Prima dell’inizio dei lavori del Consiglio regionale nella Conferenza dei capigruppo, il consigliere Luigi Bradascio (lista civica Pittella Presidente) ha formalizzato le dimissioni da presidente della Quarta commissione permanente dell’assemblea. “Le dimissioni – ha precisato Bradascio – sono legate alle decisioni del governo sulla ricerca e sulle estrazioni petrolifere”.
Il presidente della Regione è intervenuto oggi in Consiglio regionale con una comunicazione sulle coordinate che si intendono sviluppare a partire dal 2016, e sulle proposte da presentare al governo nazionale nell’ambito del Piano per il Sud.
Un lungo intervento “per enunciare le proposte e gli spunti che la Basilicata si appresta a presentare quando si andrà a definire il cosiddetto Piano per il Sud” del governo nazionale, ma anche “un manifesto programmatico delle attività che la Regione intende mettere in campo nel 2016, con all’interno un capitolo speciale dedicato a Matera 2019-Basilicata 2019”. Quasi un’ora e mezza di discorso, che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha tenuto senza alcuna pausa in Consiglio regionale, spaziando fra una serie di argomenti e tematiche che sono destinati a caratterizzare gli asset strategici “che collocheranno la Basilicata in una dimensione che guarda al Mediterraneo e all’Europa”. Un piano di sviluppo della Basilicata, insomma, sul quale il presidente ha invitato tutte le forze politiche “a lavorare e a riflettere”. Pittella lo ha definito più volte “il manifesto della Basilicata”, quasi a ribadire il concetto in vista di azioni che potrebbero essere fondamentali per il prossimo futuro. Un manifesto, che nelle intenzioni del governatore, sia capace di individuare “le iniziative politiche e programmatiche da consegnare ai lucani come cifra della capacità di governo”, partendo dai punti di forza e di debolezza, dalle strade che si sono intraprese – a partire dalla “digitalizzazione che vede la Basilicata prima in Italia insieme al Friuli” – e dalle sfide che si possono intraprendere. Pittella ha parlato di “asset strategici per temi ed automatismi importanti” in una regione “con piccoli numeri, ma che proprio da quei piccoli numeri può ripartire per qualificarsi”. Il presidente ha ricordato “che si era partiti, nel 2013, da condizioni non semplici, in una società fragile e spossata da una controproducente austerità”. “Oggi – ha evidenziato il governatore lucano – si sta assistendo ad una ripresa, e migliorano le aspettative del comparto industriale, grazie anche alle politiche messe in campo dalla programmazione regionale. La vera ripresa dovrebbe materializzarsi entro il 2016: nel frattempo gli occupati sono aumentati di settemila unità, e non solo per la Fca-Sata, ma anche per la crescita dei comparti del commercio e del turismo, trainati da Matera 2019. Siamo di fronte – ha detto ancora – ad un’inversione di tendenza, a timidi segnali di ripresa che stiamo provando a determinare in questa nostra azione politica”. Le coordinate lungo le quali l’amministrazione regionale intende sviluppare la propria azione di governo sono riconducibili attorno ad una serie di linee strategiche e di aree di intervento, tutte contenute in un corposo documento che è stato consegnato ai consiglieri regionali, e che Pittella ha ripercorso in maniera sintetica ma incisiva. Potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, tenuta della coesione sociale e territoriale, sanità, impresa, innovazione tecnologica, risorse naturali, tutela dell’ambiente e del territorio, risparmio energetico, banda ultralarga, agricoltura: tutto si interseca nelle proposte che verranno presentate al governo nazionale, e tutto va ad avvolgere il Patto per Matera 2019-Basilicata 2019. “Il dibattito che seguirà nei prossimi giorni – ha spiegato il governatore – si caratterizzerà per la qualità delle proposte che faremo, e che il governo nazionale deciderà se accogliere o meno”. Nell’ambito del Manifesto per la Basilicata, che andrà a confluire nel Piano del governo nazionale per il Sud, Pittella ha individuato cinque linee strategiche: “società connessa e competitiva; società della conoscenza e delle competenze; società dello sviluppo compatibile e duraturo; società coesa e della cittadinanza; società ben governata”. “Dobbiamo avere la volontà di farci misurare – ha messo in chiaro il presidente Pittella – rispetto alla nostra qualità amministrativa”.
