La confusione regna sovrana nel centrosinistra: in Basilicata il momento politico è oramai alla frutta. In difficoltà è in primis proprio lo schieramento politico che ha dominato fin dall’epoca della cosiddetta Balena bianca in terra lucana. Il vate di questo dominio è passato a miglior vita di recente e forse anche per questo lo sfascio si delinea sempre più prepotentemente. A onor del vero i successori sono stati degni nelle loro malefatte, portando la regione più ricca forse in Europa a ridursi all’estremo limite della povertà. Denari in Basilicata ne sono circolati a iosa tra fondi europei e risorse da sfruttare. Di essi quello che ha avuto maggior spazio è stato proprio lo…sfruttamento ovviamente in senso negativo, ossia a danno della comunità lucana, operato da chi ha detenuto incarichi di potere politico in questa regione. Il culmine si è poi palesato con la miserevole tratta degli scontrini. Roba veramente deplorevole e che non necessita di alcun commento, sia per evidenziarne la gravità che per sollevare un velo di compassione sui tristi protagonisti. Il potere logora chi ce l’ha? Verrebbe da dire! Ora il logorio si ripercuote all’interno di una parte politica che in Basilicata non ha mai avuto difficoltà ad assicurarsi il potere, forti anche di una parte politica avversa evanescente e incapace di acquisire consensi anche quando il centrodestra è stato al potere, a livello nazionale, per larga parte dell’ultimo ventennio. Ci sono alcuni protagonisti del centrosinistra lucano che, malgrado tutto, non riescono a staccare il sedere dalle loro dorate poltrone. Malgrado tutto, si ritrovano nel novero di cariche politiche importanti. In virtù di quali meriti? E’ proprio questo l’aspetto più sconcertante! Chi è riuscito a fare più danni sembra avera acquisito più meriti che demeriti. E ora, ovviamente, sembrerebbe sorpreso di non avere più credito persino in larga parte del suo stesso schieramento politico. Continua a sbattere i pugni sul tavolo, a contrastare qualsiasi cambiamento che senza dubbio andrebbe a ledere la sua dannosa “strategia” di potere. In terra lucana, del resto, le alternative non esistono. L’esito delle urne è pur sempre unidirezionale, legato ancora ad un partito che continua a fare i comodi propri, incurante dei seri problemi che affliggono la comunità lucana. Il male, se così si può definire, è nella mancanza di coraggio del popolo lucano che non riesce a divincolarsi da questa morsa, mandando a casa questa classe politica inetta. Lasciando persino che continuino a contendersi, in maniera scriteriata, il diritto di continuare ad approfittarsi della situazione. La Basilicata, o Lucania che voglia dirsi, ha bisogno di una vera rivoluzione dell’attuale classe politica. Altrimenti non sarà mai in grado di capire le enormi possibilità che offre il territorio e che potrebbero consentire una qualità di vita nettamente migliore per il popolo lucano.
La Repubblica a se stante con il centrodestra: la Basilicata, sul piano politico, può considerarsi proprio una repubblica a se stante. In controtendenza, insomma! Come al solito. Negli ultimi decenni a prevalente dominio berlusconiano non ha saputo mai darsi un colore neanche del più pallido azzurro, riversando la sua attenzione sempre sul rosso fuoco ancor più intenso del centrosinistra, tanto da superare persino le regioni italiane che per tradizione rosse lo sono sempre state. Regioni in cui l’alternanza politica è riuscita persino ad inserirsi, in maniera quasi democratica. La recente seppur risicata riscossa, a livello nazionale, del centrosinistra, tanto da esprimere un governo, seppure macchiato con le larghe intese con il centrodestra, ha visto in terra lucana il crollo proprio del centrosinistra: dalla vicenda Rimborsopoli fino alle controverse primarie che stanno portando profonde ferite nello schieramento post-colombiano lucano. Momento favorevole quindi per un serio centrodestra per trarne profitto e avviare una strategia politica per spezzare il lungo dominio degli avversari politici. Senza considerare l’eventualità di alleanze che potessero trovare un riscontro, paragonandole a quelle esistenti a livello nazionale. E invece no! L’attuale governo nazionale si avvale del cosiddetto centro, alla stregua di cespuglio, per raggiungere una risicata maggioranza e per sostenere il contrasto con l’ala berlusconiana, per la quale non nutre certo simpatia, pur costretta a convivere nelle poltrone di comando. In Basilicata, invece, la parte del cespuglio la fa proprio l’ala berlusconiana, incapace di esprimere una candidatura degna di questo nome, pescando tra la propria dirigenza e affidandosi al centro per dargli la possibilità di conquistare il governo della regione lucana. E’ proprio così: Basilicata, repubblica a se stante!
Nino Grilli
La mia speranza, dal ’94 in poi, di una terra che non si amalgamava al Berlusconismo imperante, è stata disillusad da una classe politica del centrosinistra che ha svenduto la sua terra ed i suoi abitanti al benessere proprio e dei propri affiliati; il senso di disillusione è frustrazione pura; il centrodestra iniquo di Lucania e gli stessi atteggiamenti totalitari di Grillo, mi fanno pensare che, tra un mese avremo gli stessi volti ancora più tracotanti ed arroganti di prima. L’unico dato differente, credo, sarà il numero ridotto dei cittadini che si sarà recato alle urne; io andrò a votare, nel rispetto di coloro che, tramite le varie “forme” di resistenza, hanno permesso a tutti noi di vivere in questo Paese, sacrificandone il bene supremo: LA VITA. Non credo immaginassero che il loro sacrificio sarebbe stato barattato per uno scontrino di ristorante. Andiamo a votare e scegliamo gente, pur ci saranno nelle varie liste, che ci diano un senso di discontinuità intellettuale con il recentissimo passato.