Il presidente della Regione ha presentato ai consiglieri regionali i punti focali della Relazione programmatica.
“Il tempo che ci è dato per amministrare un quadro emergenziale come quello che la Basilicata ci consegna impone, a tutti noi, ed a me per primo, un cambio epocale di sistema, che implichi un variazione radicale nelle scelte, nei comportamenti e negli impegni che prendiamo nei confronti della collettività regionale. Nei momenti di transizione che una crisi epocale ci consegna, nei quali il vecchio ordine smotta definitivamente, ed il nuovo ordine inizia soltanto ad intravedersi nei suoi lineamenti generali, occorre, per la politica, rispondere con un salto, che imprima un’accelerazione verso un nuovo modo di amministrare e relazionarsi con la comunità”.
Così ha esordito il presidente della Regione, Marcello Pittella, illustrando ai consiglieri regionali la Relazione programmatica della X Legislatura.
“Non possiamo illuderci di tornare ad un tempo che non esiste più. I nuovi tratti di un modello diverso stanno emergendo, anche se ancora confusamente ed in modo non consolidato”. “Siamo effettivamente ad un punto di svolta del ciclo, che però non si trasmette ancora al mercato del lavoro ed ai redditi, e che non sarà lineare, e non sarà esente da nuove scosse di assestamento, che ovviamente si ripercuoteranno anche in Basilicata”. “Scosse di assestamento – ha rimarcato Pittella – che inducono a mantenere alta la guardia sul versante dei conti pubblici”.
“Occorrono i fatti concreti: la capacità delle Regioni di rivelarsi enti trasparenti ed in grado di dare risposte alle comunità locali. Capacità che, e non solo da noi, in questi anni non sono state realizzate al meglio”.
“E le prime scelte che ho fatto, da Presidente della Giunta, vanno lette esattamente sulla scia delle esigenze di recupero, della politica e dell’amministrazione, sopra accennata. Ad iniziare dalla scelta dei quattro Assessori esterni, personaggi di primario spessore professionale e tecnico, in grado di attivare importanti relazioni di sistema, aprendo la Regione ad un più ampio reticolo di relazioni istituzionali, tecniche ed economiche, che, proprio in coincidenza con l’avvio della nuova programmazione 2014-2020, potranno consentirci di avere una marcia in più nelle scelte di allocazione ed utilizzo dei prossimi fondi strutturali, inducendo una sana scossa all’intero sistema politico regionale”. “Così come l’avvio della riforma complessiva della macchina regionale va esattamente nella direzione di un risparmio dei costi, di una profonda sburocratizzazione a favore di cittadini ed imprese, di una maggiore efficacia nell’erogazione del servizio”.
“Dobbiamo tutti fare la nostra parte perché la situazione in cui sono e siamo chiamati ad agire è assolutamente emergenziale. La Basilicata, per certi versi, presenta gli stessi fattori di ritardo strutturale nazionali, ma con maggiore intensità, e per altri versi presenta fattori di fragilità peculiari, aggravati da una dimensione che non le consente di fare massa critica e di diversificare in misura sufficiente il proprio apparato produttivo”.
“Il nostro sistema produttivo è poco competitivo. Il modello di specializzazione produttiva del territorio è largamente imperniato su attività a modesto grado di innovazione e su produzioni che possono considerarsi tradizionali, e non di rado in declino di mercato”.
“Tale condizione di profonda crisi economica e di competitività ha effetti devastanti sul tessuto sociale. Se si sommano ai disoccupati ufficiali chi non cerca più attivamente lavoro perché scoraggiato, il tasso di disoccupazione “complessivo” raggiunge, a settembre 2013, il valore del 30,7%. Il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 50%. Emergono nuovi bacini di povertà ed esclusione anche fra chi lavora, e fra chi percepisce un reddito da pensione o da ammortizzatore sociale. Nel nostro Paese, nel 2012, il 7,7% di chi lavora è in condizioni di povertà”.
“In questa logica di sviluppo, ed in aderenza al programma elettorale della maggioranza di governo della Regione, vengo a proporvi – ha detto Pittella rivolgendosi al Consiglio – di condividere un Progetto e una visione comune per la Basilicata, per la sua riscossa civile ed economica, per un nuovo protagonismo di una regione, piena di opportunità non valorizzate, e spesso citata come modello di eccellenza del Sud, ma oggi impantanata nella palude di una crisi ancora non superata”.
