La consigliera comunale Milena Tosti in una nota replica all’assessore all’urbanistica del Comune di Matera, Rosa Nicoletti sul mancato avvio del progetto dell’Ater Matera per la costruzione delle case-alloggio nel rione Fortunato di Matera. Di seguito la nota integrale.
L’assessore all’urbanistica del Comune di Matera, Nicoletti, peraltro riconfermata “ per merito” e addirittura premiata-io ancora della cosa non mi capacito- per l’aver portato a casa il RU( probabilmente, la parola fine non è stata ancora scritta su questo argomento, visti i tanti ricorsi avverso questo provvedimento pendenti presso il TAR di Basilicata ) con la carica( e connesso supplemento economico ) di vicesindaco si è presa la briga di organizzare il “Trigesimo” del progetto ATER, dichiarato deceduto a inizio Dicembre. Decisamente di rimarcare l’ulteriore figuraccia dell’attuale amministrazione comunale che, dopo aver approvato in C.C,“ in pompa magna” questo disgraziato e deforme progetto, tre giorni dopo è stata umiliata e sconfessata pubblicamente con la dichiarazione della Regione Basilicata di avvenuta revoca del relativo finanziamento a fronte della inadeguatezza del progetto, nessun materano senziente ne sentiva la necessità, preferendo cristianamente glissare. L’assessore Nicoletti, invece, ha ritenuto di ritornare sul “fattaccio” , credo, ma non ne sono sicura, essendomi smarrita in un costrutto ampolloso quanto oscuro, ma di certo molto carente non solo sulla comprensibilità, chiaro sintomo di idee confuse, ma anche sulla punteggiatura, al fine di esimersi da qualsiasi responsabilità, addebitata “ a posteriori” a tutti( Funzionari ATER, omologhi regionali e persino all’opposizione) tranne che a se stessa ed alla maggioranza che si è schierata a favore di questo inguardabile progetto, che ripeto ha avuto degna e definitiva sepoltura.
Mi chiedo, ma era così necessario tutto ciò quando le problematiche connesse all’ufficio urbanistica del Comune di Matera, sotto l’egida dell’assessore Nicoletti , sono tantissime, vuoi per una cronica e mal gestita carenza assoluta di personale, vuoi per una evidente incapacità gestionale delle risorse interne, vuoi per la distraente attenzione a cose e attività secondarie, se non proprio inutili, vuoi per la evidente dispersione di energie in settori terzi?.
La città chiede a gran voce, sia da parte dei tecnici, sia da parte di semplici cittadini che i loro diritti, anche in ordine all’accesso, in tempi corretti, alla struttura pubblica al fine di accedere alle agevolazioni che lo Stato Centrale ha messo a disposizione per ristrutturare le loro case, non siano lesi a causa di inefficienze inscusabili dell’amministrazione. In caso contrario, essendo conclamate le dette inefficienze di alcuni settori, oltre che di alcune persone, funzionari, dirigenti, amministrativi ecc che sono state incaricate di dirigere con competenza questi settori dovranno opportunamente risponderne.
Progetto Ater per case-alloggio in via Giustino Fortunato a Matera, intervento assessore all’urbanistica Rosa Nicoletti.
Di seguito la nota integrale.
L’urbanistica, lo sappiamo, è il risultato mai statico di una lotta continua tra due flussi: da una parte c’è l’espressione disordinata, anarchica ma anche dinamica di bisogni e desideri individuali; dall’altra la necessità di regole per il vivere assieme, l’azione pubblica ordinatrice che difende l’interesse collettivo, garantendo ma anche limitando i diritti individuali.
Durante i mesi che si sono succeduti nel 2021, sull’analisi del progetto presentato dall’Ater su Via Giustino Fortunato, l’amministrazione comunale, ha cercato l’equilibrio migliore: anzitutto garantendo il rispetto delle regole, oltre al perseguimento degli interessi collettivi e nel pieno rispetto della continuità amministrativa.
Purtroppo, quello che ha preso piede in città, sui social e nella stampa locale, è stato un dibattito aizzato per mera e banale speculazione politica, colmo di inesattezze trainate dai peggiori sentimenti e da linguaggi aggressivi.
Come al solito la disinformazione ideologica, che dà per presupposto che l’unica soluzione sia non fare nulla, salvo ovviamente lamentarsi perché non si fa nulla, ha visto protagoniste anche forze che vorrebbero spacciarsi come “capaci di governare” questa città.
Il problema è stato capovolto, la questione mal posta, fino a non nutrire più alcun interesse verso il progetto stesso, che invece questa amministrazione ha voluto migliorare, credendo che la giusta predisposizione e collaborazione della comunità stessa, lo potesse fare ulteriormente.
Siamo sempre stati consapevoli che il progetto presentato dall’ ATER fosse partito con il piede sbagliato, quello del mancato coinvolgimento, proprio quando poteva essere l’occasione per trasformarlo in un’applicazione dell’arte di vivere assieme, dato il connubio degli ingredienti che contiene: due enti istituzionali, più funzioni, in primis quella socio educativa e quella abitativa popolare, una comunità vecchia che dovrebbe accogliere e una comunità nuova che deve far di tutto per essere accolta, costruendo un’integrazione senza pregiudizi.
A questo vanno aggiunte le scorrettezze istituzionali e politiche di una Regione sempre più ostaggio degli interessi della città di Potenza, mancato dialogo e comunicazione tra Enti, che invece in questi casi dovrebbero andare all’unisono. Infine, dopo le ultime comunicazioni avute in Regione in data 7 dicembre 2021, l’Ater ha prodotto (con incomprensibile ritardo) un cronoprogramma, in cui si evince chiaramente che i tempi sono strettissimi e probabilmente non più sufficienti, soprattutto dopo aver appreso solo in quella circostanza, che mediamente la stazione unica appaltante regionale ci impiega in media un anno per espletare l’appalto.
Se tale progetto non dovesse andare in porto, probabilmente una parte di città ne sarà lieta, a discapito dei meno fortunati che non potranno usufruire in tempi brevi di alloggi parcheggio. Da parte della nostra amministrazione più di una lezione sarà stata appresa. Come amministrazione comunale stiamo portando avanti un piano di integrato di rigenerazione urbana che a cominciare dal Pinqua prevede una serie di operazioni di social housing, tese ad attivare una città che sia solidale, equa, emancipatrice e che si prenda cura di tutti. Lo faremo con azioni di confronto costante con la città, attraverso i comitati di quartiere e le organizzazioni professionali, in un nuovo laboratorio culturale rappresentato dall’Urban Center.
Francamente non si sentiva la mancanza di Consigleri come la Tosti che, trombati dal proprio partito per mera ripicca doventabo critici su tutto a prescindere.