Pietro Simonetti (Cseres): 1742 alunni in meno a scuola da settembre 2019. Di seguito la nota integrale.
In sodo: meno del 2,23%degli iscritti di questo anno. Si tratta del tasso di riduzione piu’alto nel mezzogiorno e non solo. La Calabria si attesta attorno all’1,96,la Puglia 1,91,la Campania 1,77.Complessivamente meno 48.570. il 70% dei meno 70 mila in tutto il Paese.
Secondo queste cifre e calcoli nei prossimi 5 anni avremo – 200.300 iscritti, il 54%al sud.
Si tratta di una vera catastrofe demografica che origina dalle culle vuote, che riguarda per numeri assoluti anche il nord del Paese, l’unica che registra dati positivi e’l’Emilia Romagna, non ha caso per il suo tessuto economico e sociale.
La prospettiva, se non modificata propone meno scuole, meno servizi, meno reddito e lavoro,meno occupati e richiede non il lamento o la protesta sui responsabili ignoti di modi di vita o stile, difficoltà.
La situazione richiederebbe politiche nazionali e regionali per la creazione di lavoro stabile, riduzione dei costi dei servizi a parita’di fruizione, un grande progetto, specie in Basilicata, di neo alfabetizzazione e professionalizzazione e inclusione dei migranti, al momento gli unici che hanno contribuito alle culle piene.
Il 30%degli iscritti al collocamento in Basilicata possiede il titolo di studio elementare o media, circa il 12% sono laureati, il mondo di mezzo e’, fatto di diplomati.
Ecco un tema che mette al centro la questione: chi sa fare e cosa in un mercato del lavoro dove il nero si avvicina al 35% della forza lavoro impiegata.
Oggi a Roma iniziano i confronti al Ministero della P. I.
Qui da noi, tra un convegno sulla autonomia differenziata, una trattativa sui plessi residui, si potrebbe forse ragionare su progetti condivisi e concreti. Forse.
Apr 07