Piano per il Sud, nota Consigliere regionale Michele Napoli. Capogruppo Forza Italia
Nei documenti consegnati e nelle parole del Governatore non ci sono ancora tacce di quella svolta culturale in termini di approccio rispetto al passato di cui c’è bisogno e che dovrebbe imporre, quale conseguenza, l’accantonamento della logica della frammentazione degli interventi e parcellizzazione degli stessi in favore di una progettualità strategica tale da consentire una verifica puntuale dello stato di attuazione di quanto programmato rispetto a target predeterminati. Il Masterplan a questo dovrebbe servire, a fornire una visione d’insieme delle prospettive di sviluppo e/o di coesione sociale di un determinato contesto territoriale, a responsabilizzare i decisori istituzionali e la governance amministrativa sulle azioni che si intendono intraprendere rispetto alle risorse disponibili. E’ evidente che si è al cospetto di un atto che non passare in sordina perché con l’attività pianificatoria si è chiamati a modellare scelte di politica industriale, di tutela delle esigenze di salute della popolazione, di salvaguardia ambientale e del territorio, di valorizzazione del capitale umano e di coesione sociale sulla base delle concrete esigenze di un territorio.Esattamente quello che noi abbiamo sempre sostenuto in Consiglio regionale, in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio annuale e pluriennale, del dibattito sull’utilizzo delle royalties o della “ sessione comunitaria” relativa alla progettualità da mettere in campo per un più efficace utilizzo dei fondi strutturali europei.
Insomma un orizzonte di ampio respiro per la Basilicata, la cui possibile delineazione è frutto dell’iniziativa del Governo nazionale più che della Giunta regionale. Una attività che inevitabilmente deve tenere conto degli effetti recessivi di una crisi lunga e pervicace che deve indurre a scelte che vanno adeguatamente ponderate e supportate sotto il profilo finanziario pena il rischio di determinare effetti involutivi piuttosto che di sviluppo.
Ma per fare ciò occorre una conoscenza puntuale ed esaustiva dell’esistente, delle criticità come degli elementi di favorevole dinamismo, con l’obbiettivo di risolvere le prime e di irrobustire i secondi.
La capacità della Basilicata in tema di esportazioni è tutt’altro che esaltante.
Sono i dati relativi al tasso di apertura ai mercati internazionali del nostro tessuto produttivo a decretarlo così come l’ultimo posto occupato nella classifica europea sull’internazionalizzazione.
Il “ calo “ dell’export, di cui si fa menzione nei documenti trasmessi, è stato nel periodo 2007-2014 del 47,6% contro un dato, nello stesso arco temporale, dell’Italia di +9,1% e del SUD di – 2,2%.
Certo il 2015 è iniziato con il vento in poppa, + 145% nel primo trimestre, chiediamoci però perché.Lo straordinario risultato è determinato dalle vendite della SATA, piuttosto che da un processo di maggiore apertura ai mercati internazionali delle nostre aziende per effetto di politiche regionali risolutive delle criticità esistenti.
Va da sé che l’incremento della dotazione infrastruttura materiale e immateriale del territorio comporterà effetti benefici sull’export regionale ma, per superare il gap rispetto alle altre regioni occorre ridefinire il ruolo di alcuni soggetti del sistema pubblico allargato.
Penso ai Consorzi di Sviluppo Industriale, che devono assumere la consapevolezza di una necessità: fornire alle imprese servizi ad elevato valore aggiunto, tali da incentivare la crescita degli insediamenti produttivi in maniera tempestiva, come l’attività formativa in tema di innovazione di processo o di prodotto, quella di marketing territoriale, quella di ricerca mediante convenzioni con le università o con centri di ricerca privata.
Tutto ciò nella consapevolezza che il nostro tessuto produttivo regionale presenta handicap ben precisi e tristemente noti ovvero la scarsissima apertura ai mercati internazionali, l’eccessiva frammentazione, il nanismo delle aziende e una non più sostenibile dipendenza dell’apparato produttivo dal sistema regionale dei sussidi e degli aiuti. Perché non si tiene conto di tutto ciò? Perché si insiste nella riproposizione dei Piani industriali di sviluppo o di reindustrializzazione di ex siti produttivi, dimenticando gli effetti nefasti per la ripresa dell’economia lucana.
