Pro loco e politica a Lagonegro. Di seguito la nota integrale inviata da Concetta Iannibelli, consigliere comunale Lagoegro, libertà e progresso.
Le pro loco sono mere associazioni di base che maggiormente coniugano la tutela e la salvaguardia delle specificità locali con la vocazione allo sviluppo della crescita sociale ed al miglioramento del benessere.
Ogni Regione ha adottato una propria disciplina sulle pro loco.
In Basilicata la disciplina di riferimento è stata fino ad oggi la legge regionale n. 7 del 04-06-2008 Regione Basilicata Sistema Turistico Regionale.
Le pro loco sono associazioni di natura privatistica senza scopo di lucro costituite da liberi cittadini che decidono di dedicare parte del loro tempo alla comunità.
Come tutte le Associazioni anche le pro loco oggi hanno subito un processo di cambiamento e di evoluzione.
Per essere riconosciute ed assumere la qualifica di Ente del Terzo Settore e beneficiare di tutti i vantaggi che ne derivano devono essere iscritte al Runts ( Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) d.lgs. 117/2017
Un Registro Nazionale di pertinenza ministeriale che assoggetta gli Enti del Terzo Settore a dei controlli serrati.
La Presidenza delle pro loco e l’organo di “amministrazione”, alias direttivo, sono nominati a seguito di regolari elezioni al proprio interno dai soci..
A Lagonegro, invece, la maggioranza attuale vuole entrare a gamba tesa nell’amministrazione di Enti privati come se tutto fosse affare loro ma purtroppo non è così!
Sta già riuscendo nell’intento, a mio sommesso parere, con fede, devozione, culto mariano, gestione degli spazi pubblici….ora punta alla Pro Loco per tenere tutto in proprio pugno ma dimentica che la libertà ed il concetto di comunità viva è altra cosa!
Possono cambiare le amministrazioni e i colori politici ma tutte le associazioni conservano e devono conservare la loro autonomia .
La politica non dovrebbe mai entrare nelle dinamiche interne di enti per loro natura privati e pretendere di poter assumere pieno controllo anche di essi.
Sarebbe interessante capire per il Sindaco Falabella chi dovrebbe assumere la Presidenza della pro loco e chi dovrebbe far parte del direttivo…magari qualcuno vicino alla sua persona?
È sorprendente su come un Sindaco che dichiari di provenire dal mondo del volontariato non ne conosca le regole base oppure dovremmo iniziare a pensare che quando praticava le buoni azioni di volontario ,in realtà, fosse guidato da soggetti terzi appartenenti alla sfera politica e che, quindi, non ha mai operato per l’interesse del prossimo ma solo per sé stesso?
L’atteggiamento assunto dal Sindaco Falabella, purtroppo, risulta agli occhi di molti discriminatorio verso i singoli cittadini che hanno deciso di far parte della pro loco.
Ma se questo atteggiamento fosse stato assunto verso la persona del Sindaco, oggi, visto che sta vivendo il periodo di luna di miele politica, tutti sarebbero intervenuti a sostegno;
invece, dato che è rivolto verso chi è ritenuto avversario solo perché liberamente appartenente ad altra connotazione politica, passa come atto legittimo da parte di chi si è presentato come il referente istituzionale di tutti.
Alle pro loco, sia sul piano regionale che nazionale, sono destinati dei fondi vincolati alle loro attività.
Fondi la cui voce risulta nei bilanci regionali e che vengono inviati ai Comuni che quali intermediari devono destinare , a seguito di rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione degli eventi alle pro loco.
Il Sindaco Falabella parla di fondi di proprietà della Comunità..
Si tratta di fondi vincolati sarebbe interessante capire di quali fondi parli il Sindaco e poter tutta la comunità capire se l’atteggiamento di pretesa (a detta del Sindaco), se mai ci sia stato, assunto dal Presidente della Pro loco sia legittimo o meno.
Al Popolo come sempre sarebbe bello realmente dare l’ultima parola offrendo, però, interventi e repliche scevri dal politichese corretto in modo da capire realmente i pensieri espressi e gli eventuali retro pensieri!
Anche credere alla favola che quotidianamente l’attuale amministrazione ci propina è una gran bella libertà che nessuno deve minimamente scalfire.
Il tempo, si sa, è galantuomo, nel bene e nel male su ogni processo.
È necessario, però, poter essere critici, avere il coraggio di farlo e per una volta avvalersi del beneficio del dubbio.