Il Progetto, ha spiegato il Presidente, verterà sui seguenti Assi:
– Una agricoltura ed un agroalimentare di qualità;
– Una politica industriale basata su priorità settoriali in grado di far evolvere le nostre vocazioni produttive in senso innovativo e cognitivo;
– Una società della conoscenza e delle competenze;
– Una maggiore apertura all’esterno;
– Un utilizzo intelligente delle risorse petrolifere e del territorio;
– Una comunità regionale inclusiva e coesa;
– Una nuova stagione della governance delle politiche ed una rinnovata macchina amministrativa.
“La visione d’insieme che mette in collegamento questi Assi è data dalla mia, e dalla nostra ferma intenzione, di salvaguardare la tenuta d’insieme del tessuto sociale e produttivo della regione, proiettandola fuori dalla crisi con un assetto nel quale possa giocarsi le sue carte nella competizione globale”.
Naturalmente, in questa logica di approccio settoriale, non sfugge la priorità sociale ed economica principale, ovvero la creazione di nuova occupazione, senza la quale nemmeno le politiche di inclusione sociale che metteremo in campo saranno sufficienti”. “Occorre svuotare la platea dei titolari di ammortizzatori sociali” e “dar vita a un nuovo ciclo di industrializzazione e di lotta alle diseguaglianze sociali, prima delle quali quella dell’accesso all’occupazione. Dobbiamo attivare una strategia mirata all’allargamento della base produttiva, con priorità di evoluzione innovativa e qualitativa dei nostri settori-chiave, come presupposto di qualsiasi politica di riequilibrio e sviluppo”.
Agricoltura e agroalimentare di qualità, Biochimica per l’area industriale della Valbasento, lo sviluppo di un polo di green energy e di green economy, automotive (facendo sia sul radicamento delle attività produttive di Fiat, sia su un migliore sviluppo dell’indotto, di prima e seconda fascia), una nuova strategia industriale per ripensare il polo del mobile imbottito di Matera e turismo: sono questi i pilastri su cui rifondare l’economia della Basilicata nei prossimi anni, insieme a un “utilizzo intelligente delle risorse petrolifere e del territorio”.
“Sulle vertenze con il Governo nazionale e con le aziende estrattive, io guarderò soltanto ed esclusivamente all’interesse della Basilicata, fuori da qualsiasi schieramento politico o da qualsiasi vicinanza di pensiero o di alleanza. La partita non è affatto chiusa, ed anche la eventuale riforma del Titolo V della Costituzione non può prescindere da un negoziato rispetto alle modalità con le quali comunque chi estrae petrolio sul nostro territorio deve rapportarsi con la comunità regionale e con le sue istituzioni”. Così come, ha sottolineato Pittella, “non è chiusa la partita del Memorandum Stato/Regione”. “In questo senso, e senza farci condizionare dalle sentenze della Consulta, noi chiederemo a viva voce, in tutte le sedi, e con tutti i nostri rappresentanti, che ci vengano assegnati i 200/300 milioni in più all’anno che ci spettano, senza nuove concessioni estrattive, che non sono sostenibili da una territorio già gravato da numerosi fattori di fragilità, e da un modello di sviluppo che noi vogliamo che sia ecosostenibile. E chiederemo che le risorse che ci spettano a titolo di royalties siano computate, ai fini della spesa, fuori dal Patto di stabilità, così come, su altri tavoli, chiederemo di scomputare dal Patto di stabilità le spese per dissesti ed emergenze naturali, al fine di avere un polmone finanziario libero per investire sul futuro del territorio”.
“Per lo sviluppo del comprensorio della Val d’Agri – ha detto Pittella – sono tre i grandi progetto strategici: la costituzione di un Fondo straordinario per grandi infrastrutture e sostegno all’occupazione e allo sviluppo attraverso un maxi mutuo da contrarre con il sistema creditizio lucano e/0 con la BEI, un fondo finanziario aperto e alimentato dalla royalties (prevedendo anche il c.d. Petrol Bond, ovvero uno strumento finanziario di concessione di prestiti alle PMI lucane) e un intervento per l’attrazione di imprese e centri di ricerca esterni alla regione sul settore della componentistica per la produzione e distribuzione energetica, delle energie alternative e della mobilità sostenibile, al fine di realizzare in Val d’Agri un cluster produttivo e tecnologico sull’ambiente e l’energia.
