La seconda Commissione Consiliare Permanente (Bilancio e programmazione), presieduto da Braia (Iv), riunitasi oggi in modalità telematica, ha audito l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Fanelli e il dirigente dell’Autorità di Gestione del PSR Basilicata, 2014/2020, Restaino, sullo stato delle procedure del FEASR 2021/2022, fornendo delucidazioni in merito alle risorse individuate per la ripresa del settore agricolo e delle zone rurali dell’Unione.
Fanelli ha spiegato che: “Avremo una transizione dell’attuale programma in previsione della nuova programmazione in materia di sviluppo rurale che parte nel 2023. Questo signfica che avremo nuove risorse con le regole attuali. Mi soffermo su una questione di particolare importanza che stiamo affrontando a livello nazionale e che riguarda i criteri di ripartizione dei fondi. In commissione Politiche agricole ci sono due posizioni contrapposte, una posizione che prevede nuovi criteri per la ripartizione che si basano soprattutto su criteri di produttività delle regioni e che ci vede fortemente penalizzati se dovesse andare avanti, e l’altra posizione, prevalentemente delle regioni del sud (Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Umbria), invece, che è per l’utilizzo del criterio storico. Vi comunico che abbiamo avviato il Tavolo regionale di Partenariato per il PSR 2014-2020. Una prima riunione si è tenuta il 1 febbraio, durante la quale sono state illustrate e condivise le norme previste dal Reg. UE 2220/2020, con l’obiettivo di delineare il perimetro delle regole entro le quali definire il programma del prossimo biennio, con l’impiego delle risorse a titolo FEASR e a titolo Euri. Gli organismi intervenuti hanno fatto pervenire proposte ed osservazioni relative alle azioni da intraprendere, attualmente all’esame del Dipartimento. Al termine della valutazione delle proposte, il Tavolo di Partenariato sarà convocato per la condivisione delle scelte programmatiche. Tale percorso di confronto partenariale si sostanzierà nella proposta di modifica al programma che sarà oggetto di negoziato con la Commissione Europea sin dai prossimi giorni, per poter essere sottoposta alla approvazione in seno al Comitato di Sorveglianza”. L’assessore all’agricoltura ha poi ricordato che il regolamento Euri, lo strumento messo a disposizione dall’Unione europea per il settore agricolo e le zone rurali dell’Unione, che “si ritrovano ad affrontare sfide senza precedenti a causa della crisi COVID-19, prevede che le risorse aggiuntive per gli anni 2021 2022 debbano essere utilizzate per finanziare misure che aprono la strada a una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale, in linea con gli obiettivi degli impegni ambientali e climatici dell’Unione e con le nuove ambizioni stabilite nel Green Deal europeo”. “Attualmente – ha precisato Fanelli – è in corso la ripartizione delle risorse nazionali alle Regioni e che sulla base del criterio storico, pari a 4,37 per cento, il riparto dovrebbe prevedere per il Feasr ordinario 118.376.873,73 euro, per il Feasr Ngeu (NextGenerationEU) 35.948.647,22 euro”.
Così come evidenziato in una relazione inviata ai commissari dell’organismo “Per quanto attiene il regolamento EURI, che prevede risorse per la ripresa del settore agricolo e delle zone rurali dell’Unione, questo è attuato mediante misure ammissibili nell’ambito del FEASR volte a contrastare l’impatto della crisi COVID-19, con un importo pari a € 8.070.486.840 reso disponibile sotto forma di risorse aggiuntive. Tali risorse aggiuntive sono considerate importi che finanziano misure nell’ambito del FEASR, quale parte dell’importo totale del sostegno dell’Unione allo sviluppo rurale.
A tal proposito il dirigente Restaino ha ricordato che “Almeno il 37 per cento delle risorse aggiuntive è riservato, nell’ambito di ciascun programma di sviluppo rurale, alle misure per: agricoltura biologica; mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi, compresa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dall’agricoltura; conservazione del suolo, aumento della fertilità del suolo mediante sequestro del carbonio; miglioramento dell’uso e della gestione delle risorse idriche, incluso il risparmio di acqua; creazione, conservazione e ripristino di habitat favorevoli alla biodiversità; riduzione dei rischi e degli impatti dell’uso di pesticidi e antimicrobici; benessere degli animali; attività di cooperazione Leader”.
Nella relazione è, altresì, specificato che “Almeno il 55 per cento delle risorse aggiuntive è riservato in ciascun programma alle misure di cui quali investimenti in immobilizzazioni materiali, sviluppo delle aziende agricole, servizi di base per i villaggi nelle zone rurali e cooperazione, con particolare attenzione a filiere corte e mercati locali, efficienza delle risorse, agricoltura di precisione, innovazione, digitalizzazione e ammodernamento dei macchinari e delle attrezzature di produzione, condizioni di sicurezza sul lavoro, energie rinnovabili, economia circolare e bioeconomia, accesso a tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle zone rurali”.
Dopo l’audizione dell’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Fanelli e del dirigente Restaino sono intervenuti, oltre al presidente della Commissione Braia, i consiglieri Acito, Quarto e Trerotola. A seguire la presa d’atto della delibera di Giunta regionale, la n.7 del 28/01/2021 riguardante l’annullamento della deliberazione n.121/2020 del Commissario ad acta dell’ARLAB avente ad oggetto il “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020/2022 dell’ARLAB”.
Ai lavori erano presenti, oltre al presidente della Commissione Braia, i consiglieri Quarto, Baldassarre e Vizziello (Fdi), Acito e Bellettieri (Fi), Cariello e Sileo (Lega), Trerotola (Pl), Carlucci (M5s) e Pittella (Pd).