Perché non cambiare paradigma e destinare le risorse per favorire l’adesione delle aziende lucane ai contratti di rete (sono oggi solo 146 le aziende lucane aderenti alle “reti contratto”, cioè lo 0,28% del totale esistente), perché la crescita di un territorio dipende dalla capacità di aggregare le imprese consentendo il superamento del fenomeno del “nanismo” che sul nostro territorio la fa da padrona.
Sempre sul tessuto produttivo: si dice “la Basilicata ha una specializzazione rilevante nel settore energetico” e, a parte il gli idrocarburi, presenta elementi di positivo dinamismo rispetto alle fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico ed idroelettrico), prevedendosi, inoltre, “ il rafforzamento del cluster chimica verde”. Peccato che nessuno ha mai pensato di istituire in Basilicata un corso di laurea in ingegneria mineraria.
L’università è, a mio avviso, la grande assente in questo prospetto di masterplain, laddove invece la strategia Europa 2020 considera fondamentale il raccordo tra centri di ricerca e tessuto produttivo al fine di migliorare il grado di innovazione di quest’ultimo, rendendolo maggiormente competitivo sullo scenario internazionale.
Lacuna ancor più grave alla luce della considerazione che il sistema della ricerca regionale “ spende poco”( lo 0,6% del PIL regionale, contro una percentuale del 3% fissata dalla Strategia Europa 2020 e da alcune regioni come la Lombardia) ed è “ impostato sulla domanda pubblica”.
La valorizzazione del capitale umano è essenziale per le prospettive di sviluppo economico e sociale di un territorio e, sotto questo profilo, dobbiamo recuperare tantissimo.
Abbiamo indicato la strada da seguire in una conferenza stampa che si è tenuta tre mesi fa, in cui abbiamo sostenuto la necessità di riforma seria della governance del sistema idrico, che comporti la soppressione di Acqua spa e nuovi investimenti per le condutture che in Basilicata hanno più buchi del Colosseo. Per finire, si prevede l’attivazione della Centrale Unica degli Acquisti.
ç’avevano proposta noi nel 2011 con una mozione, ce la ritroviamo nel masterplan come idea programmatica del 2016. Ben trovati nell’era della modernità.
Assistenza lavoratori autonomi, approvata mozione Rosa
Con il documento si impegna la Giunta anche a valutare le modalità di interventi regionali di supporto.
I diritti di assistenza ai lavoratori autonomi colpiti da grave malattia sono al centro di una mozione, di iniziativa del capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa che è stata approvata questa sera dall’Assemblea all’unanimità. Con il documento si chiede alla Giunta regionale “di intervenire presso il Parlamento nazionale affinché venga rivista la normativa vigente al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti da grave malattia e valutare le modalità di interventi regionali in supporto degli stessi”.
“Il welfare italiano – si legge nella mozione –non prevede un congruo riconoscimento dei diritti per i lavoratori autonomi colpiti da una malattia e il 10 febbraio 2014 è stata lanciata una petizione su ‘Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano’ che ha raggiunto 86.277 firme. Nella petizione si chiede che sia data anche ai lavoratori autonomi la possibilità di una malattia dignitosa: il diritto ad una indennità di malattia che copra l’intero periodo di inattività, il diritto ad una indennità di malattia chi abbia versato all’Inps almeno tre annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive, il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia e la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (Inps, Irpef) che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa, così come l’esclusione dagli studi di settore”.
“I lavoratori dipendenti – conclude la mozione – possiedono tutte le garanzie riservate alla categoria, mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare poiché l’Inps garantisce solo 61 giorni di malattia pagata in un anno”.
Informazione referendum petrolio, si a mozione Mollica
Approvato un documento che impegna la Giunta regionale “a prevedere una campagna di sensibilizzazione ed informazione per garantire la massima partecipazione dei cittadini”
Il Consiglio regionale ha approvato in serata all’unanimità una mozione proposta dal capogruppo dell’Udc Francesco Mollica, sottoscritta anche dal consigliere regionale del gruppo misto Giannino Romaniello, con la qualesi impegna la Giunta regionale a prevedere una campagna di sensibilizzazione ed informazione sui referendum in materia petroliferaper garantire la massima partecipazione dei cittadini.
