Dina Sileo, consigliere regionale della Lega, in una nota replica al consigliere regionale Luca Braia di Avanti Basilicata sugli adempimenti che riguardano le politiche faunistico-venatorie relative al 2019″. Di seguito la nota di Sileo e quella già pubblicata di Braia.
L’attacco ingiustificato del collega Braia merita ancora una volta una risposta chiara, seria e trasparente.
Il problema dei cinghiali è ancora un’emergenza così come lo era quando, l’allora assessore alle politiche agricole, Luca Braia,
vantava di aver risolto il problema con la formazione di un grande esercito di cacciatori atto ad eradicare i cinghiali e ristabilire il giusto equilibrio con il mondo agricolo.
A tal proposito ricordo al consigliere la DGR n. 343/2016, la DGR n. 148/2017, la DGR n. 207/2018 e la DGR n.151/2019 con la quale si consente l’esercizio di prelievo del cinghiale tutto l’anno secondo le varie modalità di caccia e controllo selettivo.
Vorrei ricordare ancora a Braia l’abrogazione del disegno di legge a firma di Robortella, consigliere ed ex collega di partito, “Misure straordinarie per contrastare l’emergenza cinghiali in Basilicata”.
Per quanto riguarda il Calendario venatorio, invece, è corretto ricordare al caro ex assessore Braia che il TAR di Basilicata su ricorso n.00447/2016 Reg. Ric. e relativa Sentenza n.00571/2017 pubblicata 09/08/2017, bocciava il Calendario Venatorio, in seguito il Consiglio di Stato, su ricorso n.01508/2018 e relativa Sentenza n.03852/2018, bocciava il Calendario Venatorio ed infine per l’annata venatoria 2018/2019, il tesserino regionale di caccia veniva integrato e consegnato il 14/12/2018 ai cacciatori lucani.
Suggerirei al consigliere di porre in essere iniziative costruttive e non di sterile propaganda. Non è così facendo che ci si dimentica il recente passato che l’ha visto attore protagonista dei disastri della nostra agricoltura.
Consigliere regionale Braia: “Attendiamo gli adempimenti sulle politiche faunistico-venatorie 2019”
“Sono diverse le questioni legate agli adempimenti che il settore faunistico-venatorio attende dal nuovo Governo Regionale. L’assessore Fanelli, con la sua maggioranza, dopo aver lamentato nei nostri riguardi ritardi ed inadempienze varie, ora dovrebbe tenere a mente anche che gli stessi agricoltori e cacciatori a cui si rivolgeva in campagna elettorale, non possono, i primi, attendere oltre per il riconoscimento dei danni da fauna selvatica ricevuti e per le indennità maturate negli anni passati e, i secondi, aspettare ancora per avviare la discussione sul prossimo calendario venatorio, dal momento che si rischia di non arrivare pronti per l’apertura del periodo di caccia 2019.”
Lo rende noto il Consigliere Regionale Luca Braia (Avanti Basilicata).
“E’ fondamentale, ad esempio – prosegue il Consigliere Luca Braia – accelerare le procedure e gli atti ad esse connesse per arrivare all’approvazione del Calendario venatorio 2019, previa ratifica da parte del Comitato Tecnico faunistico-venatorio, da ridefinirsi nei componenti che sono scaduti con la fine della legislatura.
È sicuramente necessario comprendere e verificare lo stato dell’arte degli abbattimenti relativi alla specie cinghiale (sus scrofa) dai dati rilevati e trasmessi alla Regione da parte dei 5 AA.TT.CC, e consentire di riavviare l’attività per l’annualità 2019, come previsto da piano abbattimento e controllo già approvato 2 anni fa.
Occorre distribuire immediatamente agli Ambiti Territoriali le risorse finanziarie già reperite ed esistenti in bilancio, pari a 300.000 euro, perché si possa procedere con il risarcimento dei danni arrecati alle colture agricole dalla specie cinghiale per l’anno 2018, dopo aver recuperato le annualità precedenti.
Oltre 5000 sono i cacciatori direttamente coinvolti e operanti sull’intero territorio regionale a contatto con l’ambiente che rappresentano una importante voce economica ed occupazionale legata alla filiera turistica di correlata. Inoltre, la rete dei cacciatori formati come selecontrollori negli ultimi anni conta attualmente oltre 3500 operatori che possiamo considerare l’unica vera ed efficace possibilità di contrasto ai danni provocati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali.
Sollecitiamo, pertanto attraverso un’interrogazione all’Assessore all’Agricoltura e Foreste, presentata in data odierna, che si forniscano risposte in merito a una serie di temi per ora rimasti appesi e che necessitano immediata soluzione e comprendere quali provvedimenti si intendano intraprendere relativamente a importanti adempimenti che servono per far iniziare in tempo e regolarmente la prossima stagione venatoria.
Innanzitutto, la sostituzione della componente designata in rappresentanza di Fipsas nell’ ATC “A” di Matera. I Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia (AA.TT.CC.) sono nominati, infatti, dalla Regione con propria deliberazione tra i rappresentanti designati dalle Organizzazioni Professionali Agricole, dalle Associazioni Venatorie, dalle Associazioni di Protezione Ambientale e dai Comuni interessati.
Poi, la nomina del nuovo Comitato tecnico Faunistico-venatorio. La norma prevede che il Comitato tecnico Faunistico-venatorio sia costituito sulla base delle designazioni delle organizzazioni ed associazioni con delibera di Giunta e che rimanga in carica fino al termine della legislatura. Ricordo che il primo Comitato tecnico faunistico regionale si è insediato nel marzo 2018 e che è organo consultivo in merito alla valutazione e adozione del Calendario venatorio regionale.
L’adozione del Calendario venatorio, previa valutazione del Comitato tecnico faunistico venatorio regionale è quindi consequenziale.
Dallo scorso anno – conclude Luca Braia – é stata resa automatica la ripartizione annuale delle somme derivanti dalla tassa di concessione regionale nei capitoli previsti nella legge di riferimento, prevedendo tra gli altri il rimpinguamento del fondo a tutela della produzioni agricole, da ripartire con delibera di Giunta. Una importante azione risarcitoria infatti, pari a 460 mila euro di quota proporzionale per il periodo 2011/2016, è stata già utilizzata e riconosciuta agli agricoltori, grazie ai fondi aggiuntivi alla quota AA.TT.CC. che la Regione Basilicata ha trasferito agli Ambiti Territoriali, recuperando i ritardi passati. Ora si tratta di proseguire velocemente con il risarcimento dell’annualità 2018, al fine di completare la messa a regime ed evitare di tornare indietro rispetto a quanto sino ad oggi fatto.”