Nicola Pavese, Presidente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” ha inviato una lettera aperta a Confindustria, Sindacati e Regione Basilicata per sollecitare il potenziamento delle infrastrutture nella provincia di Matera, in particolare il collegamento tra Salerno e Bari via Potenza, Matera e Gioia del Colle. Di seguito la nota integrale.
“Matera Ferrovia Nazionale”: “Una nuova Basilicata è possibile. Ripartiamo da Matera”.
E’ idea diffusa e condivisa che l’Italia non ripartirà se non ci sarà una svolta positiva nel Sud per rilanciare l’economia e l’occupazione attraverso investimenti volti a creare lavoro e a potenziare le infrastrutture. E’ quanto emerso in questi ultimi giorni anche durante due eventi importanti tenutisi a Potenza e a Matera.
Nel capoluogo di regione e nella Città dei Sassi, infatti, è stata evidenziata una non più accettabile contraddizione del Meridione e della nostra regione in particolare: le risorse economiche spesso ci sono (vedi quelle relative al periodo 2014-20 per il Fondo di sviluppo e coesione) ma la politica locale non le utilizza se non in minima parte e in maniera poco incisiva. Concetti ribaditi con grande chiarezza e con precisi riferimenti alla Basilicata e a Matera, Capitale europea della cultura 2019. Città con un turismo internazionale crescente, ma diventata anche simbolo di ritardi penalizzanti e scelte discutibili nonostante considerevoli fondi a disposizione. Situazioni, queste, che inducono a riprogrammare il futuro con interventi coerenti e sostenibili a livello di governo centrale e regionale, partendo da quelli necessari nel settore dei trasporti, al fine di superare l’assurdo e illogico isolamento della città e della regione rispetto alla rete delle Ferrovie dello Stato e all’Alta Velocità che ha in Salerno il suo capolinea per il Sud.
In questi giorni l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” ha vivamente apprezzato (nell’ordine cronologico) alcune dichiarazioni riportate sulla stampa regionale in riferimento ai due convegni. Francesco Somma (vice presidente di Confindustria Basilicata) ha sottolineato, a Potenza, alla presenza, tra gli altri, di Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria, di Domenico Arcuri di Invitalia e di diversi esponenti del mondo politico regionale, la inconcepibile mancanza della ferrovia statale nella Città dei Sassi e la scelta autolesionistica di considerare solo Bari e la Puglia quale porta di accesso per visitare Matera. In questo modo escludendo il resto della Basilicata e le sue bellezze naturalistiche, insieme alle emergenze storico-artistiche. Si sta perdendo ancora una volta, dunque, una grande occasione, visto che il turista, su tre giorni di vacanza che mediamente si concede, due li trascorre tra il capoluogo pugliese e i paesi della sua provincia, e magari si convince, in maniera paradossale, che Matera ha poco in comune con la Basilicata. Anche i cospicui investimenti pubblici destinati alla ferrovia a scartamento ridotto Bari-Matera – e per la strada lungo lo stesso tracciato – confermano che gli interventi più importanti sono stati realizzati soprattutto in Puglia, lasciando invariati e deficitari i collegamenti di Matera con il Metapontino, la collina materana, la dorsale basentana e appenninica sino al confine con la Campania.
E’ chiaro, quindi, che proprio queste scelte non hanno favorito in questi anni le nostre imprese e l’economia lucana attraverso il lavoro dei cantieri e l’occupazione, in particolare giovanile.
Il secondo evento, altrettanto significativo, si è tenuto a Matera dove si sono dati convegno i vertici sindacali nazionali e regionali di CGIL, CISL e UIL nel segno di una ritrovata unità e alla vigilia dell’importante manifestazione di Reggio Calabria del 22 giugno. Anche per le problematiche discusse a Matera la nostra Associazione esprime il proprio compiacimento, perché il tema dei collegamenti ferroviari tra la Capitale europea della cultura con il resto dell’Italia e dell’Europa è stato ampiamente e seriamente trattato da Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. I massimi rappresentanti del sindacalismo italiano, infatti, nell’analizzare la grave situazione del Paese (che vede aumentare il divario tra Nord e Sud) hanno affermato all’unisono che Matera e la Basilicata devono pensare in tempi brevi a una svolta programmatica e a un percorso nuovo in vista dei prossimi decenni, nei quali si deve puntare sul turismo culturale e ambientale, senza tralasciare altri settori importanti, tra cui il mondo produttivo e il rilancio delle imprese e delle industrie attraverso le Zone economiche speciali (Zes).
L’attuale, dunque, è un momento importante per le nostre comunità e per i molteplici problemi irrisolti che adesso si devono affrontare. Dal nostro osservatorio, ci sembra preminente – fra le priorità – la questione ferroviaria e trasportistica. Infatti, con il finanziamento della Matera-Gioia del Colle (appena 30 Km., per collegarsi alla tratta per Bari), invocata dalla nostra Associazione, si potrà realizzare la strategica tratta ferroviaria Salerno-Bari (via Potenza-Ferrandina-Matera), valorizzando i territori interni della Basilicata, con innegabili vantaggi per le nostre aree industriali e per tutto il Sud.
La Regione Basilicata, con a capo il neo-governatore Vito Bardi, ne dovrà tener conto mentre si sta riorganizzando e si accinge a programmare mutamenti e ad assumere decisioni che non devono creare discriminazioni territoriali. Abbiamo grande fiducia che lavorando insieme, politica, imprese, sindacati e associazioni, le cose possano finalmente cambiare, assegnando alla Basilicata un respiro europeo con ricadute positive anche dopo il 2019.
Nicola Pavese, Presidente Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”