“Lo scorso 19 settembre – si legge nella mozione – il Consiglio regionale ha deliberato l’iniziativa referendaria in materia petrolifera, prevedendo sei quesiti diretti ad eliminare i limiti che le norme oggetto di esame presentano. In particolare occorre far cogliere l’importanza della partecipazione ai referendum, riprendendo il confronto e coinvolgendo attivamente i cittadini, molto presenti nella fase precedente, rimarcando le ripercussioni derivanti dall’applicazione della normativa. Bisogna evitare che la materia venga delegata solo ai singoli, che spesso su tale argomento hanno cambiato la propria posizione, rispondendo a idee di partito. Sarebbe opportuno, infatti, che l’iniziativa di promuovere il referendum fosse portata avanti direttamente dalla Regione, come istituzione. Del resto tale attività promozionale rappresenta la logica conseguenza del voto espresso dal Consiglio regionale a favore del referendum stesso”.
“I referendum e, quindi, la partecipazione agli stessi – si legge ancora nel documento – mirano ad affermare la tutela dei nostri territori e garantire meglio il ruolo delle stesse Regioni nelle fasi di approvazione delle attività petrolifere nel nostro Paese. La Regione per affermare il proprio ruolo nell’ambito di cui trattasi deve necessariamente, ed è questo il senso della mozione presentata, coinvolgere i cittadini prevedendo una campagna di sensibilizzazione ed informazione sui referendum da tenersi”.
Trivelle nello Jonio, Pittella annuncia ricorso al Tar
Il presidente della Regione ha comunicato in Aula di aver dato mandato all’Ufficio legale dell’ente per gli atti consequenziali e ha chiesto a Bradascio di ritirare le dimissioni annunciate in segno di protesta
La Giunta regionale ha dato mandato al proprio ufficio legale di produrre ricorso al Tar contro le autorizzazioni concesse alla società Shell per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel
mare Jonio. Lo ha comunicato, in apertura della seduta pomeridiana del Consiglio regionale, il presidente della Regione Marcello Pittella, che ha anche chiesto al consigliere Luigi Bradascio, di ritirare le dimissioni da presidente della quarta commissione consiliare annunciate nei giorni scorsi in segno di protesta contro la decisone del governo di autorizzare le perforazioni nello Jonio.
Il consigliere Bradascio, nell’accogliere positivamente la decisione del governo regionale di opporsi alla concessione delle autorizzazioni, ha comunicato all’assemblea che nella prossima riunione della quarta Commissione, nel frattempo già convocata dal presidente Piero Lacorazza per giovedì pomeriggio prossimo, valuterà la decisione da prendere.
In precedenza i consiglieri regionali del M5s Gianni Leggieri e Gianni Perrino avevano presentato una mozione con la quale si chiede alla Giunta di impugnare dinanzi al Tar l’autorizzazione alla ricerca di idrocarburi, mozione che è stata iscritta all’ordine del giorno ma sarà discussa nella prossima seduta.
Trivelle, Lacorazza: scelta Regioni riapre il confronto
Il presidente del Consiglio regionale plaude alla decisione della Conferenza delle Regioni che ha approvato all’unanimità il manifesto di Termoli. “Giusta la decisione di Pittella di ricorrere al tar contro le perforazioni nello Jonio”
La decisione della Conferenza delle Regioni, che ha approvato oggi all’unanimità il documento sottoscritto il 24 luglio a Termoli da sei Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Marche e Puglia) sul tema della ricerca e della coltivazione di idrocarburi in mare, “contribuisce a riaprire il confronto con il Governo nazionale sulle prerogative delle Regioni che non possono essere tagliati fuori dalle scelte che riguardano i propri territori. Ritengo giusta inoltre la decisione annunciata dal Pittella oggi in Aula di ricorrere al tar contro le perforazioni nello Jonio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che nel pomeriggio ha partecipato a Roma, negli studi di Tv2000 ad una trasmissione in diretta sulla questione delle trivelle in mare.
“Bisogna ascoltare i cittadini, i sindaci e i preziosi ammonimenti che vengono dalla Conferenza episcopale – ha detto Lacorazza – , non c’è nessuna sindrome Nimby alla base della proposta referendaria che è attualmente all’attenzione della Corte di Cassazione e della Consulta per l’esame dei profili di legittimità ed ammissibilità. I Consigli regionali vogliono rafforzare la leale collaborazione con lo Stato, partecipando alle decisioni che li riguardano, nell’interesse dei cittadini”.
