Pinto (Ansb): “Scuola, Sanità e giustizia vittime di operazioni aritmetiche antisociali”. Di seguito la nota inviata da Leonardo Pinto, Presidente Onorario ANSB (Associazione Nazionale Sanità e Benessere).
Un paese civile si misura soprattutto per la presenza sul territorio di servizi pubblici efficienti ed indispensabili quali scuola, sanità e giustizia che, in Italia, per improvvide scelte politiche del centrodestra e del centrosinistra, non svolgono compiutamente le loro funzioni; si tratta di scelte, giova evidenziarlo, non conformi a principi fondamentali della Costituzione. Infatti, i criteri ragionieristici applicati per stabilire l’entità delle relative risorse finanziarie sono incompatibili con le finalità delle stesse. Un esempio eloquente per rendere chiaro il concetto: non è possibile stabilire preventivamente la spesa da sostenere per salvare una vita umana poiché va speso tutto quanto necessario per poterla salvare. Non si può fare diversamente considerato che il valore della vita umana è incommensurabile.
Dunque, perché meravigliarsi dei tagli del Governo Meloni; ci saremmo dovuti meravigliare se fosse accaduto il contrario.
L’indirizzo del centrodestra, non difforme da quello del centrosinistra, è quello di sostituire il sistema costituzionale della solidarietà e dell’uguaglianza sociale con quello del “mercato”, fondato sulla concorrenza, sul profitto e sulle abilità imprenditoriali non sempre trasparenti.
La scuola pubblica, come cardine della formazione ed educazione civica, anche di bambini e ragazzi di famiglie indigenti, non è in linea con il liberalismo conservatore che predica l’alleggerimento del welfare, in base al quale lo Stato deve garantire un “minimo”, il resto bisogna pagarselo. Idem per la sanità pubblica, smantellata per sostituirla con quella privata la cui differenza è sostanziale: la prima tutela la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività con oneri a carico dell’erario, la seconda è un’attività di impresa fondata sul profitto. Differenza che anche la sinistra ha eliminato dal suo verbo politico.
Peggio per la giustizia.
Una giustizia efficiente per garantire la pace sociale non piace agli iperliberisti e a tutti quelli che non hanno rispetto delle istituzioni e dei diritti fondamentali della persona e che agiscono per perseguire interessi individuali e corporativi senza freni inibitori, compresi avvocati e magistrati. Si vuole abolire il reato di abuso di ufficio per la “paura della firma”. Si sostiene che la Pubblica Amministrazione sarebbe bloccata perché i dirigenti avrebbero paura di firmare gli atti di competenza siccome temono di finire sotto processo per il reato di abuso d’ufficio: semplicemente ridicolo; siamo diventato un paese di balocchi.
Senza una giustizia efficiente non potrà mai esservi Pubblica Amministrazione efficiente e trasparente, una sanità pubblica efficiente e una buona scuola.
Purtroppo, é in atto la costruzione di un nuovo modello di società incompatibile con la ns. Costituzione, che va bloccato politicamente.
Che fare, non piegare la testa:
– contrastare con strumenti legali, laddove possibile, il dimensionamento scolastico che non tiene conto della realtà territoriale e abitativa della ns. regione.
– a livello politico, alle prossime elezioni affidare la gestione dell’Amministrazione regionale a persone competenti che abbiano a cuore il bene pubblico.