Il Ministero per il Sud ha approvato e finanziato, con provvedimento pubblicato il 27 settembre, 220 progetti promossi da enti del Terzo Settore grazie a 50 milioni di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Missione 5 – Componente 3 – Investimento 3, finalizzati a contrastare la povertà educativa nelle regioni meridionali. Di questi, 11 progetti sono stati finanziati per la Basilicata, per un importo complessivo di euro 2.626.466,51; il Comune di Potenza è partner di 4 progetti, che sono:
● EDI, Idee per una educazione diffusa, capofila Cooperativa Cento Strade, con in rete l’Istituto Comprensivo Giacomo Leopardi, l’Associazione Fuori Sentiero, l’Associazione Optì Pobà, la Cooperativa Sociale Il Melograno, la Cooperativa Meta, la Associazione Zer0971, il Consorzio C.S. Cooperazione e Solidarietà per un importo di 249.764,70;
● Ipazia, Capofila Cestrim, con in rete il Consorzio ISME Soc. coop, la English Languages service s.a.s, l’I.P.S.A.R. “G. Fortunato” di Potenza, la Camera di Commercioper un importo di 262.528,00;
● (s)bannati), capofila Multiservice Sud, con in rete CK Associati, Istituto Internazionale Jacques Maritain, la SS Consulting srl, la cre. ABA servizi s.r.l.s, per un importo di € 262.682,00;
● Il Mago delle Comete, capofila Consorzio CS, con in rete la Cooperativa sociale Centostrade, la Direzione Musei Basilicata – Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” , la Fumetteria Comicstore, l’Associazione Optì Pobà, l’Associazione Zer0971, l’Cooperativa sociale Lithodora, per un importo di 474.566,40; Circa 1.250.000,00 euro di investimento, oltre 1.100 minori destinatari delle attività, affinchè anche Potenza possa contribuire a raggiungere i target fissati dal PNRR, che prevedono di coinvolgere almeno 20.000 minori nei progetti educativi entro giugno 2023 e un totale di almeno 44.000 minori entro giugno 2026.
I progetti, il cui finanziamento è compreso tra i 125.000 euro e i 250.000 euro, sono rivolti a tre diverse fasce d’età, con specifici obiettivi.
A favore di bambini di età compresa tra 0-6 anni e relative famiglie, con il fine di ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura; migliorare la qualità, l’accesso, la fruibilità, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti; rafforzare l’acquisizione di competenze fondamentali per il benessere dei bambini e delle loro famiglie.
A favore di bambini di fascia 5-10 anni, al fine di promuovere il benessere e la crescita armonica dei minori, garantendo efficaci opportunità educative e prevenendo precocemente varie forme di disagio sociale e di povertà educativa, dalla dispersione e abbandono scolastico al bullismo e altri fenomeni di disagio psicologico, legati anche all’appartenenza del minore a comunità a rischio di emarginazione sociale.
A favore di bambini di fascia compresa fra gli 11-17 anni, al fine di contrastare l’abbandono scolastico e il fenomeno dei NEET (Not in education employment and training), promuovendo, da un lato, il miglioramento dell’offerta formativa attraverso l’attivazione di percorsi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, utili a conseguire capacità necessarie ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro; dall’altro, prevedendo azioni congiunte ‘dentro e fuori la scuola’ che favoriscano il riavvicinamento dei ragazzi che hanno abbandonato gli studi o che presentano forti rischi di dispersione scolastica e formativa legati anche all’appartenenza del minore a comunità a rischio di emarginazione sociale.
“E’ una grandissima opportunità” ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Potenza, Fernando Picerno, che in stretta collaborazione con gli assessori Michele Napoli, Vittoria Rotunno, Alessandra Sagarese, con gli Enti del Terzo Settore proponenti e con l’U.D. ‘Servizi alla Persona’, che ha coordinato i lavori di candidatura delle proposte, ha consentito alla città di Potenza di accedere a importanti risorse del Pnrr. “Con quattro progetti a valere sul Next Generation EU, Potenza incrementa significativamente la propria capacità di presidio delle emergenze educative presenti in città. Far accedere minori di diverse fasce di età a progetti educativi significa porre in essere risposte concrete e preventive alle crescenti diseguaglianze di opportunità a cui esposte molte delle loro famiglie” ha concluso Picerno.
Ott 04