A questo Consiglio Regionale, presieduto Piero Lacorazza, con il quale ho già avuto modo di intessere in queste prime settimane di lavoro un dialogo proficuo e un confronto continuo sulle tante emergenze in essere, e ai tanti colleghi che per la prima volta siedono tra i banchi di quest’aula, sento di poter garantire il mio personale impegno a far tesoro dell’apporto costruttivo di tutti, consapevole come sono, anche in forza della mia anzianità di servizio, del duro lavoro e dei sacrifici a cui essi saranno chiamati in forza del mandato ricevuto dagli elettori.
Ma è una difficoltà che non vuol dire impossibilità. Al contrario, sarà nostro compito ri-costruire opportunità, recuperare la vivacità delle idee e dei sogni che animano le teste brillanti dei nostri giovani. Recuperare la bellezza perduta delle città. Recuperare credibilità, dignità ed entusiasmo anche in politica. Siamo chiamati ad essere interpreti di passioni forti, siamo chiamati a leggere e comprendere un mondo nuovo ed occorre saper dire cosa vogliamo essere. Occorre dotarsi per questo di una visione, di un pensiero lungo che dia respiro e nutrimento al nostro futuro. E’ un tempo che ci obbliga a fare e ad imparare a fare anche cose nuove. Per riuscirci bisogna fidarsi, e per fidarsi ci vuole coraggio. Io vi chiedo di essere lucani coraggiosi.
RELAZIONE PITTELLA, UGL PRONTA CON CORAGGIO
“Politica ed amministrazione regionale debbono abbandonare consuetudini che evidenziano aspetti degenerativi, ma flettersi verso i bisogni della società, in un processo che, prima di tutto, sia di ascolto, di comprensione dei problemi e di coinvolgimento dal basso. Come oggi il sindacato si rende partecipe della sofferenza, ma anche della speranza e della grande dignità, che tante donne ed uomini di questa terra quotidianamente manifestano, in una fase storica così difficile, così anche la governance deve ‘inchinarsi’ dinnanzi a questi segnali e farne tesoro per uno slancio della Regione”.
E’ quanto affermano i sindacalisti dell’UGL Basilicata, Giovanni Tancredi, Enzo Piccinni e Pino Giordano dopo aver appezzato la Relazione programmatica della Xa Legislatura del Presidente, Marcello Pittella.
Per i sindacalisti, “i segnali dal lato dell’astensionismo elettorale al rinnovo del consiglio regionale, non ha colpito solo i protagonisti della vita politica, ma le istituzioni stesse, che rischiano di essere compromesse, con evidenti conseguenze sulla tenuta democratica. La responsabilità ora non deve essere affidata solo al Presidente Pittella – continuano Tancredi, Giordano e Piccinni – ma, è d’obbligo, per il bene della regione, il contributo fondamentale delle parti economiche e sociali facendo ognuno, la propria parte perché la situazione in cui la Basilicata oggi si trova è assolutamente emergenziale. La Basilicata, presenta fattori di ritardo strutturali intensi che non le consente di diversificare in misura sufficiente il proprio apparato produttivo. Dobbiamo attivare una strategia mirata all’allargamento della base produttiva, con priorità di evoluzione innovativa e qualitativa dei nostri settori-chiave, come presupposto di qualsiasi politica di riequilibrio e sviluppo basandosi sui settori prioritari, con strumenti trasversali quali: la formazione attiva, un credito di imposta alle imprese per nuove assunzioni calibrato, in forme gradualmente crescente, sulla durata/grado di stabilità dell’assunzione stessa, valutando la praticabilità di eventuali incentivi sull’IRAP, per la parte di imponibile riferita al costo del lavoro, e costruendo pacchetti localizzativi per imprese da attrarre, basati su sgravi riferiti al costo dell’energia. Per l’Ugl – aggiungono i segretari – la posizione della politica in questo momento di crisi economica e sociale a cui si affianca una evidente crisi istituzionale del sistema partitico tradizionale, necessita certamente di un grande equilibrio e senso di responsabilità. Innanzitutto i partiti non effettuino fughe in avanti su temi caldi come l’occupazione: il rischio è che si mandano allo sbaraglio i lavoratori con promesse campanilistiche facendogli pagare le conseguenze di una crisi che non è assolutamente dipesa da loro. E’ evidente che l’occupazione è oggi la prima priorità che la nuova classe politica dovrà affrontare con uno strumento fondamentale per dare tutte le risposte che si possono dare dal versante occupazionale, in attesa di un serio Piano nazionale per il lavoro soprattutto ai giovani che pur spetta al Parlamento e al Governo. Per l’Ugl, uno strumento e non una bacchetta magica che – concludono Giordano, Piccinni e Tancredi – necessita dello sforzo corale di istituzioni locali, forze sociali ed imprenditoriali, sistema produttivo. L’effetto del rallentamento economico continua a trasferirsi sul mercato occupazionale, auspichiamo che il suo picco si fermi considerato che l’emergenza occupazione è ancora acuta in Basilicata conditio da una crescente tendenza dei lucani scoraggiati nel cercano lavoro che non trovando, smettono di cercarlo. Al Presidente Pittella l’Ugl darà collaborazione per il bene della Regione, dobbiamo riuscirci, bisogna fidarsi, e per fidarsi ci vuole coraggio: l’Ugl è pronta, piena di coraggio a fronte di scelte anche impopolari se servono per risollevare la Regione, Pittella vada avanti”.
