Il cittadino bernaldese Pinuccio Rinaldi ha inviato una nota su “L’emigrazione tra sentimento e razionalità”. Di seguito la nota integrale.
Nella millenaria storia dell’umanità l’emigrazione è sempre esistita, la sua presenza è certificata a partire dal Vangelo fino ad arrivare alla cronaca quotidiana.
Se in tutto questo lunghissimo tempo, in cui ogni cosa è cambiata e l’emigrazione è rimasta presente, ci dev’essere una ragione.
La ragione risiede nell’immutabilità delle leggi naturali, come quella legge che stabilisce, che dopo la notte arriva il giorno e che nessun progresso o scoperta potrà mai cambiare, cosi l’emigrazione risponde alla legge naturale che stabilisce che ogni essere vivente cerca per se la migliore condizione di vita.
Essa è anche presente nel mondo animale e vegetale, ed essendo naturale è anche globale, nel senso che non conosce confini ed etnie, ma solo le cause che la generano.
Queste considerazioni portano ad affermare che l’emigrazione è una condizione fortemente legata all’esistenza umana, e che proprio per questo è catalogabile come un problema strutturale delle società.
Restando alla cronaca quotidiana le società dei diversi continenti rispondono a questo “problema” con metodi diversi: c’è chi fa perno sui sentimenti come l’amore, l’accoglienza, l’integrazione ecc. ecc. e c’è chi fa perno sulla razionalità costruendo mura (anche per le mura ed il loro significato, la storia è millenaria n.d.r. Romolo e Remo ecc. ecc.)
Questa condizione ha creato, di fatto, una separazione e una conflittualità nelle società, sia in Europa sia in America.
Il forum mondiale dell’economia, per questo grande problema unitamente ad altri problemi che investono le società odierne, ha elaborato la teoria del grande reset, attraverso il quale si spera di ridisegnare un nuovo mondo.
In attesa che questo avvenga, e stante l’immutabilità della presenza dell’emigrazione, conviene ricordare che anche il più nobile dei sentimenti, l’amore, quando non è supportato dalla razionalità finisce per essere un “ amore sbagliato”.