“Non è che a furia di ripetere una cosa o di usare parole accattivanti quella cosa diventi più vera. La Ministra Carfagna dovrebbe rendersi disponibile a un confronto serio con il Parlamento, le amministrazioni regionali e locali e con i cittadini sul tema del PNRR. Per questo la invito a partecipare al dibattito e alla manifestazione che stiamo organizzando per il 21 luglio a Roma, cui aderiranno diverse associazioni e realtà della società civile”.
Lo ha detto il senatore Saverio De Bonis, ritornando sulla questione del riparto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con particolare riferimento alle risorse destinate alle regioni meridionali. È in programma una manifestazione a Roma il 21 luglio, promossa dallo stesso senatore De Bonis e dal senatore Gregorio De Falco, i quali estenderanno l’invito anche ad altri colleghi parlamentari.
“La Ministra – aggiunge il senatore – definisce ‘ragionieri’ quanti sollevano dubbi sulla ripartizione dei fondi per ridurre le disuguaglianze territoriali, ma le sue argomentazioni non convincono. Degli 82 miliardi in teoria destinati al Sud nel Piano vi è ben poca traccia. Solo 35 miliardi sembrano avere una destinazione certa per il nostro Meridione. Il resto sono stime su cui non vi sono indicazioni precise nel PNRR inviato a Bruxelles. Numerosi punti delle sei missioni non prevedono una destinazione geografica predefinita, benché uno dei principi cardine del Piano voluto dall’Europa sia proprio il riequilibrio del divario territoriale. In questo caso il boccino sarà nelle mani degli uffici governativi responsabili dell’attuazione delle misure, che ricorreranno a bandi tra le amministrazioni. Ciò significa che si innescherà un meccanismo di competizione in cui peserà molto la capacità di spesa degli enti locali. Il sillogismo per cui a essere penalizzato sarà il Sud è evidente. Lo abbiamo già visto nel caso degli asili nido, dove uno dei criteri per l’assegnazione è la capacità delle amministrazioni di cofinanziare i bandi. Insomma, non si è stabilito a priori che alcune aree del paese avessero più bisogno di asili. Il rischio serio è che ciò accadrà per ogni intervento, giocando sull’ambiguità dell’aggettivo ‘territorializzabili’. Né possiamo accontentarci delle rassicurazioni della Ministra: compito di tutti, e in primis di noi parlamentari, deve essere di monitorare costantemente le scelte politiche in fase di attuazione. Non è secondario che una collega di governo di Carfagna, la Ministra Mariastella Gelmini, ritorni un giorno sì e un giorno no sull’urgenza di concludere il processo autonomista. Pensare che vi sia neutralità in questi indirizzi è da ingenui. Ma di certo noi non ce ne staremo con le mani in mano. I cittadini del Sud ci chiedono di vigilare e di agire. E noi lo faremo”.