Parlamento. Questo taglio dei parlamentari, senza riforme compensative della Costituzione, della legge elettorale e dei regolamenti delle Camere, riflette la perdurante ostilità nei confronti del Parlamento di una cultura diffusa, purtroppo ancora permeata di autoritarismo. Quello che si nasconde dietro è una volontà politica, o meglio una logica antiparlamentare che è molto pericolosa. La storia non si ripete: certamente non tornerà il fascismo delle camicie nere , ma alcune pulsioni profonde contro la rappresentanza democratica scorrono ancora nel sottosuolo della nostra società. “Sono seriamente preoccupato di un sentimento di antiparlamentarismo che si traduce in gravi pulsioni contro la democrazia”, ha detto il presidente nazionale dell’associazione dei costituzionalisti,Gaetano Silvestri, che per la prima volta esprime pubblicamente la sua voce.Anche il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, è sbottato: “Al referendum voterò convintamente No. Un semplice taglio dei parlamentari in assenza di altre riforme è improponibile”. Una “deriva da evitare” non solo “perché darebbe un potere senza limiti alle segreterie di partito” ma soprattutto in chiave anti-governativa: “Sarebbe un favore ad un governo in difficoltà, incapace di gestire il contraccolpo economico al sistema Italia di questi mesi e in evidente imbarazzo in vista dei prossimi, che saranno durissimi. Il governo Conte è inadeguato ed anche per questo voterò No”. Questa è la vera linea politica da condividere. Un NO deciso, a me le promesse non bastano.
Pierluigi Diso