“Sapevamo che il dissequestro dell’area del cantiere per l’ampliamento dell’aviosuperficie “Mattei” di Pisticci, a settembre scorso, non avrebbe risolto tutti i problemi e che l’ostacolo principale era e, purtroppo, resta quello di una nuova caratterizzazione di alcune aree su cui sorge la pista e che richiede adempimenti non solo da parte del Consorzio”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto sottolineando che “è ancor più valida ed attuale la proposta che ho fatto nell’autunno scorso di convocare in Regione una Conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati, vale a dire i Dipartimenti Infrastrutture ed Ambiente della Regione, oltre la Presidenza della Giunta, Comune di Pisticci e Provincia di Matera, Consorzio Asi, Arpab, perché l’iter burocratico-tecnico-amministrativo, come qualcuno avrebbe voluto far credere, è tutt’altro che completato”.
“E’ evidente – aggiunge – che il Consorzio Asi da solo non può farcela a sbrogliare una matassa così complicata per norme tecniche, amministrative, legislative e che il rischio di perdere ancora tempo è più che reale, oltre a quello di spendere una cifra che oscilla intorno a 1,700 milioni di euro da sottrarre agli investimenti previsti per i lavori su hangar, torre di controllo ed aerostazione, insieme a quelli relativi alla pista, al suo nastro d’asfalto. Per questo, dopo aver perso due anni pieni, se non vogliamo che anche il 2012 faccia la stessa fine, proprio perché siamo solo nel primo scorcio del nuovo anno, siamo in grado di programmare interventi ed azioni adeguati. Ci sono compiti specifici che spettano all’Arpab, come ci sono atti e provvedimenti che spettano agli altri enti istituzionali o tecnici, per definire, una volta per tutte, la caratterizzazione dell’intera area dell’aviosuperficie che ricade nel sito ex Polo chimico Valbasento inquinato e interessato ad attività di bonifica. Purtroppo quello che manca – dice Benedetto – è sempre il coordinamento perché ognuno sappia cosa gli spetta fare e come farlo. Continuo tra l’altro a sollecitare il coinvolgimento in ogni passaggio del Consiglio Regionale e l’accelerazione dell’attuazione del programma di bonifica della Valbasento colmando il divario creato rispetto a quello che interessa l’area industriale ex Liquichimica di Tito per risolvere le questioni che ostacolano la reali potenzialità produttive, economiche ed occupazionali e liberare lotti disponibili”.
Secondo Benedetto infine “è sempre utile verificare se esistono le condizioni per un’apertura sia pure parziale della struttura aeroportuale con un cronoprogramma suddiviso a fasi”.