Oggi avere contezza e consapevolezza del senso di disorientamento, di totale disillusione, di rabbia e distacco nei confronti della politica odierna, inefficace per la risoluzione seria di problematiche regionali, è il minimo punto di partenza che un gruppo politico ha il dovere di dimostrare in questa fase. Qualcuno forse non è riuscito ancora a misurare veramente la profondità di questo disagio, ma anche solo per sentito dire si adegua sventolando la volontà di cambiare rotta.
La domanda che ci poniamo è: basta semplicemente essere consapevoli di tutto ciò? È sufficiente vincere la rabbia con razionalità verso scelte più ponderate? Evidentemente no, a maggior ragione se invece di mettere in campo una sterzata netta si continua per lo stesso percorso fatto di accordi tra pochi. Non basta chiedere rivoluzioni di metodo e forma, invocare discontinuità se poi con i fatti si sostiene il progetto della totale continuità con il passato. Si rischia di ottenere poi solo brutte figure e risultati nulli noti a tutti.
Ricordando insieme ci torna in mente come fu Speranza a lanciare il concetto di DISCONTINUITA’ all’indomani dello scandalo FENICE: purtroppo e indipendentemente da lui non seguirono i fatti, uscì Restaino ed entrarono Viti ed altri portandoci tristemente a SCONTRINOPOLI. Da li le dimissioni di Vito De Filippo da Governatore della Basilicata che oggi ci conducono alle prossime primarie del 22 settembre.
L’appuntamento è di quelli straordinari, quelle date che l’uomo ha pensato per suggellare grandi giornate come l’alba di nuove ere di rinascita e riscatto. Era l’occasione da non sprecare non più per desiderare un cambiamento, ma per attuarlo in partenza, scrivere una metamorfosi totale come introduzione senza prometterla solo come epilogo, poiché la fiducia della popolazione basata solo sulle parole è allo stremo.
Purtroppo tutto ciò che è stata la premessa delle candidature a questa competizione ha raccontato altro, ovvero nuovi capitoli di lotte fra partiti politici o stesse correnti interne, un turbinio di rincorse al mantenimento dei singoli feudi.
Una Regione piena di talenti, eccellenze, padri di grandi innovazioni accolte solo oltreconfine, madri di riforme culturali straordinarie, giovani dinamici sempre più preparati e specializzati meritano altro, valgono nell’immediato una classe dirigente sostenitrice di un metodo all’altezza di queste elevate esigenze.
Non dobbiamo certo ricordare noi che i “Grandi Elettori” di Piero Lacorazza erano pronti fino al giorno prima di riunirsi a sfidarsi all’ultimo sangue mettendo troppo spesso da parte i programmi. Per adesso il primo risultato è la sorpresa De Filippo Segretario Regionale a lunghi tratti inspiegabile per tempistica e modalità; non è nostro esclusivo compito ricordare che Marcello Pittella ha raccolto la sfida accettando “Grandi Elettori”, poi in gran parte passati nell’altra squadra, forse più affascinati da una potenziale novità vincitrice che da temi e programmi.
Non tocca solo a noi prendere in considerazione pubblicamente che certe candidature minori e ben localizzate potrebbero essere spronate da una logica di disturbo alla grande sfida, riuscendo anche a tramutare spudoratamente sedi private in urne pubbliche e imparziali, e in conclusione indignarci per il trattamento riservato ad un alto rappresentate come Gianpaolo D’Andrea scaricato in un batter d’occhio.
La difficoltà più grande però deriva dal dover condividere e sponsorizzare progetti e candidature nate lontane dal cuore dei movimenti politici, dalle località, dalle soluzioni proposte dal basso per risolvere i problemi del territorio, ma partorite nelle sedi centrali dei Partiti Politici alla presenza di pochi e singoli rappresentati cittadini aumentando così la distanza tra popolazione e politica. In particolar modo è riluttante immaginare il materano e la fascia metapontina come il perenne sobborgo dove reclutare soldati senza poi prenderne a cuore problematiche e potenzialità.
Confermiamo di riconoscerci ancora nel PD o nel Centro-Sinistra, di volerlo sostenere negli appuntamenti ufficiali, ma questo non ci vieta di sollevare pubblicamente e con veemenza rispettosa il nostro dissenso.
Proprio perché non ci stiamo a lotte tra correnti e al piccolo cabotaggio decidiamo di non votare nè di sostenere nessuno alle prossime primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a governatore, strumento di partecipazione si ma così costruito svuotato dei suoi passaggi fondamentali. Decidiamo di astenerci ora che è possibile farlo, di dichiararlo preliminarmente e di cercare di coinvolgere tutti quelli che si rivedono nel nostro pensiero per dimostrare che non siamo soli. Proveremo a raccogliere le firme di tutti coloro che avrebbero voluto esprimere la loro preferenza ma che non hanno riconosciuto in nessuno dei percorsi la giusta via da imboccare.
Domenica 22 saremo presenti anche noi pubblicamente con un banchetto!
Non è una lotta o una critica personale ai protagonisti di questa vicenda che riteniamo potenziali guide della Basilicata, ma una scelta fortemente sofferta, dura e dolorosa, ma ritenuta l’unica possibile per chiedere che a novembre siano le comunità ad essere le protagoniste e vedere magari anche Bernalda e Metaponto in prima fila.
Non funzionano più gli isolati rappresentanti locali di anime contestate, urge premiare e ascoltare i gruppi di sensibilità che superano anche le diversità per poi spendersi in sinergia per il bene del paese evitando di perder tempo nelle inutili lotte di potere.
Sappiamo già che andremo incontro a critiche, ad essere definiti come qualunquisti e superficiali; noi invece riteniamo che una scelta del genere in questa fase porti con se un profondo messaggio culturale e politico per il quale chiediamo rispetto. Astenersi e invitare all’astensione si ma per poi sottoscrivere immediatamente un tracciato alternativo e fattivo partendo dalla nostra comunità, che sia allo stesso tempo il primo mattone di un disegno coeso da proporre nei prossimi anni e nelle prossime sfide.
Non crediamo certo di poter cambiare in un colpo solo l’intero sistema lucano, ma vogliamo far capire ai nostri concittadini e compagni di militanza che l’unico modo per iniziare la ripresa è quello di dare la possibilità a tutti di scegliere prima e insieme i propri rappresentati o candidati tali come migliori interpreti delle idee programmatiche, non quello di far parte di un gioco già deciso con interpreti già individuati e selezionati.
Ci mettiamo in gioco con una scelta che sappiamo potrebbe avere degli effetti negativi, in grado di ritorcersi contro i nostri intenti; ma è il momento del coraggio e non siamo preoccupati di questo, anzi siamo sicuri che il messaggio verrà interpretato nel modo giusto anche a discapito dei possibili tentativi di manipolazione.
Il risultato che conta non è il singolo futuro dei componenti di questo gruppo, ma quello di riuscire a far ascoltare la voce che rivendica a gran tono interventi in grado di garantire sviluppo a questa città e regione, futuro per i giovani, aiuti alle imprese produttive, implemento per un il turismo che arranca, incentivi per la cultura, migliore gestione delle risorse umane e naturali, perfezionamento nei piani di investimento liberati dai comparti stagni e un idea strutturata di Lucania efficiente.
Coordinamento di tesserati, simpatizzanti, dirigenti del Centro Sinistra, del PD e dei GD
sono con voi! ma il banchetto per firme dove si troverà?