L’avvocato materano Pierluigi Diso ha inviato una nota in cui si fa il punto al termine delle elezioni comunali e in vista del prossimo congresso regionale del PD previsto il 5 luglio. Di seguito la nota integrale.
L’analisi del post-voto amministrativo di Matera, dopo quel che è successo e sta succedendo a Potenza con il sindaco De Luca che deve lottare con la Regione Basilicata per far quadrare i conti del Comune, induce, o almeno dovrebbe indurre il PD, ad una seria e circostanziata riflessione politica. Anche la sconfitta di Matera non può passare inosservata.
Almeno per Matera appare evidente che, malgrado il nutrito numero di liste che hanno appoggiato il sindaco uscente Salvatore Adduce, sia venuta a mancare un’offerta politicamente, culturalmente e socialmente convincente per quei settori di ispirazione liberal-democratica e liberal-socialista (se l’ideologia è ancora un valore e l’etica ha ancora il suo peso) che da sempre supportano il Partito Democratico. Non è ancora oggi possibile misurare la consistenza elettorale di questo diffuso disagio locale che comunque è stato l’artefice dello smottamento di quel 10% circa di consensi che nella passata elezione comunale sono stati indirizzati alla classe politica uscente, che possedeva nel comune di Matera il potere politico ed economico cittadino. I materani oggi sono stati riorientati verso una coalizione sì composita ma (forse) più credibile ed un candidato sindaco sì anziano ma più specchiato. I materani hanno democraticamente scelto un sindaco espressione di un civismo atipico, perché dietro le numerose liste civiche vi erano i partiti di centro destra e di centro sinistra. De Ruggieri è apparso a molti il sindaco più credibile e – che bello! – ha riunito la prima seduta dell’assise cittadina a Piazza del Sedile, lì dov’era la sede del vecchio municipio di Matera.
Sul fronte amministrativo il PD non può restare alla finestra: quello delle amministrative ultime è stato un prezzo troppo alto da pagare, a causa di quanti hanno errato nel definire il progetto strategico (le primarie andavano fatte) e di coloro che hanno ritenuto dover migrare e che, adesso devono assumersi pur qualche responsabilità. L’arroganza di alcuni che hanno voluto mostrare i muscoli del PD non è servito né a Potenza né a Matera. Il PD materano in particolare non ha ascoltato nemmeno le istanze di coloro che dal suo interno (in particolare la componente renziana) chiedevano più condivisione e partecipazione sulle scelte strategiche della città e del suo futuro sindaco. Ora è il momento delle verifiche: dobbiamo lasciare governare la città a chi ha vinto democraticamente le consultazioni elettorali ed ha avuto la maggiore preferenza del popolo materano, assumendo il ruolo di minoranza ferma ma non ottusa, rigorosa ma non distruttiva.
L’obiettivo è Matera 2019, che interessa vincitori e vinti!
Sul fronte partitico occorre realizzare con determinazione, senza timidezze, ma con avvedutezza politica, trasparenza ed equilibrio, un partito rigenerato che sappia elaborare e far emergere un nuovo disegno strategico e che disponga di una grande carica innovativa.
E’ urgente imprimere un segnale dinamico al Partito Democratico che, lungi dal fondare su vecchi pilastri, sulla sommatoria di componenti ed apparati, già visti nel corso degli ultimi decenni, rappresenti il momento conclusivo di un ampio processo rifondativo e integrativo tra culture ed esperienze plurali del riformismo italiano (cambiamo verso!). D’ora in poi bisognerà prima convincere per poi poter vincere. Occorre partire proprio da quella vasta area politica del popolo che ha avuto serie difficoltà a riconoscersi nei soggetti e nei progetti posti in campo sia a Potenza che a Matera. E’ giunta l’ora di creare le condizioni politiche perché questa area di cultura liberal-democratica e liberal-socialista sia presente e realmente partecipe nei momenti decisivi della nostra comunità locale (comunale e regionale), ma innanzitutto nel processo di formazione del nuovo Partito Democratico di Matera e di Basilicata, che ci auguriamo cominci a rifondarsi subito dopo l’incontro voluto da Luongo per il prossimo 5 luglio a Potenza, ove è auspicabile una partecipazione intelligente, senza correre solo ad occupare poltrone, ma confrontandosi a tutto campo su una nuova proposta politica dopo la sconfitta alle amministrative di Matera.
Gli anziani in politica devono continuare a dare una mano (Matteo Renzi), ma il nuovo PD dovrà essere erede delle variegate esperienze già vissute, specie di quelle più dinamiche della società, ma soprattutto dovrà raccogliere ed aprirsi alle istanze fortemente innovative espresse anche alle ultime consultazioni amministrative di Matera. Il PD deve considerare prioritaria la scelta dell’innovazione, augurandoci che la eserciti con determinazione ma, anche, con equilibrio per ben fronteggiare un momento cruciale come quello della vita di Matera e della Basilicata di qui al prossimo futuro.
Pierluigi Diso
liberal demoratica, liberal socialista, innovazione: chiacchiere senza senso.La verità è che c’è ilsolito regolamento dei conti.Oggi è toccato ad Adduce, domani a Bubbico, ma dopodomani a Antezza/Braia. Vi rendete conto che chi sta dirigendo l’orchestra vuol dominare tutto e tutti esostiture tutta la classe dirignte attuale con pochi intimi ma fidati.Vi rendete conto che è in atto l’asservimento di tutti i sistemi di comunicazione(emittenti televisivi e giornali)al nuovo padrone?Braia/Antezza, avete scritto questo articolo ma, tempo al massimo due anni farà fuori anche voi.