L’apertura di “Presidi di legalità” anche in Basilicata dopo quello inaugurato a Casal di Principe, nel cuore della Terra dei Fuochi, e che presto saranno avviati a Taranto, “dove l’Ilva si è trasformata da risorsa a piaga” e a Lampedusa per “verificare le condizioni davvero disumane in cui vivono i migranti nei centri di accoglienza”, è stato annunciato dal segretario nazionale di Italia dei Valori Ignazio Messina. Nel precisare che si stanno valutando le richieste che vengono dal territorio, in particolare nel recente Congresso Regionale della Basilicata sono stati proposti Melfi per rispondere alla soppressione del Tribunale e per estenderlo alla “questione Fenice” e il Metapontino dove il disastro ambientale è segnato dalle ripetute alluvioni e dall’erosione della costa, Messina evidenzia il significato civile e politico dell’iniziativa: “essere presenti e vigili in quei territori devastati da mafia, criminalità e distruzione ambientale”.
“Altri presidi di legalità – ha detto il segretario di IdV – saranno avviati nei porti di Gioia Tauro, Augusta, La Maddalena dove, con l’assenso del ministro Bonino, stanno per arrivare 150 container contenenti 1.290 tonnellate di armi chimiche siriane. Tutto ciò mette in grave pericolo la salute dei cittadini e dell’ambiente. Perché solo l’Italia, dopo il netto rifiuto di Croazia, Norvegia ed Albania, si è detta disponibile ad ospitare questo pericolosissimo materiale? Non comprendiamo il motivo per il quale ci comportiamo come il commensale stupido, quando altri Paesi hanno già detto di no a questa richiesta. E’ intollerabile che il ministro Bonino non intervenga spiegando la vicenda considerando anche il fatto che il titolare della Farnesina è stato smentito dalle dichiarazioni del Primo ministro croato, Zoran Milanović, che ha affermato che il pericoloso carico attraverserà le nostre coste”.