Pinuccio Rinaldi: “Da sindaco a consigliere regionale, la carriera politica di Domenico Tataranno”. Di seguito la nota integrale.
Pinuccio Rinaldi in una nota ripercorre la carriera politica di Domenico Tataranno, eletto consigliere regionale dopo aver guidato il Comune di Bernalda per 10 anni. Di seguito la nota integrale.
Arriva sempre il tempo nel quale ognuno è chiamato ad analizzare il cammino che ha scelto di percorrere.
Questo momento per Domenico Tataranno, già più volte sindaco di una compagine amministrativa civica del comune di Bernalda è il 28/06/2024. In questa data, imposta dagli step istituzionali, egli dovrà scegliere e sancire l’abbandono della carica di sindaco e accettare l’ingresso in regione come consigliere.
Ed è in questo momento che nella sua mente si affacceranno e affolleranno le domande e i ricordi di un lungo cammino, iniziato con le elezioni amministrative del 26/05/2014. (mentore e sponsor di questo inizio fu l’imprenditore Nicola Benedetto, che con lui iniziò un cammino politico “civico”, per terminarlo come lui nel sistema dei partiti).
Dunque queste domande e questi ricordi si snodano in un periodo lungo 10 anni per terminare, come già scritto il 28/6/2024, passando per tre elezioni 2014/2019/2021 e per lo scioglimento del consiglio comunale a causa delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, avvenuto per decreto il 08/04/2021 DPR n° 88.
Furono proprio queste dimissioni a stabilire l’inizio di una evoluzione politica che avrebbe interessato il primo cittadino e molti amministratori. Infatti la crisi nacque da una dichiarazione rilasciata dal sindaco circa la sua volontà di iscriversi alla lega, benché alla guida di una compagine amministrativa civica.
Sino ad allora, marzo del 2021, la legislatura non presentava nessuna forma di criticità, perché forte dei risultati ottenuti nelle votazioni del 26/05/2019 (4658 voti contro i precedenti 3127 del 2014) e forte della grande dote innovativa portata in giunta dai suoi (il 38%) di giovanissimi assessori e consiglieri, che con lui si erano candidati. La crisi nata dalla dichiarazione, si generò e trascinò il comune in una nuova competizione elettorale, nella quale il sindaco di ricandidò con il 25% dei vecchi consiglieri, sempre come lista civica ottenendo 4083 voti. Questa competizione elettorale però assunse il connotato di un referendum sulla persona del sindaco, infatti si parlò molto poco di programmi e invece tanto dell’gire della persona. Un agire che vide concretizzarsi, attraverso contatti non palesi ed incontri noti, la volontà di tesserarsi con la lega, benché a capo della lista civica (Uniamoci per Bernalda e Metaponto).
Questa riconfermata struttura civica e non partitica, presente nella competizione elettorale del 4/10/2021 mostra però i segni di una identità politica celata e mai prima palesata e che coinvolgerà tutti i candidati sia di governo che di opposizione.
Infatti, entrambe le liste in competizione, benché apparentemente civiche nel nome, (Uniamoci per Bernalda e Metaponto/ Insieme Bernalda e Metaponto) al suo interno presentano figure di sicura appartenenza e militanza politica, dunque ci troviamo nella condizione di una evoluzione politica non dichiarata ma attuata.
In questa, e di questa evoluzione politica il sindaco Tataranno, ne paga il costo con l’abiura dei principi e dei valori dell’organizzazione civica, che erano sempre stati a base dei suoi programmi elettorali,
Questo avviene nel momento in cui si candida con la lega, quindi entra in un partito e con esso partecipa alle elezioni regionali e raggiunge il traguardo di consigliere regionale.
Riteniamo che a questa mutata condizione politica egli sia giunto perché ha riscontrato e sperimentato, dalla sua posizione di sindaco, che se anche il “diritto”, che è l’accezione massima del sistema giuridico, quando viaggia sul binario del sistema politico dei partiti ha una velocità e una realizzabilità, mentre quando viaggia sul binario delle relazioni istituzionali, quindi della burocrazia e quindi anche dell’organizzazione civica, ha una diversa e minore velocità.
Di questo cammino e di questa esperienza non è stato possibile raccogliere il racconto di chi ha attivamente partecipato.
Peccato per la mancata disponibilità, perchè invece avrebbe dato all’analisi una visione interna e partecipata.