Provvidenze emodializzati, contributi asili nido e piano reinvestimento Ater Matera, Consiglio regionale approva ddl
Il provvedimento ripristina i contributi dopo che un analogo provvedimento era stato impugnato dal governo davanti alla Corte costituzionale. Si anche ai contributi per gli asili nido e a un piano di reinvestimento dell’Ater di Matera.
Il Consiglio regionale ha approvato questa sera maggioranza (con 9 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Lb-Fdi e 4 astensioni di M5s, Udc e Romaniello del gruppo misto) un disegno di legge della Giunta sulle “Disposizioni varie in materia di veicoli ultraventennali e di provvidenze economiche di cui alle leggi regionali n.22/1986, n.26/1989 e n.30/1981 e s.m.i.”.
Un analogo provvedimento legislativo, che modificava le norme della legge di stabilità 2015sull’esenzione del bollo per i veicoli ultraventennali,era stato impugnato dal governo davanti alla Corte costituzionale. Per far venire meno la materia del contendere, ripristinando contestualmente la copertura finanziaria della norma che prevede l’erogazione di contributi in favore di pazienti emodializzati e nefropatici, la Giunta ha proposto un nuovo disegno di legge, approvato oggi dall’Aula.
L’Assemblea ha inoltre approvato a maggioranza (con 10 voti favorevoli di pd, Pp, Ri, Psi e Romaniello del Gruppo misto e 4 astensioni di M5s, Pdl-Fi e Udc)) il Piano 2012 per la concessione di contributi ai Comuni per la gestione e il funzionamento degli asili nido, che prevede l’assegnazione di contributi per 750 mila euro a 25 Comuni della Basilicata. Sempre a maggioranza (con 9 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi e 5 voti contrari di M5s, Udc, Pdl-Fi e Romaniello del gruppo misto) il Consiglio ha approvato una delibera della Giunta regionale sulle determinazioni del Comitato di gestione per la reindustrializzazione della Val Basento relative allo stato di attuazione delle azioni finanziate da una delibera Cipe con un bando emanato nel 2000.
Approvato, infine, a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, M5s, Psi e Romaniello del Gruppo misto e 2 voti contrari di Udc e Pdl-Fi) anche un programma di reinvestimento dei proventi derivanti dalla vendita degli alloggi dell’Ater di Matera.
Proroga contratti di collaborazione, si del Consiglio
Le norme approvate riguardano il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, le attività di informazione e comunicazione del Fesr e il supporto specialistico del Po Fse
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 8 voti favorevoli di Pd, Ri, Psi e 4 voti contrari di Udc, Lb-Fdi, Pdl-Fi e Romaniello del gruppo misto) un disegno di legge della Giunta che modifica degli articoli 74 e 75 della legge regionale di stabilità regionale 2015, finalizzato alla proroga, fino al 31 dicembre 2015, di alcuni contratti.
In particolare si tratta dei contratti di collaborazione dei tre esperti aggregati componenti del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, che si rende necessaria in quanto non è stata ancora espletata la procedura di selezione già attivata. Di conseguenza, alla scadenza dei contratti, il Nucleo di valutazione della Regione Basilicata sarà composto da un solo componente e pertanto non potrà espletare tutte le funzioni previste, determinando un ritardo nel rispetto di alcuni obblighi regolamentari tra i quali la redazione del piano di valutazione per il ciclo 2014/2020 nonché le valutazioni delle politiche di coesione regionali cofinanziate dalle risorse della programmazione regionale unitaria (Fesr, Fse,Feasr,Fsc, royalties) a valere sulla programmazione 2007/2013.
Analogamente è prevista anche la proroga dei contratti di due giornalisti per le attività connesse all’informazione e alla comunicazione dei programmi operativi regionali cofinanziati dal fondo Fesr. In questo caso la graduatoria finale di merito della procedura selettiva svolta nei mesi scorsi è stata impugnata da uno dei concorrenti.
Con un emendamento proposto dal capogruppo del Pd Cifarelli ed approvato dall’Aula, si è stabilito infine di prorogare al 31 dicembre 2015 anche i contratti di collaborazione coordinata e continuativa per il supporto specialistico dell’Autorità di gestione del Po Fse per garantire il completamento delle operazioni di chiusura del Po Fse 2007/2013, scongiurando il rischio del disimpegno automatico e della rettifica finanziaria del contributo dell’Unione europea.