FENASP: DELUSIONE PER RELAZIONE PITTELLA
“Non possiamo nascondere la delusione per la parte della relazione del Presidente Pittella dedicata alla sanità con la sola attenzione agli ospedali e al settore socio- sanitario. Una enunciazione che non aiuta a risolvere i reali problemi in questo periodo difficile per la sanità regionale, perchè non si intravedono misure di riqualificazione delle attività sanitarie riabilitative pubbliche e private attraverso un’azione che favorisca la crescita e lo sviluppo nel territorio regionale di una corretta attività riabilitativa sanitaria, scorporando definitivamente dalla riabilitazione il ruolo di “calderone” per quei cittadini-pazienti che poco o nulla più hanno da riabilitare ma che, per carenze non certo dovute agli interventi sanitari di riabilitazione, non trovano un adeguato posto nel sociale”. E’ il commento di Antonia Losacco, presidente di FeNASP Basilicata che aggiunge: “ho letto tante enunciazioni, che non identificano il limite preciso tra ciò che è sanitario e ciò che è sociale-assistenziale. Per la riabilitazione non vi è una progettazione concreta e in linea con l’evoluzione della Riabilitazione ma, lasciata alla vecchia articolazione confusa, sovrapposta, che, come abbiamo lamentato in più occasioni, non chiarisce i ruoli e che di fatto tende a favorire le solite situazioni di spreco. Avevamo sperato che qualcosa cambiasse, invocando l’attenzione al territorio e alle problematiche delle strutture sanitarie private accreditate e nello specifico della fisioterapia”.
“Esprimere la volontà di riordino dell’offerta sanitaria regionale senza fare riferimento all’intera attività riabilitativa, tra l’altro – aggiunge – contraddice l’impegno indicato ad affrontare le questioni segnate dall’aumento della aspettativa di vita che si traduce inevitabilmente in un aumento del numero delle malattie cronico-degenerative e delle disabilità con conseguente ripercussioni sulla tenuta della spesa socio sanitaria. Come si contraddice ogni riferimento alla prevenzione nella quale fondiamo la nostra “mission”. La FeNASP è comunque in attesa di verificare come si evolverà nel lavoro del Dipartimento Sanità il percorso tracciato dal Presidente e come si svilupperà il confronto sia in sede tecnica che in sede politica con l’Assessore Franconi a cui abbiamo chiesto già da tempo un incontro”.
RELAZIONE PITTELLA: FLOVILLA (ANISAP), PER SANITA’ PROFONDA CARENZA DI PROPOSTE
“Per quanto riguarda il settore sanità, riservandoci di esprimere un giudizio più dettagliato e completo anche in riferimento agli aspetti di concertazione sociale che si intenderebbe innovare, l’Anisap rileva la profonda carenza dal punto di vista delle proposte”. E’ il commento del presidente dell’Anisap Basilicata, Antonio Flovilla, che aggiunge: “in particolare sono indefinite le azioni da realizzare, mentre la strategia ruota esclusivamente sul ruolo degli ospedali. Troppo generico il riferimento ad un “modello di assistenza di prossimità ai luoghi di vita” che non trova riscontro in indicazioni per la medicina sul territorio di cui le strutture sanitarie private accreditate sono un presidio essenziale specie per l’invocata prevenzione e il proclamato impegno di riduzione dell’ospedalizzazione. Non vorremmo – conclude Flovilla – che si ripercorra lo stesso percorso della precedente legislatura e del precedente Dipartimento Salute, vale a dire, non vorremmo assistere ad un film già visto”.