Sul progetto che riguarda la riqualificazione di piazza della Visitazione, tutto da definire dopo aver completato entro fine anno i lavori della nuova stazione FAL di Matera Centrale, lo storico materano Giovanni Caserta riapre il dibattito con una nuova lettera aperta inviata al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri. Di seguito la nota integrale.
Pensiamo a Piazza della Visitazione 2368
Caro Raffaele,
ti giungono tante richieste di ripensamento circa il destino dello spazio che, nella immediatezza dell’evento, fu intitolato Piazza della Visitazione.
Credo di godere della tua stima, come tugodi della mia stima, che viene da anni lontani. Noncredo che ci sia qualcuno, a Matera, che possa dire che una sola volta abbiamo anteposto nostri interessi particolari agli interessi della città. Oggi ci troviamo di fronte ad un grande impegno di portata storica, cioè assicurare una piazza vera a Matera.
Alla progettazione delle piazze, centri di vita, furono, nei secoli, sempre impegnate le migliori intelligenze di architetti, purché sensibili ai problemi urbanistici (che, come diceva Le Corbusier, non sono mattoni e cemento). Lo sai meglio di me. Abbiamo scritto che la piazza è la città e la città è lapiazza. Da sempre, quando una città si è allargata, puntualmente, ha spostato la “sua” piazza. Matera ebbe Piazza Duomo con la prima e la seconda Cattedrale. Era una piazza che presumibilmente risaliva alla cerchia delle mura longobarde (VII- VIII secolo). Vi eraubicato il Sedile. E c’erano i palazzi della nobiltà, cui, allora, era tutta affidata la gestionedella città (Palazzo Gattini, Palazzo Venusio, Palazzo Malvinni Malvezzi).
Nel 1595, Matera usciva fuori della cerchia delle vecchie mura. Si dovette dotare di una nuova piazza, che, significativamente, fu detta “Piazza Grande”. Era l’odierna Piazza del Sedile. Questa è durata fino al 1945, per 350 anni. Il Municipio–Sedile passò allora in Via La Vista, in stabile settecentesco, ad altro destinato. Matera non ebbe né il “suo” Palazzo né la “sua” Piazza. Come sempre ho detto, la presunta Piazza Vittorio Veneto è un semplice slargo, discosto dal Municipio-Sedile.
Il terremoto dl 1980, fatto traumatico e, come tutti i fatti traumatici,“storico”, impose il trasferimento del Municipio-Sedile sulla collina Macamarda,destinata a Centro Direzionale. Lì fu costruito anche il Palazzo della Ragione, cioè il Tribunale.
Per trent’anni e più si è pensato e abbozzato più di in progetto. Con lungaggini e incertezze e lacciuoli che sono della nostra cittàdi oggi, eche forse non furonodei nostri antenati nel 1595, tutto era rimasto fermo. Finalmente, non più di tre mesi fa,sembrò che il miracolo si avverasse. Si diffuse voce che, per generoso intervento delle FAL e del “facilitatore“Nastasi, l’architetto Boeri, di alta fama, gratuitamente offriva una progettazione della piazza. Ti racconto quello che si ascoltava. Direbbe Catullo: “O diescandidore lapide signata!”(“O giornata segnata con pietruzza particolarmente bianca!). La sorpresa, amara, è venuta, invece, dalla prova dei fatti, quando ci si è trovati di fronte al progetto della stazione delle FAL, che, a scartamento ridotto, ramo secco,presumono di avere ed essere“Stazione Centrale di Matera”. FAL pro FAL.
La situazione si è fatta inaccettabile. Siamo ancora intempo, caro Raffaele, perché Matera si riprenda, orgogliosamente, il diritto e il dovere di pensare a sé stessa, in prospettiva storica. Pensiamo ad una piazza che abbia davanti a sé almeno i 350 anni della vecchia Piazza del Sedile. Pensiamo a Piazza 2368. Puntiamo i piedi e non facciamoci passare la mosca davanti al naso. Chissà che, nel 2368, qualcuno non pensi di dedicarci, per gratitudine, qualche suo gradino. Ringrazieremo a nostra volta.
Con sincera stima, da lunga amicizia, chiedendoti una pubblica risposta, necessaria a tutti.
Tuo Giovanni
Giu 11
Il problema è che qui si sta perdendo il lume della ragione. Quello spiazzale non è una piazza o un parco ma una S T A Z I O N E.
E da tale deve essere progettata! Finitela di filosofeggiare senza concretezza. Sono anni e anni che si sprecano solo parole. Li va fatta una stazione con una vera ferrovia a scartamento ordinario, con un moderno terminal bus, area ristoro, info turistiche, zona parcheggio, zona pedonale, area taxi, area interscambio bus urbani extraurbani, e tutti i servizi annessi. Basta chiacchiere.
Se non si realizzerà questa stazione di cui Matera ha estremo bisogno, non lamentatevi se poi nei decenni successivi si continuerà ad emigrare in nord Italia dove queste opere ci sono già da decenni. Non chiedetevi il perché siamo costretti ad emigrare, la risposta è semplice. Ogni popolo ha ciò che si merita. Non siamo capaci neanche a copiare da chi è avanti a noi anni luce!
Ormai chiunque ha detto la sua su Piazza della Visitazione/Stazione delle FAL e , partendo da questa lettera dello storico Caserta, vorrei esprimere un paio di osservazioni in merito. Inizio col dire che sono in disaccordo col Caserta perché Matera una ” piazza vera” ce l’ha ed è Piazza Vittorio Veneto. La piazza di una città ,aldilà delle conformazioni architettoniche, è il luogo dove la gente si incontra ,dove si sono sedimentate tradizioni (vedi festa della Bruna), dove le architetture circostanti raccontano il passare del tempo, dove la gente va per negozi,bar e ristoranti, dove i politici incontrano il popolo.Tutto questo secondo me è ampiamente assolto da Piazza vittorio Veneto insieme con tutto il centro storico che ,ovviamente, da anche accesso diretto ai Sassi che ” sono Matera”.Fare un’altra Piazza in Piazza della visitazione significherebbe fare un piazzale in mezzo al NULLA dove per Nulla intendo qualche palazzone(centro direzionale) da una parte e qualche casa popolare dall’altra (case a mattoncini rossi di via Matteotti). In più , se non sbaglio, dal punto di vista urbanistico non è più possibile erigere alcuna volumetria. Quindi per avere qualche servizio bisognerebbe per forza attraversare le strade da cui è circondata piazza della visitazione.Il traffico impazzirebbe. Ma stiamo scherzando?! Molto più saggio è invece, come sostiene il sindaco, creare un bel Parco Verde “realmente” fruibile da chiunque (a differenza di tutti gli altri parchi/pinete materani ,direi) e che dia “valore vero” al Centro Direzionale che come ho detto è costituito solo da palazzoni senza lode e senza vergogna.