La Quarta Commissione consiliare permanente, presieduta da Giorgetti (Gm), riunitasi stamane, presso il Parlamentino del Consiglio regionale, ha audito il Presidente del Comitato regionale Pro Loco UNPLI Basilicata-Associazione di Promozione sociale, Vito Sabia, sulle linee guida per l’adeguamento della normativa regionale in materia di iscrizione delle associazioni Pro Loco negli albi regionali.
Sabia, dopo aver sottolineato le continue difficoltà applicative della normativa in materia di Terzo settore, “Difficoltà emerse dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 117/2017, rispetto alla disciplina legislativa e regolamentare di competenza regionale in materia di turismo e riguardante la gestione degli Albi regionali delle Associazioni Pro Loco”, ha informato i consiglieri che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso l’intesa su un documento che, “oltre a porre l’attenzione sulla problematica”, si prefigge l’obiettivo di “portare ad una soluzione mediata nei confronti delle Regioni, attraverso l’esplicazione di linee guida, utili a chiarire e meglio definire gli aspetti applicativi oggetto di potenziali e a volte evidenti situazioni di conflitto nell’applicazione della legislazione in materia”.
“Le Associazioni Pro Loco – viene evidenziato nel documento – quali associazioni di promozione e valorizzazione turistica, soggiacciono attualmente alla diversificata normativa regionale che ne disciplina l’iscrizione e la tenuta dei relativi Albi, anche ai fini della concessione di sovvenzioni e contributi finalizzati alle attività statutarie, talvolta con modalità applicative diversificate da Regione a Regione. Con l’avvio della riforma del Terzo settore e il successivo avvio del Registro Unico Nazionale (RUNTS) anche le associazioni Pro Loco, ricorrendone i requisiti, sono riconosciute quali Enti di Terzo settore e come tali soggette alla disciplina statale riconducibile al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.
Sabia ha posto l’accento su quanto rilevato dalla Conferenza rispetto a ciò che scaturisce da tale duplice disciplina: “Una evidente difficoltà applicativa della normativa regionale, rispetto alla competenza statale della legislazione in materia di Terzo settore. Criticità che richiede, certamente, un intervento di coordinamento delle diverse discipline che possa permettere alle associazioni Pro Loco di poter operare nel pieno rispetto della legislazione di Riforma del Terzo settore, senza perdere le prerogative di mantenimento dell’iscrizione nei relativi Albi regionali”.
Il documento riporta alcuni punti essenziali rispetto alla definizione di Pro Loco, agli obiettivi da perseguire, alle condizioni per l’iscrizione delle stesse nell’Albo regionale, allo Statuto standard tipicizzato delle reti associative nazionali iscritte al RUNTS, al riconoscimento delle Unioni Associazioni Pro Loco, alla tutela della denominazione Pro Loco.
Ai lavori, oltre al presidente Giorgetti, erano presenti i consiglieri Perrino (M5s), Baldassarre, Leone, Bellettieri, Cifarelli, Vizziello e Braia.